Gli appassionati esulteranno nel vederle, mentre chi ancora non le conosce potrebbe trovarle discutibili. Sono le “
Reborn babies”, bambole in vinile che assomigliano in tutto e per tutto a dei neonati veri. Tra sostenitori entusiasti e detrattori, queste bizzarre creazioni sono diventate le stelle della Rete, con un numero crescente di community e siti a loro dedicati.
La febbre da “
lifelike dolls” (bambole realistiche) ha creato un nuovo hobby, coltivato soprattutto dalle donne: il “reborning”, una nuova forma di collezionismo che sta prendendo sempre più piede.
Nato all’inizio degli anni Novanta negli Stati Uniti, il reborning si è gradualmente diffuso in tutti i Paesi del mondo, accompagnandosi a un’evoluzione delle bambole che si sono fatte
sempre più realistiche, fino a raggiungere gli impressionanti risultati attuali. Ma non è solo l’aspetto che trae in inganno. Nel petto di questi bebè di plastica batte un dispositivo elettronico che simula il respiro e il
battito cardiaco. "Addormentati" in una culla potrebbero ingannare chiunque.
A rendere particolarmente celebri le bambole sono state soprattutto le polemiche legate all’acquisto da parte di alcuni genitori in lutto. I media americani in più occasioni hanno tacciato l’hobby come “macabro”, ma gli appassionati hanno sempre rigettato le accuse, sostenendo invece l’efficacia della “
terapia delle coccole”.
Una delle più apprezzate autrici di “Reborn babies” è la scozzese
Deborah King, che mette in vendita sul proprio sito i bambolotti che realizza nella sua casa vicino Edimburgo. Per portarsi a casa una delle sue creazioni, gli appassionati sono disposti a spendere dai 300 ai
2mila euro. E ogni settimana ci sono 10 o 15 richieste.
Le bambole – anche quelle non del tutto realistiche – aiutano a contenere l’aggressività, risultando particolarmente indicate per la cura di alcuni
disturbi psichici.
Nessuno però le consiglia come giocattoli per bambine. Difficile quindi trovarle nei prossimi anni nei negozi.
“Queste bambole sono un po’ troppo realistiche perché il nostro dipartimento di giocattoli possa esporle - ha spiegato un portavoce dei celebri magazzini Harrods -: più il bambolotto è realistico e più è destinato a rimanere di nicchia”.