Anche alla Camera è previsto un ridimensionamento delle spese, anche se l’entità di questi tagli è molto più contenuta rispetto a quella applicata a Palazzo Madama. Dieci giorni fa, con l’approvazione del bilancio 2010 da parte della presidenza Fini è stato reso noto che saranno spesi 400 mila euro in meno per rimborsi viaggi aerei e ferroviari e 750 mila euro in meno per pedaggi autostradali a fronte dei 2,5 milioni di euro spesi ogni anno tra benefit e vitalizi. Il budget a disposizione per spese di viaggio viene tagliato del 40 per cento (si passa da 1.600 euro a 960 euro l’anno), ma a differenza del Senato, resta a disposizione di tutti gli ex senza limiti di tempo.
Verranno cancellate dalla voce spesa nel bilancio anche le tessere Telepass indiscriminatamente di ex senatori e ex deputati, con un risparmio secco di 400 mila euro a Palazzo Madama e 750 mila euro l’anno a Montecitorio.
“Il provvedimento è ormai adottato, ma non possiamo non costatare quanto sia grave la disparità di trattamento tra senatori e deputati – afferma Franco Coccia, presidente dell’Associazione ex parlamentari – Quanto riteniamo ingiusta la manovra ai nostri danni lo abbiamo detto più volte. La partenza senza preavviso è stata l’ultima chicca”. Tuttavia anche Montecitorio ha operato un grosso taglio delle spese, anche se colpirà principalmente il personale. Nel dossier predisposto dalla Segreteria generale della Camera guidata da Ugo Zampetti sono riportate le modifiche apportate all’organizzazione interna di Montecitorio relativa ai tagli di spesa: valutazione dell’efficienza, visite fiscali anche per i commessi che ne erano esenti, riduzione del loro contingente, stop alle cure termali in congedo, taglio delle 32 segreterie e delle decine di ingressi, riduzione dei cosiddetti commessi da 481 a 400 grazie al blocco del turnover.
Daniele Vacca