|
E' stato diffuso in tutto il territorio nazionale e a tutte le forze dell'ordine un identikit della rapitrice. Si tratta di una donna giovane di carnagione scura, capelli ondulati e lunghi, corporatura esile, altezza tra 1,70 e 1,75, nazionalità italiana perché ha scambiato parole con la mamma e con la nonna del bambino e ha dimostrato di conoscere bene la lingua. Gli inquirenti ritengono che la rapitrice non possa essere andata molto lontano e quindi la massima attenzione in questo momento è rivolta al territorio regionale. |
|
|
Primer
Anterior
2 a 7 de 7
Siguiente
Último
|
|
8/6/2010
Ritrovato neonato rapito a Nocera
Arrestata la donna che l'aveva rapito
E' stato ritrovato Luca, il neonato rapito a poche ore dalla nascita nell'ospedale di Nocera Inferiore. Lo ha riferito il padre, Fabio Cioffi. L'uomo ha aggiunto: "Luca sta bene. Me lo stanno riportando in ospedale". Gli agenti della squadra mobile di Salerno e del servizio operativo centrale della polizia che hanno ritovato il piccolo hanno anche arrestato la donna che l'aveva rapito.
Appena appresa la notizia, l'uomo ha fatto una lunga corsa, da dove è ricoverata la moglie fino all'uscita dell'ospedale per poi tornare indietro inseguendo un'auto delle forze dell'ordine, pensando che a bordo vi fosse il bambino. Poi è tornato nuovamente in ospedale, dove all'ingresso del pronto soccorso una folla di amici, parenti, agenti e sanitari era in attesa.
Luca riportato in ospedale Poco dopo il neonato è arrivato in ambulanza nello stesso ospedale. Ad accoglierlo una folla festosa, che ha fatto un grandissimo applauso anche alle forze dell'ordine.
La mamma lo vedrà solo in mattinata
Poi il padre Fabio Cioffi è intervenuto: "lui sta bene, mia moglie si è ripresa e domani mattina potrà vederlo, perché adesso è nel nido. Grazie a tutta l'Italia che lavora". Cioffi ha detto che sua moglie 'ha pianto dopo la notizia del ritrovamento e ha continuato a tenere tra le mani immaginette di Gesù, di Padre Pio e non so di quanti altri santi".
Il piccolo trovato a casa di un'infermiera Luca è stato ritrovato in casa di un'infermiera a Nocera Inferiore. La donna si chiama Annarita Bonocore, ha 42 anni, e lavora all'ospedale Cardarelli Di Napoli. Gli uomimi della squadra mobile di Salerno e dello Sco hanno fatto irruzione nel suo appartamento di Nocera, al 7° piano di un edificio, e hanno salvato il bimbo. La donna, che avrebbe problemi psicologici, è separata e vive con i due figli: una ragazza di 20 anni e un bambino di 11 anni. Si era presa 10 giorni di ferie.
Trattenuta poi rilasciata la figlia dell'infermiera Annarita Bonocore è stata condotta nel commissariato di Nocera Inferiore dove è stata interrogata. Anche la figlia della Bonocore è stata trattenuta per concorso nel reato. Ma poi è potuta tornare a casa in quanto a suo carico non è emersa nessuna responsabilità. Lo si apprende da fonti investigative.
La svolta da una testimonianza Le forze dell'ordine avevano controllato due abitazioni vicine all'ospedale "Umberto I". In una di queste c'era il piccolo. La donna è stata arrestata grazie alla testimonianza di un medico dell'ospedale di Nocera. L'uomo, secondo quando si apprende, conosceva la Bonocore e stava uscendo dall'ospedale quando l'ha incrociata, con il bambino in braccio. Al momento non ha fatto caso alla cosa ma quando è stato diffuso l'identikit della "falsa" infermiera che aveva rapito un bimbo, ha riconosciuto Annarita Bonocore. Il medico ha immediatamente avvertito la polizia, che ha mostrato una foto della donna alla madre di Luca, che ha riconosciuto l'infermiera. Venti minuti dopo il ricoscimento è scattato il blitz degli uomini della squadra mobile e del Servizio operativo centrale.
Il questore: "Avevamo una pista precisa" "Avevamo una traccia precisa e abbiamo seguito una sola pista. La donna fermata ha una sofferenza psicologica e il bimbo è stato ritrovato in una casa di Nocera Inferiore in ottime condizioni". Lo ha detto il questore di Salerno, Vincenzo Roca. Roca ha aggiunto che la donna "ha agito da sola in ospedale, ma stiamo verificando altre situazioni", eventuali coinvolgimenti di altre persone.
