Un giorno il re Salomone passeggiava per il deserto e vide un formicaio. Subito, tutte le formiche smisero di lavorare per andare a salutarlo. Ma il re osservò che una di loro continuava a lavorare. Allora le chiese:
<< Che fai?>>Quella, senza smettere di lavorare , rispose:<< Lo vedi, rimuovo questo mucchio di sabbia, un granello alla volta>>.
<< E' un lavoro gigantesco per un animaletto come te. Anche se non riposi mai, non vivrai abbastanza per terminare>>.
<< Forse hai ragione, però dall'altra parte di questo mucchio di sabbia c'è la mia amata. L'amo tanto che nulla può farmi smettere di lavorare. E se morissi prima di avere raggiunto l'obiettivo, avrei vissuto nella speranza>>.
Così parlò la formica innamorata, e Salomone comprese di avere scoperto il vero amore e la vera speranza in mezzo al deserto.
Alcune riflessioni
La persona innamorata non realizza la sua missione come quelli che sono annoiati o scoraggiati. Accogliere la nostra missione con fede e speranza ci dà una forza unica ( Lc 4, 18-19).
Solo gli umili accettano in questo modo la missione di ogni giorno.
Una cosa è lavorare per servire,un'altra cosa è lavorare per realizzare i nostri piani.
Conviene riflettere su questa differenza che si fonda sul vedere o non vedere che c'è dietro la montagna di sabbia.
Come il Vangelo, la formica ci insegna che alla parola deve seguire qualche buona azione per il prossimo ( Giac 1, 22.25)
La formica parla della sua esperienza vitale...e questo serve ad insegnare qualcosa, nientemeno che a re Salomone.
Luis Casasus Latorre - Missionario idente