rieducazione
Lui è un merlo indiano adulto, di proprietà di una famiglia facoltosa che vive in un paesello a Nord di Lecco, lei è una giovane ucraina che di professione fa la ragazza immagine in diversi night club della provincia, lavora e vive in Valtellina, nella casa vicina a quella del proprietario del volatile, molto, anzi troppo, loquace. E, proprio nei giorni scorsi, la ragazza si sarebbe rivolta al tribunale degli animali di AIDAA di Milano per denunciare il suo vicino di casa che avrebbe istruito il suo merlo indiano a salutarla, ogni mattina e ogni sera, in maniera offensiva. Il merlo, infatti, non andrebbe troppo per il sottile, ma marchierebbe la signorina con qualche parolina di troppo. E questo saluto non le sarebbe risparmiato nemmeno quando a casa vanno a trovarla parenti ed amici.
Nei giorni scorsi, in via strettamente riservata, le parti si sarebbero presentate davanti a una sezione straordinaria del Tribunale degli animali di AIDAA di Milano che, dopo aver ascoltato la ragazza, il merlo, che ha continuato ad apostrofarla senza alcun ritegno ed il proprietario dell'animale, ha pensato bene di condannare il volatile a un programma di rieducazione, completamente a spese del padrone. Il tribunale degli animali ha infatti concesso un mese di tempo al padrone per insegnare al merlo un saluto più educato e civile nei confronti dell'ucraina e ha inoltre chiesto un risarcimento simbolico di 100 euro per le offese ricevute dalla vicina di casa dal merlo sboccato.
L’accordo, che è stato accettato, ha avuto come primo risultato il trasferimento del merlo in un centro di rieducazione oltr'alpe dove vengono educati anche i pappagalli a parlare in maniera meno boccaccesca. La signorina ucraina ha, dal canto suo, rinunciato a denunciare il proprietario del merlo per aver insegnato ad insultarla in maniera plateale.
"A volte è proprio vero che ci capitano casi assurdi- ha dichiarato Lorenzo Croce, Presidente nazionale di AIDAA- Quando sono stato informato di questa vicenda mi sono messo a ridere,ma, dopo aver parlato con la ragazza, mi sono reso conto del disagio che provava nell’essere definita con appellativi poco carini dal merlo. Da qui la convocazione delle parti e la decisione di rieducare il merlo e le scuse del padrone. L'uomo si sarebbe giustificato dicendo che quei termini non erano stati insegnati all'animale per insultare la ragazza, ma "erano rivolti alla precedente inquilina della casa", una signora con la quale non andava affatto d’accordo. Ironia della sorte haperò voluto che la nuova inquilina facesse la ragazza immagine di professione e che da quell'insulto si sentiva punta sul vivo.
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