|
Notizia del 21 dicembre 2010 - 11:48
Anche chi nel 1982 non era nemmeno nato, "indottrinato" da genitori, nonni, zii o fratelli maggiori, quella formazione la sa a memoria: Zoff, Gentile, Cabrini.... Troppo esaltante il trionfo mondiale in Spagna di "Pablito" Rossi e compagni, nella leggenda le sfide con Argentina, Brasile e Germania (con in mezzo la semifinale con la Polonia) per non entrare nella memoria di tutti, ed ora tutti, non solo l'Italia del calcio, si scoprono tristi nel dire addio (e un ultimo "grazie") ad Enzo Bearzot. Il commissario tecnico e principale artefice, con le sue scelte discusse e discutibili ma rivelatesi poi geniali, dell'epopea azzurra, si è spento all'età di 83 anni.
Nato ad Aiello del Friuli il 27 settembre 1927, da calciatore mediano partito dalle file della modesta squadra locale ma a meno di 20 anni portato in serie B alla Pro Gorizia e poi lanciato ai vertici all'Inter, Bearzot giocò anche nel Catania e soprattutto nel Torino, vivendo in granata il momento più alto della sua carriera, fatta di164 presenze, dal 1957 al 1964. La Nazionale col pallone al piede la conobbe in una sola occasione, nel 1955, ma l'azzurro era nel suo destino.
Passato dall'altra parte della... barricata, il primo incarico da allenatore arrivò con le giovanili granata per poi diventare assistente di Nereo Rocco e Edmondo Fabbri. Dopo la gavetta al Prato, nel 1969 la chiamata dell'Italia, al timone dell'Under 23 fino al 1975. Negativo l'impatto con la rappresentativa maggiore, dopo la rassegna iridata in Germania nel 1974, in panchina con Fulvio Bernardini fino al 1977, la svolta data 1978, col quarto posto in Argentina con gli allora imberbi Rossi e Cabrini. Che fecero quattro anni dopo la sua fortuna e da Bearzot vennero consacrati, in un'avventura spagnola iniziata sotto i peggiori auspici, contro tutto e contro tutti, tanto da dover ricorrere, nello stentato avvio (tre pareggi, compreso quello discusso con il Camerun) di Mondiale, al primo vero e proprio "silenzio stampa".
Il resto si insegna quasi a scuola. E pazienza se poi non arrivarono altri trionfi (nel 1986, da detentori del titolo, ko agli ottavi contro la Francia). Bearzot si dimette dopo 104 partite da ct, un record ancora imbattuto. |
|
|
Primer
Anterior
2 a 4 de 4
Següent
Darrer
|
|
De: clicy21 |
Enviat: 22/12/2010 06:58 |
Ierisera mi sono vista la famosa partita brasile italia nella quale vincemmo e wowwww per 3 a 2 che altro tipo di gioco, nulla a che vedere con il calcio di oggi! Il mio mitico Antognoni, tanto calmo e forse lento nel parlare, ma scheggia micidiale in campo, mi sono rivista un giovanissimo e fantastico Zoff ed un Bearzot entusiasta e formidabile! che ricordi! |
|
|
Primer
Anterior
2 a 4 de 4
Següent
Darrer
|