SINDROME DELLA FEMMINITE.

 

Un’amica mi ha chiesto a cosa paragono una donna, la mia risposta è stata immediata: “La donna è una medicina amara”, naturalmente mi ha chiesto, ed un uomo? Con la stessa prontezza ho risposto: “Un ammalato”.

Questa amica ha voluto sapere perché quei paragoni strani, ed io con molta tranquillità:

La donna è una medicina che l’uomo deve necessariamente assumere perché ammalato di femminite più o meno acuta, a questo punto il discorso si complica e devo spiegare.

L’uomo nasce affetto da questa sindrome chiamata femminite, ma i primi sintomi si palesano verso la pubertà, dai 12 anni in poi, ma a questa età e fino a circa 16 – 18 anni è difficile assumere il farmaco, nonostante in giro ce ne siano tante, ma si può lenire il problema con un palliativo molto efficace, il massaggio manuale che prende il nome da un attrezzo usato dal falegname che al momento non ricordo, ma mi sembra inizia con S.

I sintomi della sindrome sono molto evidenti anche a livello fisico, il cervello invia impulsi frenetici all’apparato urogenitale il quale inizia con delle pulsazioni sempre più frequenti, fino all’innalzamento dello stesso ed ad una paresi che indurisce momentaneamente l’organo che torna alla normalità dopo il massaggio.

Il culmine della sindrome si manifesta negli anni “enti”, aggravata dal disturbo visivo, il quale capta immagini di donne prosperose (a quell’età basta che respirano) a volte anche svestite, in prossimità di spiagge ed altro e invia le notizie visive al cervello.

Queste notizie visive si trasformano in impulsi frenetici che a questa età vengono inviati a tutte le parti del corpo: lingua, mani, apparato urogenitale, anche piedi a volte. Tutto il corpo inizia a fremere e, stavolta il palliativo serve a ben poco, occorre per forza il farmaco “femminite” ed anche in quantità molto massiccia e ripetitiva.

Quando s’inizia la cura con questo farmaco, tanta è la voglia di guarire che non ci si accorge che ha un retrogusto amaro, si continua ad assumerne in quantità industriali, fino alla vera e propria dipendenza da questa medicina amara.

Quando ormai si ha la dipendenza alla “femminite”, si sente molto forte il sapore amaro, perché questa medicina comincia a condizionarti la vita a tal punto che ne diventi schiavo e, nonostante sai che è amara, continui ad assumerla, magari con un po’ più di parsimonia.

Stranamente si comincia ad averne meno bisogno di questa medicina, durante l’età “premorte” ed anche se l’apparato visivo invia ancora immagini al cervello, questo ultimo a volte non ricorda e le confonde col paesaggio, oppure le ricorda e cerca di mandare impulsi alle parti interessate, ma sembra che sia stato interrotto il collegamento tra cervello e l’organo urogenitale.

Nonostante siamo coscienti che questa medicina ci ha condizionato la vita, abbiamo cercato un sistema per poterla usare anche durante questa età “premorte” assumendo prima una pillola blu, che in questo momento mi sfugge il nome, mi sembra inizi con “V” e, subito dopo assumiamo la nostra medicina amara, gli effetti collaterali: qualcuno ci rimane secco.

(Da PPSLANDIA)