
STRATTO DA "TERRA DI SOGNO"
* E.A.Poe *
Presso quei laghi che cosi’ distendono
le loro solitarie acque – solitarie e morte –
le loro triste acque, tristi e gelide
per le nevi del giglio che vi si specchia –
presso quelle montagne – presso il fiume
che sussurra sommesso, sussurra in eterno –
presso quei grigi boschi – presso la palude
dove s’accampano il rospo e il ramarro –
presso stagni e lugubri laghetti
dove dimorano i vampiri –
presso ogni piu’ sconsacrato luogo –
in ogni piu’ mesto recesso
incontra il viandante, con sgomento,
segrete memorie del passato –
forme di funerei ammanti che gemono
e sospirano mentre gli passano accanto –
ombre d’antichi amici in bianche stole,
da gran tempo consegnati alla terra ed al cielo.
Ma colui i cui affanni son legione
e’ questa una placida, amabile contrada –
per colui che solitario erra nell’ombra,
oh, e’ questo un Eldorado!
E il viandante che talvolta vi passa
Non puo’, ne’ osa, apertamente osservarla:
sempre restano percio’ irrivelati i suoi
misteri all’occhio umano che non si serri;
tale e’ del monarca il volere, che non consente
di sollevar le frangiate palpebre.
Il dolente che qui s’attarda solo per guardare
attraverso annebbiati vetri.

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