Può forse sorprendere il fatto che Munch abbia affrontato il tema del bacio ben conoscendo la sua arte della sofferenza e del dolore che, notoriamente, raggiunge la vetta con l'Urlo, ma poi esaminando questi 2 dipinti capiremo che in realtà anche qui, Munch è sempre Munch, cioè non si discosta affatto dalla sua nota visione della vita e dei rapporti umani.
Entrambi i dipinti di cui parlerò, quello del 1892 e quello del 1897, sono conservati nel Museo Munch di Oslo.
BREVE ANALISI DEL PRIMO
Il "Bacio alla finestra", olio su tela di 73 x 92 cm. del 1892 , è il primo ed è il più famoso.
Nell'abbraccio e nel bacio non rileviamo né tenerezza né dolcezza, ma passione e sensualità sì.
I corpi sono visibili dall'interno ma sono nascosti alla vista dall'esterno essendo decentrati verso il lato destro del dipinto accanto, ma non davanti, alla finestra.
Questo, insieme all'assenza dei lineamenti della coppia e della definizione dei corpi uniti pure da uno stesso colore, il blu, danno un senso di segreto e forse di casualità all'esplosione di tanta passione.
Il resto del dipinto, finestra e ciò che si vede dalla finestra, è invece tipico delle atmosfere nordiche mentre l'interno appare disadorno rivelando, tutto l'insieme, un'assoluta mancanza di realismo.
Se la scena del bacio sembra essere senza tempo quella che si vede dalla finestra appare invece, anche se solo parzialmente, in movimento.
Non c'è nel bacio alcun romanticismo ma l'impeto degli amanti appare invece come la reciproca volontà di annullarsi forse per sfuggire alla loro solitudine.
Il dipinto quindi, come accennavo su, non è in contrasto con lo stile e le idee di Munch che considerava l'amore solo una battaglia tra uomini e donne.
Una battaglia composta da varie fasi come attrazione, corteggiamento, realizzazione del rapporto ed alla fine delusione.
Tuttavia, a mio parere, quel divorarsi reciproco, pur nella sua visione dell'assurdità della vita, è per lui un atto naturale e necessario.
BREVE ANALISI DEL SECONDO
Il suo secondo "Bacio" , olio su tela di 99 x 81 cm. è del 1897 .
Qui la scena della coppia che si bacia è tutta rappresentata con colori scuri salvo lo spicchio di finestra.
Anche qui l'abbraccio è strettissimo e si nota l'assenza sia dei lineamenti dei due che l'assenza di definizione dei loro corpi, uniti poi anche da un colore quasi unico.
Qualche critico ha definito le pennellate del pittore qui come delle macchie.
L'analisi qui della motivazione artistica di Munch in questo dipinto non è dissimile da quella su riferita per il primo.
Tuttavia si notano 2 aspetti differenti.
Sono passati 5 anni tra i 2 dipinti e se nel primo predominano i colori, pur freddi, azzurri e blu, nel secondo è il marrone il colore dominante.
Inoltre la finestra, come rappresentazione della vita che continua mentre la coppia è assorta nel bacio, è solo uno spicchio e ciò potrebbe voler indicare una maggiore lontananza dell'artista, che notoriamente ebbe problemi piscologici, dalla routine della vita "normale".
IL TERZO DIPINTO
Si hanno pochissime notizie di quest'altro dipinto, probabilmente solo una stampa, che però non si discosta, come atmosfera generale, dagli altri due.
Tony Kospan
Munch - Autoritratto (dettaglio)
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