In inglese "Hail rockets" sono razzi impiegati per uso civile già dagli anni ’30. Il problema della prevenzione delle grandinate, già dalla seconda metà dell’800 era particolarmente sentito, e vennero brevettati numerosi tipi di congegni che si basavano sull’uso di cannoni che, secondo la teoria, avrebbero dovuto impedire la formazione di grandine durante un temporale.
I cannoni detonanti creano onde d’urto intensamente sonore mediante un emettitore di scoppi a ripetizione ed a salve. Le onde, propagandosi da terra verso l’alto, fino a qualche centinaio di metri, come asserito dalle case costruttrici, dovrebbero alterare i meccanismi di formazione e di caduta dei chicchi. Questa ipotesi risale a poco prima del 900, tuttavia dal 1905 fu abbandonata nella pratica, per essere ripresa negli anni ’80, ma di essa non c’è traccia da tempo nei lavori del mondo scientifico interessato. Fu il prof. Bombricci dell’Università di Bologna a dire che sparando a ripetizione contro il cielo prima che si verificasse la caduta della grandine, si potesse evitarla impedendo la solidificazione del ghiaccio. Nacque così il cannone grandinifugo del borgomastro Stiger modificato successivamente dal colonnello Mundy. Nel 1902 a Tolosa il pirotecnico Balondrale brevettò il primo razzo antigrandine, mentre nel frattempo a Emmishofen in Svizzera Karl Muller anche lui pirotecnico, costruiva razzi di 4 centimetri di diametro lunghi dai 25 ai 50 centimetri che salivano a 1000-1500 metri di altezza che distribuiva ai contadini con esiti incerti.
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Attualmente nel vicentino sono schierate 171 postazioni lancia missili terra aria
in seconda linea c'è¨ l'artiglieria pesante" (cannoni antigrandine) come ad esempio nel padovano, il tutto è sotto il commando di un centro metereologico con collegamenti via radio scansioni radar ecc.
Domanda: ma avranno un'utilità o sono l'ennesimo mezzo per fregare soldi agli agricoltori? Le opinioni sono disparate.