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Riflessioni: Sul nucleare, sì o no, che ne pensate??
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: haiku04  (Mensaje original) Enviado: 15/12/2010 16:12

 

Rubbia: Il nucleare in Italia? Non risolverebbe il problema dei costi energetici
 
 

Nel corso di una recente trasmissione televisiva, il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia ha spiegato la sua visione sul delicato tema dell’energia nucleare. A chi propone la tecnologia delle centrali nucleari come unica risposta al problema di approvvigionamento energetico per l’Italia, Rubbia ha risposto con queste parole.

Carlo Rubbia«Dobbiamo tener conto che il nucleare è un’attività che si può fare soltanto in termini di tempo molto lunghi. Noi sappiamo che per costruire una centrale nucleare sono necessari da cinque o sei anni, in Italia anche dieci. Il banchiere che mette 4 – 5 miliardi di Euro per crearla riesce, se tutto va bene, a ripagare il proprio investimento in circa 40 – 50 anni.

«C’è un secondo problema: un errore che spesso la gente compie. Si pensa che il nucleare possa ridurre il costo dell’energia. Questo non è vero: un recente studio ha dimostrato, per esempio, che i costi per il nucleare in Svizzera continueranno ad aumentare.
I costi per il nucleare variano notevolmente da paese a paese: in Germania ha un prezzo di circa due volte e mezzo in più rispetto a quello francese. Ciò è dovuto al fatto che il nucleare in Francia è stato finanziato per anni dallo Stato, quindi dai cittadini. Ancora oggi, le 30.000 persone che lavorano per il nucleare francese sono pagate grazie agli investimenti massivi dello Stato. L’aumento del numero di centrali atomiche nel mondo in questi ultimi anni ha causato, inoltre, un considerevole aumento del costo dell’Uranio, che difficilmente tornerà a scendere. Il nucleare è dunque molto costoso, anche nel lungo periodo.

Centrale nucleare«Io penso che se davvero noi volessimo adottare il nucleare in Italia lo potremmo fare, ma dovremmo organizzare procedure di contorno per supportare questa iniziativa. La quantità di energia richiesta dall’Italia è paragonabile a quella francese. Se dunque volessimo produrre il 30% dell’energia elettrica con il nucleare, come succede anche in Spagna, Germania e Inghilterra, ci servirebbero 15 – 20 centrali nucleari. In pratica una per regione.
Ciascuna di queste centrali produrrà una certa quantità di scorie, un problema estremamente serio. In America la questione è di stretta attualità. Sia Obama che Clinton hanno affermato chiaramente che Yukka Mountain – il più grande deposito di scorie in USA – andrebbe eliminato per trovare un sito più adatto per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. La soluzione di isolarli e sotterrarli non è infatti efficace come si vorrebbe.

«Mi chiedo dunque: se non si riesce a risolvere il problema della costruzione di un inceneritore per riuscire a bruciare l’immondizia, come riusciremo a sistemare queste grandissime quantità di scorie nucleari che nessuno al mondo sa ancora smaltire?
In realtà, la risposta tecnicamente c’era per recuperare le scorie e renderle innocue. Io avevo un bellissimo programma per implementare questa tecnologia, per bruciare le scorie con gli acceleratori di materia. Il programma è stata bocciato e non finanziato dall’Italia, tanto da spingermi ad emigrare in Spagna».

 


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De: primaveraestate Enviado: 15/12/2010 17:14
 
 

Nucleare sì, nucleare no? Intervista a Vincenzo Balzani

Articolo tratto da Oxygen n.9 (Codice Edizioni)

Favorevole o contrario al nucleare in Italia? Oxygen ha aperto le sue pagine al dibattito scientifico e ha posto la domanda, con la formula dell’“intervista doppia”, a Marco Ricotti (ordinario di Impianti nucleari al Politecnico di Milano e membro dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare) e Vincenzo Balzani (ordinario di Chimica all’Università di Bologna).

Sei favorevole o contrario al nucleare?
Contrario. La possibilità di convertire piccolissime quantità di massa in enormi quantità di energia è una delle più grandi scoperte scientifiche fatte dall’umanità. Nella pratica però questa tecnologia crea problemi molto più gravi di quelli che vorrebbe risolvere, sia a livello nazionale che globale.

Il nucleare è più conveniente delle altre fonti energetiche?
No. Ad esempio, il modo più economico per produrre energia elettrica è l’eolico.

Quanto costa una centrale nucleare?
Intanto bisogna intendersi sul costo di “che cosa”. Per la costruzione di reattori nucleari in Canada, nel luglio scorso, il costo era di 10,8 miliardi di dollari per 1000MW. Il costo per i depositi permanenti delle scorie è incalcolabile, perché questi depositi non si è riusciti a costruirli per ora in nessuna nazione. Anche il costo per lo smantellamento delle centrali che vengono chiuse è difficile da definire: questa operazione in Inghilterra viene rimandata di 100 anni.

L’energia nucleare ha il vantaggio di emettere pochi gas serra. Quale costo avrebbe convertire in nucleare la produzione energetica inquinante?
Per la costruzione delle centrali, per estrarre, purificare e arricchire l’uranio, per sistemare le scorie e per smantellare gli impianti è necessaria una grande quantità di energia oggi ricavata dalle fonti fossili (“Energy Policy”, 2009, n. 37, pp. 50-56). L’energia elettrica dal nucleare produce meno gas serra di quella ottenuta dalle centrali a combustibili fossili, ma di più di quella ottenuta dall’energia eolica o solare.

