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De: MOTHERSIXTEN (Mensaje original) |
Enviado: 25/01/2010 10:18 |
Sento dire spesso che le manifestazioni alla memoria della Shoah, sono farsi inutili che la societa' mette in atto per mettersi a posto la coscienza: e invece penso che se ne debba parlare il piu' possibile, perche' una tale pagina nerissima della storia dell'umanita', non debba essere ripetuta.
E' vero che ce ne sono tante altre in tante parti del mondo, che forse gli stati piu' evoluti vogliono ignorare,ma anche di quelli se ne dovrebbe parlare di piu'......
Non puo' una societa' civile sapere cio' che succede dall'altra parte del mondo come il Danfur e tante altre ancora,e lasciare che le cose vadano avanti cosi'........
Ma per la shoah e' vero che e' passata,ma chi la racconta dice che non ci saranno mai parole capaci di far capire all'umanita' quello che e' stata veramente e cio' che hanno potuto soffrire chi ci e' passato........ Di dice: dimentica il passato, ma per loro non sara' mai morto e sepolto!!.....
Un Bambino ebreo
Un bambino stava nella sua culla E quando fu condotto al campo, non aveva più nulla. Piangeva e si disperava, ma i crudeli nazisti non incantava. Separato dalla mamma e dal papà, nulla più gli dava felicità. Gettato in una cella, la vita non era più bella. Ecco arrivare il giorno maledetto… Fu ucciso, dopo essere stato nel ghetto. Peccato non averlo potuto salvare, lo si ricorda oggi… un giorno da non dimenticare! Giusy Del Gaudio Alberto Gentile (V elementare)
Shoah
Divisi e infelici due piccoli amici nel campo della morte, non vi era diversa sorte che perire de proprio destino che esso sia grande o bambino. Desolazione infinita provarono i prigionieri in quel tratto di vita. L’unico linguaggio conosciuto era violento e di certo bruto. Nessun prigioniero riuscì a dimenticare i conflitti vissuti prima di perdonare. Giusy Del Gaudio (V elementare)
Pesanti ruote ci sfiorano la fronte e scavano un solco nella nostra memoria.
Quattro anni dentro a una palude in attesa che irrompa un’acqua pura. Ma le acque dei fiumi scorrono in altri
letti, sia che tu muoia o che tu viva.
Bambini rubano il pane e chiedono
soltanto di dormire, di tacere e ancora di
dormire...
Pesanti ruote ci sfiorano la fronte e scavano un solco nella nostra
memoria... Mif, 1944
è piccolo il giardino profumato di rose, è stretto il sentiero dove corre il bambino: un bambino grazioso come il bocciolo che si apre: quando il bocciolo si aprirà il bambino non ci sarà. Franta Brass, nato a Brno il 14.9.1930 morto ad Auschwitz il 28.10.1944
IL GIORNO 27 UN PENSIERO PER LORO Annamaria
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27 Gennaio "Giorno della Memoria" a Torino
Il 27 gennaio del 1945 l'Armata Rossa apriva i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz rivelando al mondo gli orrori che vi erano stati consumati. Il Comune di Torino, per la nona commemorazione della Giornata della Memoria, promuove numerose iniziative per ricordare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati nei campi nazisti. In particolare il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà organizza un programma di proiezioni cinematografiche gratuite in 4 sale cittadine rivolto alle scuole, curato da Aiace Torino, con il sostegno della Città e del Consiglio Regionale del Piemonte – Comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana. Le proiezioni sono precedute da una presentazione a cura di un critico cinematografico dell’Aiace. Per le classi e i gruppi è indispensabile la prenotazione al numero verde Museiscuol@: 800 553 130 dal lunedì al giovedì, dalle ore 9.00 - alle ore 6.00 il venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00.
