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La vespa e le api (da una favola di Fedro)
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C'era una volta uno sciame di api che aveva costruito un favo all'interno di una quercia cava della foresta. Era primavera e le api si davano molto da fare: pulivano l'arnia, portavano il cibo alle piccole api, all'ape regina e ai fuchi; inoltre, proteggevano con coraggio e accanimento la loro dimora dai nemici. Lavoravano molto: volavano instancabilmente di fiore in fiore per raccogliere il polline e riempivano i favi di miele. I fuchi, che trascorrevano la loro vita a farsi nutrire dalle operaie, decisero di rubare il miele. Bisogna ricordare che erano diventati inutili per lo sciame, avendo ormai terminato il loro compito, ed era giunto il momento di allontanarli dall'arnia. "Stiamo stati noi ? affermavano ? a raccogliere il miele e a bottinare tutti i fiori. Questi favi pertanto ci appartengono." Scoppio' una lite tra le operaie e i fuchi. Decisero insieme di fare appello a una vecchia vespa con molta esperienza, che era in grado di giudicare il litigio. Inoltr e, conosceva molto bene lo stile di vita delle api e dei fuchi. Sapeva infatti che sono le operaie a fare il miele e che avrebbe dovuto dimostrare ai fuchi che avevano torto. Propose dunque quanto segue: "Voi operaie e voi fuchi vi assomigliate molto e avete quasi la stessa forma" disse. Si trattava di una menzogna, perche' i fuchi sono piu' grandi delle operaie; ma la vespa aveva un piano preciso. "Non e' certo facile decidere chi ha ragione; nelle vesti di giudice, ho un dovere da compiere e non vorrei proprio che la mia incompetenza mi facesse commettere un errore di valutazione. Volate in un'arnia, costruite due favi e riempite le cellette di miele; quelli che realizzeranno i favi piu' simili a quelli che si trovano nella quercia e il cui miele avra' lo stesso sapore, saranno i veri proprietari". I fuchi erano piuttosto perplessi, dal momento che non avevano la minima idea di quale fosse il lavoro delle operaie; cominciarono cosi' a discutere. "Ebbene, disse il piu' vecchio che a veva avuto l'idea di rubare il miele, siamo pur sempre delle api, anche se non lavoriamo; infatti come ha detto giustamente la vespa, ci assomigliamo molto. Dovremo dunque essere capaci di costruire un favo bello come quello delle operaie!" "Ma, replico' un altro, non l'abbiamo mai fatto!" "Siamo in grado di fare tutto cio' che fanno le operaie" rispose il primo. Cosi', dopo interminabili polemiche, accettarono la proposta della vespa. Le operaie trovarono subito un'arnia e si misero al lavoro. I fuchi volarono in un'altra direzione; quando il piu' rapido di loro trovo' finalmente un'arnia vi condusse gli altri, ma tutti si stancarono in fretta per questa insolita fatica. Cosi' si distesero per fare un riposino; quando si svegliarono, avevano tutti una gran fame, ma non venne nessuna operaia a dar loro da mangiare! Decisero quindi di mettersi al lavoro. Ma come dovevano costruire il favo? Dove potevano procurarsi la cera? La sorte venne loro incontro nell'arnia, trovarono un vecchio favo che l'apicoltore aveva probabilmente dimenticato. Doveva trovarsi nell'arnia da molto tempo, dal momento che non conteneva piu' il miele. Inoltre, era in condizioni pietose, le pareti erano rovinate ed era pieno di buchi. Adesso, si trattava di trovare il miele; le operaie se lo erano certamente procurato da qualche parte! Allora i fuchi si alzarono in volo e si sparpagliarono; cercarono dappertutto, ma non trovarono la minima traccia di miele. Il piu' vecchio ebbe un'altra idea: "Le operaie hanno certamente un nascondiglio in cui depositano il miele. Seguiamole, quando usciranno, prenderemo quanto ci occorre". I fuchi accolsero l'idea, rintracciarono le altre api e le seguirono per cercare di scoprire dove custodivano il miele. Ma non sembrava che le api avessero un vero nascondiglio: volavano effettivamente di fiore in fiore ma quando i fuchi si posavano sui fiori, trovavano solo il polline e nessuna traccia di miele. Cercarono ancora e alla fine erano ancora piu' affamati e s tanchi: caddero stremati uno dopo l'altro. Ecco cosa succede ai fuchi quando non sono serviti dalle operaie... La vespa allora proclamo':"La questione e' risolta! Abbiamo visto chi e' in grado di produrre il miele: voi operaie potete riprendere possesso del vostro favo e godervi i frutti del vostro lavoro". |
...e dire che per qualche istante pensavo si trattasse di una favola ambientata nelle officine della Piaggio... | | |
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Beh, dai, sarebbe stata almeno una favola originale... | |
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Non è forse come dico io, Primavera Estate? | |
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Beh, almeno i teenager l'avrebbero letta... un tempo erano fissati con scooter, motorini e ragazzine... ora saranno fissati con cellulari, droghe e chissa' che altre porcherie... | |
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E la colpa è di quelli della mia generazione. Siamo gli ultimi che hanno obbedito ai genitori ed i primi che hanno obbedito ai figli. Forse per reazione ai tanti "no" avuti noi, abbiamo detto troppi "si"... e il triste risultato è sotto gli occhi di tutti. | |
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Beh, ora non e' il caso di condannare un'intera generazione, anche se comunque ci potrebbe stare...
Questo potrebbe essere tranquillamente dovuto a cio' che tu hai scritto; ci sta alla perfezione. Non dico di tornare ai canoni ottocenteschi; nemmeno i miei genitori (i cui genitori erano degl'inizi del XX secolo) sono mai stati troppo rigidi con me (severi molte volte si', ma senza eccessi). Il fatto e' che non e' stato trasmesso il rispetto verso i genitori, ne' principi morali da rispettare. Tutto questo da aggiungere alla tua validissima ipotesi. | |
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Appunto perchè questi valori, che riconosco fondamentali per una società sana, a noi venivano imposti, senza molte spiegazioni. Doveva essere così e basta... quindi ai nostri figli, non abbiamo voluto imporre nulla, ed ecco la generazione che è convinta che tutto gli sia dovuto e che in cambio non debba dare nulla! | |
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Ecco, e ora viene la domanda da "quizzone"... come rimediare? Troppo tardi? Forse si'; e se cosi' fosse, non oso pensare a come possano venire su i loro figli... disastrati ai massimi livelli!! | |
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Non c'è da sperare che ne: "La storia si ripete" chissà che i pochi "sani" alla lunga non prendano il sopravvento, oppure, visto che noi non facciamo più figli, ma i musulmani 4 -5 e anche oltre per famiglia, nel giro di qualche decennio, sarà completata l'invasione pacifica, senzo lo spargimento di nemmeno una goccia di sangue, e allora, in netta minoranza... dovremo assoggettarci alle leggi del Corano! | |
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Mi sembri un pochino troppo catastrofica, in questo caso... Comunque, non credo che tutti siano disposti a farsi assoggettare dal Corano o dal Buddhismo, dato che anche i cinesi sono molti. Se cosi' fosse, potrebbe crearsi una nuova era di disordini a carattere religioso... | |
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Forse tu abiti in un luogo dove ci sono pochi extra comunitari, qui invece ce ne sono molti, la stragrande maggioranza di credo mussulmano e ti assicuro che la loro intenzione è di soppiantare le nostre tradizioni per introdurre le loro. | | |
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e Voi amici che ne pensate? |
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De: Quinef |
Enviado: 05/12/2009 16:30 |
Nessun commento particolare. |
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