Notti insonni da incubo. La sera si va a letto e non si riesce a chiudere occhio. Non ci sono abbastanza pecorelle da contare o libri noiosissimi da leggere. Il più delle volte si trova un po’ di riposo con le prime luci dell’alba e la mattina andare a lavorare diventa ancora più faticoso: zero energie e soprattutto zero concentrazione.
Ma quali sono i principali motivi che impediscono di dormire?
Il dolore cronico. Mal di testa, mal di schiena, dolori articolari. Oltre 15 milioni di italiani convivono con questo disturbo che diventa ancora più fastidioso proprio la sera, interferendo con il sonno. Come si può ridurre? Secondo un recente studio del National Sun Yat-Sen University di Taiwan la soluzione potrebbe arrivare da una sostanza estratta da un corallo che sembra essere in grado di contrastare il dolore neuropatico. Si chiama Capnellene e deriva dal corallo Capnella imbricata.
Ansia e stress. L’insonnia può essere un sintomo della depressione e ovviamente degli stati d’ansia, molto diversa da quella che si manifesta a causa dello stress, che può dipendere da problemi di lavoro, di coppia o di soldi. In questo caso, la mente è iperattiva e fatica a riposare. Ricorrere a tecniche di rilassamento può essere utile. Per esempio, si ottengono buoni risultati sfruttando “i lucchetti energetici di sicurezza" utilizzati nell'arte del jin shin jyutsu. Uno si trova proprio sulla testa. Per attivarlo bisogna premere con indice e anulare la rientranza al centro della base del cranio per alcuni minuti. La sensazione di benessere sarà immediata.
Apnee notturne e russare. È un problema soprattutto maschile, colpisce infatti il 30% degli uomini tra i 45 e i 55 anni. Andare in apnea durante la notte, oltre a essere pericoloso perché si può morire soffocati, disturba moltissimo il sonno. Il rimedio più efficace è l’agopuntura, se però vi svegliate nella notte e non sapete cosa fare o volete trovare un rimedio più semplice, potreste utilizzare la tecnica della pompetta. Sciogliete un cucchiaio di sale da cucina in acqua tiepida e con una pompetta da naso inumidite le mucose prima di andare a letto.
Jet lag. È un disturbo tipico di chi viaggia. Il fuso orario entra in conflitto con l’orologio del corpo che fatica ad abituarsi a un ciclo veglia-sonno diverso dal solito. La prima cosa da fare è cercare di dormire il meno possibile durante il “nuovo giorno”. Bisogna sforzarsi. Secondo uno studio dei ricercatori dell’Harvard Medical School e del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston (Usa) è d’aiuto anche saltare i pasti. Infatti, nel nostro corpo esistono due orologi, uno è quello dei ritmi circadiani, l’altro quello dei pasti. Gli esperti sono convinti, che siano strettamente legati e che cambiare l’orario di pranzo e cena sconfigge i disturbi legati al jet leg.
Il lavoro a turni. Purtroppo avere un lavoro che si basa sui turni può mettere a dura prova la capacità di riposare. Le persone con questo tipo di attività, secondo una ricerca della Universidad de Buenos Aires, hanno bassi livelli di serotonina, un ormone che aiuta a regolare il sonno. Per aiutare il riposo, bisogna fare attenzione alla dieta. Evitare di mangiare fuori pasto, magari la sera tardi, e a cena preferire cibi ricchi di triptofano, un aminoacido in grado di alzare i livelli di serotonina e di melatonina, uno pseudo-ormone che sembra modulare i ritmi sonno-veglia.
Cambiamenti ormonali. Sono uno dei principali problemi delle donne: tra menopausa, mestruazioni e gravidanza, le signore spesso devono fare i conti con degli sbalzi ormonali che vanno anche a interferire con il riposo. Secondo la National Sleep Foundation, circa il 40% delle donne in pre menopausa dormono male. Per regolare il sonno si può prendere la melatonina, sostanza secreta dalla ghiandola pineale del cervello, che regola i ritmi "sonno-veglia", prodotta sotto lo stimolo del buio, raggiunge il picco tra l’una e le tre di notte. È molto utile anche un bagno rilassante a base di oli essenziali (lavanda e geranio) e un cucchiaio di miele.