CINEMA CENTRALE via Carlo Alberto 27 ore 9.30 (proiezione riservata alle Scuole Secondarie di II grado) Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini con Vittorio De Sica, Sandra Milo, Vittorio Caprioli, Hannes Messemer, Giovanna Ralli (Italia 1959, 97’) La vicenda ha per protagonista un avventuriero senza scrupoli che, durante l’occupazione nazista, vive truffando le famiglie dei prigionieri dei tedeschi. Colto sul fatto, anziché essere condannato viene assunto dalle S.S. come spia e rinchiuso nel carcere di San Vittore sotto la falsa identità del generale Della Rovere. Il suo compito, in apparenza, non è difficile: deve solo attendere che un capo partigiano si faccia vivo con lui credendolo il vero generale e, rivelandosi, consenta ai tedeschi di metter le mani sul movimento clandestino. Ma lui finisce per immedesimarsi nella sua parte tanto da preferire di farsi fucilare piuttosto che di tradire. Un tale dramma è stato svolto da Rossellini con l’impeto, il fuoco, la decisione dei suoi momenti migliori, senza disdegnare però una felice nota di humour che, almeno agli inizi, gli fa tratteggiare con una certa ironia la figura del protagonista. […] Gian Luigi Rondi, 8 Ottobre 1959
CINEMA DUE GIARDINI via Monfalcone 62 ore 9.30 (proiezione riservata alle Scuole Secondarie di I e II grado) Train de vie - Un treno per vivere di Radu Mihaileanu con Agathe De La Fontaine, Lionel Abelanski, Rufus, Clément Harari, Marie José Nat (Francia/Belgio/Romania/Germania 1998, 103') Che cosa ci fanno degli ebrei vestiti da nazisti? E come mai sono alla guida di un treno che vaga sui binari dell'Europa orientale? Non è, per fortuna, un convoglio come gli infiniti altri che in quegli orribili giorni conducevano masse di deportati verso i campi di sterminio. Anzi, quei vagoni stanno cercando di andare in direzione opposta, e quei nazisti sono finti. Un'idea pazza, non a caso lanciata da Schlomo, lo "scemo del villaggio", ma che poi tanto scemo non è: organizzare un finto treno di ebrei, farla franca passando attraverso le maglie dei posti di blocco tedeschi. Impossibile? Certo, la cosa non sarebbe neppure pensabile. Ma la fantasia ha i suoi diritti, il sogno esige uno spazio libero dall'incubo di una realtà inaccettabile. Ed è l'occasione per vivere, nonostante tutto, esilaranti intermezzi comici, struggenti incontri d'amore, attimi di esistenza purtroppo destinati a essere bruciati per sempre. […] Luigi Paini, 31 gennaio 1999
CINEMA EMPIRE piazza Vittorio Veneto 5 ore 9.30 (proiezione riservata alle Scuole Secondarie di II grado) Ogni cosa è illuminata di Liev Schreiber, con Elijah Wood, Boris Leskin, Eugene Hutz, Laryssa Lauret (USA 2005, 106') Un giovane ebreo americano, collezionista di ricordi della propria famiglia, va in Ucraina per cercarne; nel viaggio è accompagnato dalla agenzia Heritage Tours, rappresentata da nonno e nipote sgangherati e da un’automobile scalcinata; non trova il villaggio ebreo che cercava, ma una vecchia signora che conserva memorie di tutto il paese, 1800 persone sterminate dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Lungo le strade ucraine s’incontrano MacDonald’s, ragazzi con lo skateboard e con felpe di università americane, briose orchestrine che accolgono i turisti suonando l’inno sovietico. Il nonno-autista, bisbetico e scostante, incontra se stesso e un passato di insopportabile vergogna. La luna sta nel cielo anche di giorno: il mondo è alla rovescia. Intelligente, spiritoso, pieno di invenzioni, di tenerezza e di senso della vita, Ogni cosa è illuminata è davvero un film singolare e affascinante. […] Lietta Tornabuoni, 18 novembre 2005
CINEMA MASSIMO 1 via Verdi 18 ore 9.30 (proiezione riservata alle Scuole Secondarie di I e II grado) L'amico ritrovato di Jerry Schatzberg con Jason Robards, Christian Anholt, Samuel West, Françoise Fabian (Francia/GB/RFT 1989, 110') Nel suo scritto più felice, ambientato intorno al 1930, Fred Uhlman racconta un anno di scuola in Germania e l'amicizia impossibile fra il discendente di una famiglia nobile e un ragazzo ebreo. Solo dopo molti decenni quest'ultimo scoprirà da un almanacco scolastico di aver gettato nell'animo dell'altro un seme fecondo e tragico: l'amico, infatti, è stato giustiziato fra gli ufficiali del complotto contro Hitler. La sceneggiatura di Pinter amalgama illazioni e sogni, frammenti di memoria e di cronaca. Jason Robards è un maturo avvocato di New York in partenza per Stuttgart dopo 55 anni di rifiuto dei tedeschi. Anche chi diffida dei pellegrinaggi sentimentali si accorda subito al passo esitante del protagonista: lungo la strada il glorioso ottantenne Trauner ci crea davanti agli occhi un mondo di ieri e oggi che efficacemente si rispecchiano. E tutta l'emozione appartiene alla sfera dell'ispirato Robards, che occupa con risentita vulnerabilità gli spazi esattissimi creati dal copione e dalla regia. […] Tullio Kezich, 1990
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Shoah, "il passato non si ripeta"
Napolitano nel Giorno della Memoria
L'Italia intera celebra oggi con preghiere, mostre, spettacoli, le vittime dell'Olocausto nel Giorno della Memoria. "Ciò che è stato non abbia mai più a ripetersi", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della posa della prima pietra del memoriale della Shoah alla stazione Centrale di Milano. Oggi è l'anniversario della liberazione di Auschwitz, che risale esattamente a 65 anni fa.
