
Sembra un palcoscenico
che ha per sfondo fantasie di velluto,
cotone, raso, fregi e nastri –
Un’amabile noncuranza
ha sparpagliato i piatti banali, i rosari
e ha posto al centro
un vaso scuro dal collo stretto,
boccioli di rose di carta gialli e carnati, sfarzose
rose di carta rosse e aperte –
Dietro il vetro, su rigide sedie
guardano passare i camion una vecchia
rozza imperiosa ornata
da una bandana, e una bella giovane
la sua bocca un’enorme rosa sprezzante –
Il coraggio
di una retorica naturale lancia verso l’arida
Hudson Street un’occasione di poesia, una poesia
casuale che dà passione alle rose,
le rose nella finestra della zingara in un vaso
blu sembrano vere, irreali
come rose vere.

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