La Pasqua mi suggerisce una riflessione.
Si tratta della festa più grande, perché rappresenta l’evento da
cui deriva l’unica speranza che l’uomo ha di andare oltre la morte:
Cristo risorto e presente ora. Tutto ciò che ogni persona cerca per essere felice
cioè l’amore di un uomo o di una donna, l’amicizia,
le bellezze della natura, dell’arte, l’amore per un figlio,
il successo nello sport, nella carriera lavorativa, il benessere fisico e
psicologico, il divertimento i viaggi,
la ricchezza materiale, sono realtà di per sé buone,
ma non danno la felicità completa, quella vera che l’uomo cerca, e
soprattutto sono beni passeggeri, destinati a morire,
mentre l’uomo ha vocazione di eterno.
Arriva il tempo in cui viene ricordata la Resurrezione di Cristo
che ha segnato l’inizio del destino di vittoria sulla morte anche
per l’uomo, e per troppa gente passa del tutto inosservato, e
questo è il colmo, perché proprio Cristo crocifisso e risorto
rende eterni tutti i desideri e gli obiettivi che inseguiamo
ogni giorno, e soprattutto rende eterna e quindi dà valore
incommensurabile alla nostra esistenza. Alcune persone addirittura
rifiutano Colui che, come evidenzia la realtà alla ragione umana,
ci ha donato ciò che siamo e abbiamo, non vogliono
porsi neppure le domande esistenziali più semplici
quelle che si ponevano persino gli uomini primitivi quando
cercavano Dio, alla cieca, negli elementi della natura.
Altre persone sono alla ricerca intimistica del Tu che ha fatto tutto
una ricerca lodevole e guardata con amore da Dio stesso
ma pur sempre terribilmente difficile perché fatta a tentoni,
fatica immane dell’uomo che cerca di innalzarsi verso la
perfezione di Dio, ricadendo spesso pesantemente.
La realtà invece è molto più semplice e positiva, perché è
Dio che si è chinato verso l’uomo per farsi raggiungere in Cristo,
la cui presenza è sperimentabile nella chiesa, con i sacramenti e
la parola, presenza che si rivela tramite la pur grande debolezza
delle persone che vi aderiscono.
Ciao spero di esservi stata utile in modo particolare
quando ci si pone domande
a cui non siamo in grado di dare una risposta
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