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De: enricorns (Mensaje original) |
Enviado: 02/01/2010 14:20 |
Letture Rito Ambrosiano |
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Sir 24,1-12; Sal 147; Rm 8,3b-9a; Lc 4,14-22 |
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DOMENICA DOPO L'OTTAVA DEL NATALE
LETTURA Lettura del libro del Siracide 24, 1-12
La sapienza fa il proprio elogio, / in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. / Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca, / dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria: / «Io sono uscita dalla bocca dell’Altissimo / e come nube ho ricoperto la terra. / Io ho posto la mia dimora lassù, / il mio trono era su una colonna di nubi. / Ho percorso da sola il giro del cielo, / ho passeggiato nelle profondità degli abissi. / Sulle onde del mare e su tutta la terra, / su ogni popolo e nazione ho preso dominio. / Fra tutti questi ho cercato un luogo di riposo, / qualcuno nel cui territorio potessi risiedere. / Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine, / colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda / e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe / e prendi eredità in Israele”. / Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato, / per tutta l’eternità non verrò meno. / Nella tenda santa davanti a lui ho officiato / e così mi sono stabilita in Sion. / Nella città che egli ama mi ha fatto abitare / e in Gerusalemme è il mio potere. / Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, / nella porzione del Signore è la mia eredità».
SALMO Sal 147
Rit.: Il Verbo si fece carne e pose la sua dimora in mezzo a noi. Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. ®
Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento. Manda sulla terra il suo messaggio: la sua parola corre veloce. ®
Annuncia a Giacobbe la sua parola, i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele. Così non ha fatto con nessun’altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. ®
EPISTOLA Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 8, 3b-9a
Fratelli, Dio, mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della Legge fosse compiuta in noi, che camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito. Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale. Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. Ciò a cui tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge di Dio, e neanche lo potrebbe. Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi.
VANGELO Lettura del Vangelo secondo Luca 4, 14-22
In quel tempo. Il Signore Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; / per questo mi ha consacrato con l’unzione / e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, / a proclamare ai prigionieri la liberazione / e ai ciechi la vista; / a rimettere in libertà gli oppressi, / a proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca. | |
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La preghiera e il pensiero del giorno |
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A servizio del Vangelo |
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Domenica dopo l’ottava del Natale del Signore
Sir 24, 1-12; Sal 147; Rm 8, 3b-9a; Lc 4, 14-22
«Lo Spirito ... mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio». (Lc 4.18)
C’è un annuncio che può rendere davvero felici noi uomini? Se si confronta il passo d’Isaia (61,1-2) con il testo letto da Gesù nella sinagoga (Lc 4,18-19), ci si accorge che la profezia che Gesù applica a se stesso è tagliata nel punto in cui il profeta prospettava il “giorno di vendetta per il nostro Dio” (Is 61,2b). Allora la “buona notizia” non s’incentra sulla minaccia di un Dio incollerito nei confronti dei peccatori. L’ira divina è un tratto “umano, troppo umano” (cfr. Nietzsche): perciò il Dio rivelato da Gesù Cristo prende le distanze da essa. Gesù ci offre un volto di Dio che ha solo i segni della misericordia, della bontà incondizionata. è un Padre che non vuole sconfiggere il peccato annientando i peccatori. Ma che questa sia una “buona notizia” forse potrà percepirla solo chi ha pienamente coscienza della propria povertà, fragilità, limitatezza
Preghiamo Dio non si vergogna della piccolezza dell’uomo… è vicino a ciò che è piccolo, ama ciò che è perduto , ciò che è insignificante, reietto, ciò che è debole, spezzato. Quando gli uomini dicono “perduto”, egli dice “trovato”; quando dicono “condannato”, egli dice “salvato”; quando gli uomini dicono “no”, egli dice “sì”. (Dietrich Bonhoeffer)
Impegno settimanale Recitare ogni giorno il Magnificat, soffermandosi su una delle frasi: “Ha innalzato gli umili ... Ha ricolmato di beni gli affamati ... Ha rimandato i ricchi a mani vuote”. | |
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