"La sofferenza è il sale della vita", questa frase è riportata in un romanzo di Oriana Fallaci e potrebbe essere un ossimoro al senso vero del sale, inteso come sapore metaforico dell'esistenza. La sofferenza non procura sapore alla vita, sarebbe masochistico pensarla come una condizione piacevole. La musica è il sale della vita, la felicità e l'amore arricchiscono la vita e le procurano gioia. Pensiamo alla musica creata dai grandi musicisti, quei Grandi che a distanza di tempo ancora trasmettono emozioni, ma non solo: le loro musiche hanno fatto il fondamento dello studio musicale. Ovviamente non solo la musica classica suscita e infonde emozioni, esistono altri generi musicali altrettanto degni, al punto da segnare importanti momenti della nostra vita. La felicità dell'animo per avvenimenti speciali dona il sale della vita: un'esistenza felice ha, infatti, un sapore gustoso che armonizza ogni situazione e procura gioia. Anche l'amore è il sale della vita. L'amore è un sentimento importante nei rapporti umani ed ha varie sfaccettature, è capace di governare gli animi, di condurli là dove il cuore comanda. L'amore tinge gli orizzonti, dà un senso all'esistenza, l'amore vero è il gusto della vita. Come può a questo punto la sofferenza essere intesa come sale? Nella storia trattata dalla Fallaci si affronta il tema del dolore, sale della vita: senza di esso l'essere umano non sarebbe tale. "Ma il niente è da preferirsi al soffrire?" ribadisce la scrittrice nel suo romanzo ed aggiunge, poi, che è preferibile piangere sui propri fallimenti, delusioni, strazi che vivere nel niente. Un'esistenza piatta sarebbe priva di sapore: quelli che hanno gusto di vivere, sono quelli che danno sapore e significato alle cose della vita, sale per la terra.
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