"Ha accudito bene il bambino" La donna "aveva esperienza in materia sanitaria - ha aggiunto il questore - e questo era chiaro da come si è comportata nella stanza della mamma. Una serie di dettagli ci hanno fatto capire che sapeva muoversi in un reparto maternità". "Ha accudito bene il neonato rapito, aveva anche del latte in polvere da dargli. Del resto - ha aggiunto - la donna aveva esperienza anche come madre di due figli".
"Me l'hanno consegnato" "Me l'hanno consegnato per accudirlo". E' una delle poche frasi che avrebbe pronunciato Annarita Bonocore, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, agli inquirenti che la stanno interrogando dopo aver liberato il piccolo Luca. Gli inquirenti non credono alle sue parole e stanno compiendo una serie di accertamenti per individuare altre responsabilità nel rapimento. Ancora ignoti i motivi che avrebbero spinto la donna a sequestrare il neonato.
"Mi sento papà per la terza volta" "Stamattina ho avuto la gioia di diventare padre per la seconda volta; ora a mezzanotte e un quarto mi sento se avessi avuto un terzo figlio". Sono le parole di Fabio Cioffi, il padre del neonato rapito e ritrovato.
|
|
|
|
vato piccolo Luca, arrestata infermiera
NOCERA INFERIORE (SALERNO) - E' terminato nella tarda serata di ieri, dopo dieci ore di paura per i genitori l'incubo del rapimento del piccolo Luca a Nocera Inferiore, nel Salernitano Era agitatissima all'inizio, ha negato tutto e si è mostrata molto aggressiva con gli inquirenti, proprio come una criminale. Poi però ha ceduto Annarita Buonocore, l'infermiera di 42 anni che ieri ha rapito il neonato a pochissime ore dalla nascita. A chi l'ha interrogata la donna ha detto che avrebbe voluto restituire alla sua famiglia il piccolo Luca Cioffi stamattina. La donna non ha precedenti penali, né risulta affetta da patologie psicologiche. Madre di due figlie, una di 11 e l'altra di 19 anni, la Buonocore ha alle spalle un matrimonio e una convivenza.
LA FINE DI UN INCUBO - E' durato dieci ore l'incubo del piccolo Luca Cioffi, il neonato rapito nel primo pomeriggio dall'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore: gli uomini della squadra mobile e del Servizio operativo centrale della Polizia lo hanno riconsegnato sano e salvo ai genitori dopo un blitz in un appartamento della cittadina in provincia di Salerno. A rapirlo è stata una donna, Annarita Buonocore, infermiera di 42 anni in servizio al Cardarelli di Napoli e madre di due figli. La svolta delle indagini è arrivata nella serata, quando un medico dell'Umberto I si è presentato dalla polizia: "io quella donna la conosco", ha detto agli agenti dopo che la polizia scientifica aveva fatto circolare l'identikit dell'infermiera che tra le 13 e le 14 era entrata nella stanza di Annalisa Fortunato, la madre del piccolo e, con la scusa di dover effettuare una medicazione, lo aveva portato via. Una donna sui 35-40 anni, capelli castani legati dietro la testa, occhi marrone chiaro, pelle olivastra, occhiali, divisa da infermiera e scarpe da ginnastica. Il medico ha spiegato che nel pomeriggio, quando è uscito dall'ospedale, ha incrociato una donna che conosceva e che stava andando via con un bambino in braccio. Lì per lì non ha fatto caso a quanto visto ma quando è stato diffuso l'identikit ha capito cosa era successo, ha riconosciuto la donna ed ha immediatamente avvertito la polizia, spiegando che la persona che stavano cercando era Annarita Bonocore, un'infermiera del Cardarelli, ma che vive a Nocera, con qualche problema psicologico. A quel punto i poliziotti sono tornati dalla mamma di Luca e le hanno mostrato le foto della Buonocore: Annalisa Fortunato è sbiancata, riconoscendo immediatamente in quelle immagini la donna che nel pomeriggio - con modi gentili - le aveva prima regolato la flebo e poi si era portata via suo figlio. Venti minuti dopo, attorno alla mezzanotte, è scattato il blitz: agenti della squadra mobile di Salerno e dello Sco hanno fatto irruzione nell'appartamento della donna, al settimo piano di un palazzo in via Arturo Petrosini. Annarita Bonocore è stata immediatamente bloccata, prima ancora che riuscisse a rendersi conto di quanto stesse accadendo. Luca era in un lettino, tranquillo: la donna lo aveva accudito per tutto il pomeriggio. "Era in ottime condizioni - ha spiegato il questore di Salerno Vincenzo Roca - e la donna aveva anche del latte in polvere da dargli. Aveva anche esperienza in materia sanitaria e come madre di due figli". Quello di Annarita Buonocore non è stato comunque un gesto improvvisato: la donna aveva preso un periodo di congedo dal lavoro di 10 giorni, segno che nonostante i problemi psicologici avesse ben chiaro cosa intendeva fare. Portata in commissariato e interrogata dagli inquirenti, Bonocore non ha però al momento ancora spiegato i motivi di un gesto così folle. Agli investigatori ha fornito una versione che non convince affatto: il bimbo, ha detto, "me l'hanno portato per accudirlo". Per questo sono stati avviati una serie di accertamenti finalizzati ad individuare eventuali complici o comunque responsabilità di altre persone che potrebbero averle dato una mano. Perché, è questa la convinzione degli inquirenti, è chiaro che non è possibile nascondere a lungo - soprattutto ai familiari più stretti - la presenza di un bambino in casa. Ma questo si saprà nei prossimi giorni. Per cercare di capirlo gli investigatori hanno polrtato in commissariato anche la figlia ventenne, che poi è stato però rilasciata: nei suoi confronti non sarebbe emersa alcuna responsabilità. Quel che conta, oggi, è che Luca è tornato dai suoi genitori.