Le riserve di uranio sono davvero abbondanti? E quelle di petrolio davvero ridotte?
Le riserve possono essere definite “ridotte” o “abbondanti” solo in base ai consumi. Un forte sviluppo mondiale del nucleare porterebbe a grossi problemi per l’approvvigionamento dell’uranio prima della fine dell’utilizzo (2060–2080) di nostre eventuali centrali.

Circa il 12% dell’elettricità consumata in Italia viene importata, e in buona parte è di origine nucleare (proviene infatti da Francia, Svizzera e Slovenia, paesi che utilizzano l’energia nucleare). È meglio continuare a importare energia o dire sì al nucleare? Oppure quale altra soluzione?
“LeMonde” (17 novembre 2009) ci ha informato che la Francia, che ha 58 reattori nucleari, è costretta a importare (bilancio netto) energia elettrica: una notizia che dovrebbe far meditare. La soluzione è anzitutto risparmiare energia e usarla con maggiore efficienza, poi ottenerla da fonti rinnovabili. Studi molto seri dimostrano che di qui al 2020 l’Italia può (oltre che deve, in base alle direttive europee) ridurre i suoi consumi energetici del 20% e coprirne il 20% con energie rinnovabili.

Le centrali di quarta generazione e la fusione nucleare (i progetti ITER in Francia e NIF negli Stati Uniti) sono quasi realtà oppure sono un miraggio?
Le centrali di IV generazione sono poco più che progetti. Altrimenti non si spiegherebbe perché, secondo i fautori del nucleare, dovremmo partire adesso con centrali di III generazione che, se entreranno in funzione nel 2020, dovranno essere utilizzate fino al 2060-2080. La fusione poi è un vero miraggio.

Il nucleare è sicuro o pericoloso?
Sicuro, se ci sono agenzie per la sicurezza serie e indipendenti come quelle di Francia e Finlandia, che recentemente hanno chiesto drastiche modifiche nei sistemi di controllo del reattore francese AREVA (del tipo di quelli che noi dovremmo acquistare) in costruzione in Finlandia, nonostante che i lavori siano indietro di 3,5 anni e i costi superiori di 1,7miliardi di euro rispetto a quelli previsti.
In Italia, l’agenzia per la sicurezza non c’è e bisognerà vedere se sarà indipendente.

E la questione dei pericoli connessi all’uso bellico del nucleare e agli atti terroristici?
Indubbiamente è un grosso problema, perché la tecnologia è la stessa per nucleare civile e bellico (“Science”, febbraio 2007, 9, 791). Più che gli atti terroristici verso le centrali, sono da temere atti terroristici fatti con materiali radioattivi, di cui c’è già un pericoloso contrabbando (“Global Security Newswire”, maggio 2009, 15).

Quali sono i metodi di stoccaggio e gestione dei diversi tipi di scorie? E i costi? I depositi geologici in profondità nel sottosuolo sono una soluzione efficace al problema delle scorie ad alta attività (con tempi di decadimento di migliaia di anni)?
Per la sistemazione delle scorie ad alta radioattività, pericolose per decine e centinaia di migliaia di anni, l’unica proposta è quella di depositi permanenti sotterranei. Di fatto, un tentativo in questo senso portato avanti per 30 anni negli USA è fallito e le scorie rimangono sui piazzali delle centrali (“Chemical & Engineering News”, 23marzo 2009, p. 35).

La presenza delle centrali nucleari induce inquinamento radioattivo nelle zone circostanti e quindi dei pericoli per chi le abita?
Non credo sia il problema più importante se il tutto è governato da un’agenzia per la sicurezza indipendente e qualificata.

Qual è l’argomentazione più efficace sostenuta da chi è di opinione opposta alla tua?
Che l’energia nucleare è in forte sviluppo in tutto il mondo e che quindi non si capisce perché non si dovrebbe sviluppare in Italia. In realtà, lo sviluppo dell’energia nucleare è finito 20 anni fa e ora è in declino. L’energia elettrica prodotta col nucleare nel mondo è diminuita di 60 TWh dal 2006 al 2008. L’energia nucleare non è competitiva in un regime di libero mercato.

Qual è il tuo personale slogan pro/contro il nucleare?
L’opzione nucleare, a causa dei lunghi tempi per il rilascio dei permessi e l’individuazione dei siti (3-5 anni), la costruzione delle centrali (5-10 anni), il periodo di funzionamento per ammortizzare gli impianti (40-60 anni), i tempi per lo smantellamento alla fine dell’operatività (100 anni) e la radioattività del combustibile esausto (decine di migliaia di anni) è una scommessa con il futuro il cui rischio è difficilmente valutabile in termini non solo economici, ma anche sociali.

Qual è l’energia del futuro?
L’energia solare: abbondante (la Terra riceve dal Sole in un’ora una quantità di energia pari a quella che l’umanità consuma in un anno), inesauribile (il Sole brillerà per 4,5miliardi di anni), ben distribuita su tutta la Terra. L’Italia non ha petrolio, non ha metano, non ha carbone e non ha uranio. Ma ha tanto sole. Sviluppando industrie per la costruzione di pannelli fotovoltaici, anziché centrali nucleari, si potrebbero abbassare i costi e generare molti posti di lavoro. Il nostro compito è quello di incominciare a utilizzare meglio l’energia solare, come già fanno molti paesi che hanno meno sole di noi.


Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: Principe Errante Enviado: 17/12/2010 01:51
Assolutamente no,torna il tema del tav:costoso,pericoloso,nocivo per tutti e un grosso affare per qualcuno.
 


 
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