Sulla tragica ricorrenza è intervenuto anche il presidente della Camera Gianfranco Fini sottolineando che "ricordare l'orrore della Shoah è un dovere di tutte le istituzioni e di ogni cittadino".
Napolitano: l'insegnamento della Shoah La
Shoah è "una tragica esperienza carica di insegnamenti e di valori".
Così Napolitano ha ricordato al Quirinale il massacro di milioni di
ebrei. Questa pagina di storia "é ancora piena di insegnamenti", ha
detto il presidente rivolgendosi in modo particolare ai giovani
presenti all'iniziativa e dicendo di essere "confortato dall'aver
ascoltato le riflessioni degli studenti sulla Shoah". Il capo dello
Stato ha poi detto che i diritti dei popoli sono inalienabili e, tra
questi, ci sono quelli del popolo ebraico e dello Stato di Israele a
vivere in sicurezza. Napolitano ha anche fatto riferimento
all'attualità e al difficile cammino verso la pace in Medio Oriente.
Rivolgendosi poi al presidente dell'Unione delle comunità ebraiche
italiane, Renzo Gattegna, Napolitano ha parlato della condivisione di
"ideali comuni come la lotta per la libertà e per il pieno
riconoscimento dei diritti dei popoli e in modo specifico del popolo
ebraico e dello Stato di Israele a vivere in sicurezza". "Non chiediamo
di meglio che trasmettere il testimone ai giovani a nome dello Stato",
ha poi detto, con la voce rotta dall'emozione, rivolgendosi agli
studenti presenti nel salone dei Corazzieri del Quirinale, teatro anche
della cerimonia di consegna delle medaglie ai cittadini italiani
deportati e internati nei laber nazisti.
Il Papa: inaudita efferatezza della Germania nazista Benedetto
XVI, al termine dell'udienza generale, ha voluto ricordare la
celebrazione odierna del Giorno della Memoria parlando della "inaudita
efferatezza della Germania nazista". Il Pontefice ha rievocato la
liberazione del campo di Auschwitz e ha affermato: "Tale evento e le
testimonianze dei sopravvissuti rivelarono al mondo l'orrore dei crimini di inaudita efferatezza, commessi nei campi di sterminio
creati dalla Germania nazista". "Si celebra - ha proseguito il Papa -
il Giorno della Memoria in ricordo di tutte le vittime di quei crimini,
specialmente dell'annientamento pianificato degli ebrei, e in onore di
quanti, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati,
opponendosi alla follia omicida". "Con animo commosso - ha detto ancora
Benedetto XVI - pensiamo alle innumerevoli vittime di un cieco odio razziale e religioso,
che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte in quei luoghi
disumani. La memoria di tali fatti, in particolare del dramma della
Shoah che ha colpito il popolo ebraico, susciti un sempre più convinto
rispetto della dignità di ogni persona, perché tutti gli uomini si
percepiscano una sola grande famiglia. Dio onnipotente illumini i cuori
e le menti, affinché non si ripetano più tali tragedie".
Scritte antisemite a Roma Scritte
antisemite sono state trovate a Roma, in alcune vie della città. Sul
muro del museo della Liberazione in via Tasso si legge la scritta
"Olocausto propaganda sionista", mentre in via Cavour una certa
"Militia" firma il proclama "Pacifici porco giudeo". Il riferimento è
al presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici. Non si sono
fatte attendere le reazioni di molti politici. Il primo a intervenire è
stato il sindaco Gianni Alemanno: "Le scritte costituiscono un atto
gravissimo, un'offesa senza pari al rispetto della persona umana". Guarda le foto Nella prossima pagina, trovi gli altri eventi della Giornata della Memoria
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