|
|
|
|
De: haiku04 |
Enviado: 08/06/2010 12:08 |
"Il caso di Annarita Buonocore e' un drammatico, doloroso, tragico evento di una donna molto vulnerabile, affetta da psicopatologie gravi e abbandonata a se stessa. Ci troviamo di fronte a un tentativo onnipotente e delirante di rivincita sul destino cinico e baro". Parola di Massimo Di Giannantonio, docente di psichiatria all'universita' Gabriele d'Annunzio di Chieti, che commenta cosi' il sequestro del piccolo Luca Cioffi, portato via ieri dall'ospedale di Nocera Inferiore e ritrovato dopo alcune ore. A rapirlo un'infermiera di 42 anni, Annarita Buonocore, che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stata spinta a compiere questo gesto per far credere al suo amante, un uomo sposato, di aver avuto un figlio da lui. La donna avrebbe dichiarato agli inquirenti di aver subito un aborto naturale nei primissimi mesi di gravidanza."Da un punto di vista biologico - spiega l'esperto - ci troviamo di fronte al caso di una donna che, a distanza di tempo, manifesta sintomi di depressione post-partum. Sotto l'aspetto psicopatologico invece - aggiunge lo psichiatra - siamo davanti a un tentativo onnipotente e narcisista di cambiare il corso della natura. Una sorta di delirante rivincita sul destino cinico e baro - conclude - che l'ha privata del proprio bambino".
Generalizzando, quando accadono episodi simili ed escludendo i casi più drammatici, penso due cose: da un lato le adozioni in Italia sono un vero calvario e spesso capita che in alcune coppie scatti l'ossessione di un figlio a tutti costi per cui si ricorre a qualcuno che, dietro compenso, procura un bambino, a volte col consenso della madre e a volte con metodi disumani.
Oppure, prima della legge Basaglia, esistevano i manicomi che erano veri istituti di tortura e fortunatamente oggi questi lager sono stati aboliti, ma non vi è stata una sostituzione adeguata. Risultato? Le persone affette da turbe anche gravi vengono lasciate a se stesse e/o ai familiari che non sono idonei a gestire queste problematiche oppure preferiscono ignorarle, quindi la follia, che non ha smesso di esistere, possiamo avercela anche nel vicino di casa o sul posto di lavoro etc. Io non credo nei raptus, i segni del malessere sono presenti ed evidenti nel malato, solo che non è praticamente più possibile curarlo.... finchè ci troviamo di fronte alle tragedie. Il caso di Luca si è risolto felicemente, ma purtroppo non sempre finisce così.. |
|
|
|
Quello che secondo me è sbagliato è che siamo troppo buonisti, e con la depressione o l'infermità mentale, scusiamo tutto e la situazione si degenera sempre di più. |
|
|
|
De: haiku04 |
Enviado: 08/06/2010 18:54 |
Concordo, con la scusa dell'infermità mentale si commettono crimini gravissimi e poi non si paga il conto! |
|
|
|
Non riuscirò mai a capire qual'è quella molla che scatta in quel preciso istante nel cervello di una persona da portarla a vivere la "follia"...la mente umana ha dei grandissimi misteri... |
|
|
Primer
Anterior
2 a 7 de 7
Siguiente
Último
|