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General: ¿Existe una campaña anti-pro-taurina en Cataluña más allá del arte?
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Rispondi  Messaggio 1 di 19 di questo argomento 
Da: Comando G  (Messaggio originale) Inviato: 25/07/2010 23:42
Yo no sé si los catalanes están a favor o en contra de las corridas de toros, lo que sí sé es que desde el año 2000 en la Comunidad Autónoma Canaria están prohibidas las corridas de toros y no sólo nadie se ha enterado en diez años ni ha puesto el grito en el cielo sino que además nadie ha cuestionado si era antiespañol.


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Rispondi  Messaggio 2 di 19 di questo argomento 
Da: Einstein Inviato: 26/07/2010 05:54
A mí me molan las corridas

Rispondi  Messaggio 3 di 19 di questo argomento 
Da: cascabell canario Inviato: 26/07/2010 07:40
 
EL 30 DE ABRIL DE 1991 SE APROBÓ EN CANARIAS LA LEY DE PROTECCIÓN DE LOS ANIMALES
Para unos fue una "jugarreta", para otros, una iniciativa "genial". Se cumplen 18 años de la aprobación de la Ley de Protección de los Animales, que convirtió a Canarias en la única comunidad autónoma en la que no existenlas corridas de toros, aunque ésa no era su intención original....

Rispondi  Messaggio 4 di 19 di questo argomento 
Da: FOC cs Inviato: 26/07/2010 10:51

Spagna campione del mondo… grazie alla Catalogna!

Ufficio Stampa | 13 luglio 2010

Puyol e la Senyera (Foto: EFE)BARCELONA (Catalunya) – La Spagna è campione del mondo di calcio. Per la prima volta nella propria storia, le furie rosse vincono la massima competizione calcistica planetaria e bissano il successo agli Europei di due anni fa. Ma la vittoria è davvero spagnola? Ben cinque undicesimi degli uomini titolari di Del Bosque sono catalani, giocatori della Selecció. Puyol (nella foto), Busquets, Piqué, Capdevila, Xavi sono titolari inamovibili nelle furie rosse, ma anche nella nazionale del Principat. Sei undicesimi se consideriamo anche Raül Albiol che, come valenciano, rientra nei Paesi Catalani e, perciò, nella Selecció.

In panchina, ma non meno importanti, troviamo il portiere dell’Fc Barcelona Valdés e, soprattutto, Cesc Fàbregas.

Una squadra catalana al servizio della federazione spagnola. Una nazione catalana al servizio di uno Stato oppressivo come quello spagnolo. Sabato quasi due milioni di catalani sono scesi in piazza a difesa dello Statuto della Generalitat, bocciato fascisticamente dal governo iberico perché considerava nazione il popolo catalano e la llengua catalana prima lingua e il castigliano seconda, e chiedendo a gran voce l’indipendenza di questa terra oppressa da quasi tre secoli. Nessuno scontro, nessun ferito, nessun coro offensivo contro la Spagna, ma grida per la libertà di Catalunya. Nessuna bandiera spagnola bruciata.

Ieri notte, invece, 75mila tra spagnoli, turisti e catalani si sono ritrovati nelle varie piazze di Barcellona, chi a tifare per la Spagna, chi a ‘gufare’ contro le furie rosse. In 20mila hanno festeggiato la vittoria iberica, devastando il centro di Barcellona e procurando 74 feriti, di cui 22 in condizioni serie. 21 persone sono state arrestate. Bandiere catalane bruciate al grido ‘Puta Cataluña’. Questa è la grande differenza di civiltà tra i catalani e gli oppressori spagnoli.

Ma tornando al calcio, la scena più bella, a parte il bacio di Casillas alla fidanzata giornalista, è quella di Puyol con la senyera, la bandiera catalana, che canta Catalunya, Catalunya! mentre gli altri cantano per la Spagna e Xavi che segue il suo (nostro) capitano nel giro d’onore con la Coppa del Mondo abbracciata dalla senyera. La Spagna ha vinto grazie alla Catalogna. Quella di ieri è l’ennesima dimostrazione che senza la Catalogna la Spagna non sarebbe nulla. Nello sport, come nell’industria, nell’economia, in tutto. Senza Catalogna, la Spagna sarebbe un Paese in via di sviluppo.

Ma calcisticamente parlando, il ct della Selecció Johan Cruyff si starà già fregando le mani: tra le proprie dita ha un tesoro inequivocabile. E nel frattempo sul sito www.seleccions.cat è possibile partecipare alla petizione per richiedere alla Fifa di far partecipare la Catalogna alle qualificazioni mondiali in vista di Brasile 2014.



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