Magari per caso o magari perché eri in un momento brutto della tua vita, sono certa che anche tu in qualche modo ti sei “informato” sul Pensiero Positivo.
E poi cosa hai fatto? Perché sai, leggere e interessarsi di qualcosa, non vuole dire granché se poi non c’è una azione.
Te lo dico perché anche io ho fatto così. Scopri che quello che dice la filosofia del pensiero positivo è valida e poi non fai nulla!
Ero in un momento particolarmente nero della mia vita. Hai presente quegli anni che non vedi l’ora che finiscano, che arrivi perfino a guardare che dice l’oroscopo per l’anno successivo, perché proprio non ne è andata una giusta?
Ecco era un anno proprio così quando comprai il mio primo libro sul Pensiero Positivo. Credo anche di averne in parte compreso il messaggio e di averlo condiviso. Di aver detto a me stessa "Ma è proprio vero quello che dice!" e poi che ho fatto? L’ho messo in libreria.
Niente, non ho fatto assolutamente niente.
Che in altre parole significa che tutto quello che siamo o facciamo nasce prima nei nostri pensieri. Che vuol dire che quello che pensiamo del mondo che ci circonda, della nostra vita e di noi stessi diventa la “nostra realtà”
L’interpretazione del pensiero positivo come una specie di ottimismo perenne credo invece che abbia portato tanti neofiti ad allontanarsi dal Pensiero Positivo, invece che ad approfondire una grande verità:
Non esiste la neutralità: o il tuo pensiero è negativo o è positivo.
Oggi in ufficio non ho terminato le mie pratiche:
Che pretendono da me? Non ce la faccio a fare tutta sta roba!
Certo c’era molto da fare. Cosa posso escogitare per essere più efficace?
Oggi sono restato intrappolato nel traffico:
Come al solito, guarda se ogni giorno devo perdere un’ora in coda come un cretino!
E’ una cosa normale visto che usciamo tutti alla stessa ora. E se provassi a investire questa ora ascoltando un CD per imparare l’Inglese?
Oggi i miei figli sono più turbolenti del solito:
Ma guarda se dopo un giorno di lavoro di m…mi tocca anche sorbirmi tutte ste lamentele…
Anche loro hanno il loro mondo, magari hanno avuto una brutta giornata a scuola, proviamo a sederci intorno ad una bella pizza e ascoltare quello che hanno da dire?
Lo so, lo so che stai pensando.
Troppa fatica. Dove trovo la forza?
Lo so perché l’ho pensato anche io!
Perché avevo una dipendenza negativa!
Cosa vuole dire? Vuole dire che, come molte persone, facevo la scelta meno faticosa.
Non la più giusta, sapevo che non lo era, ma non trovavo dentro di me la forza di farne una diversa.
Ti è mai successo di dirti “ma adesso mando tutto a quel paese!”?
In quel momento tu lo sai cosa ti renderebbe felice, e sai anche cosa fare e come fare …ma ti manca la
forza per agire. Magari ti manca un po’ di autostima e di fiducia in te stesso, forse sei già rimasto deluso altre volte, forse hai paura di non riuscirci, di fallire (hai letto l’articolo
Credenze e Paure clicca sul titolo e leggilo. potrebbe esserti utile)
E allora ci arrendiamo, rinunciamo a combattere perché non abbiamo abbastanza forza dentro.
Eppure vediamo persone
felici e realizzate intorno a noi.
Eppure ogni mattina milioni di persone si svegliano sapendo che li aspetta una
giornata faticosa, magari anche dolorosa e infelice. E la
depressione,
l’ansia, la
rabbia, il
malessere che provano sono dei campanelli di allarme del loro inconscio che li avvisano che qualcosa non va, che qualcosa deve essere migliorato o cambiato, ma non c’è
la forza di cambiare.
E questo atteggiamento di rinuncia, di dare spazio a depressione e infelicità, giorno dopo giorno, ti porta ad una abitudine che diventa quasi una dipendenza negativa.
Ce ne sono di diverse: la mia era quella della “
coccola alla povera vittima”
Con le mie delusioni sul lavoro e nell’ambito familiare mi ero costruita una “storia di sfortune e di infelicità” che piano piano non solo mi aveva portato a pensare che la mia vita non dipendesse da me, dalle mie rinunce, dalle mie scelte, perché io ci avevo provato a…
La mia storia dipendeva dal destino e dalla sfortuna, e avevo trovato nella comprensione e nelle coccole morali di chi mi stava intorno una soddisfazione che sfiorava la
felicità.
Rischioso eh? Ma quante persone cadono in questo circolo vizioso?
Quante persone si chiedono perché dovrebbero trovare la forza di reagire, di cambiare quello che non va nella loro vita, rischiando così altre
delusioni? Perché cambiare quando invece, senza sforzo, possono essere al centro dell’attenzione ed avere le coccole che le persone intorno a loro gli riservano quando sono infelici, sfortunati e depressi?
Questa è quella che io chiamo
dipendenza negativa e non credo servano altre parole per definire come sia pericolosa!
Io come ne sono uscita? Grazie ad un amico che, invece di coccolarmi, mi ha detto di
darmi una mossa, di smetterla di lamentarmi e di rendermi conto che se la mia vita era uno schifo non dipendeva dal destino, ma dalle mie scelte e che avrei fatto meglio a fare delle scelte diverse se davvero, come dicevo, avrei tanto voluto essere
felice e realizzata.
Un amico che mi ha fatto capire che, dipendenza per dipendenza, forse era meglio diventare una
Dipendente Positiva!
Perché esistono dipendenze che invece di renderti debole ti rendono forte e la dipendenza positiva è una di queste.
La dipendenza da
pensiero positivo può essere raggiunta con diverse attività, c’è chi medita, chi fa yoga, chi corre, chi si arrampica, e chi, come me, ha preso spunti da diversi libri e corsi e si è costruita un suo
momento giornaliero di Dipendenza Positiva.
Io ho scelto di dedicare a me stessa almeno un’ora al giorno (si può, si può, basta guardare meno TV) e precisamente mezz’ora alla mattina e mezz’ora alla sera prima di addormentarmi.
Seguo una blanda
meditazione per riuscire a staccarmi da tutto quello che c’è intorno e utilizzo sia le
Affermazioni che le
Visualizzazioni.
Cosa faccio in pratica?
Mi sono scritta
20 frasi positive che riguardano le aree della mia vita che voglio migliorare e le ripeto a me stessa, guardandomi negli occhi, allo specchio.
E mi sono costruita la mia
isola, cioè il luogo dove voglio vivere, con tanto di mare azzurro, caldo e sole tutto l’anno. Ci vado ormai così regolarmente, con le mie visualizzazioni, che entro nella mia casa vicino alla spiaggia e ci giro senza problemi, perché conosco ogni stanza.
E’ così vera nei miei pensieri che ormai è diventata una
abitudine e mentre il mio
inconscio la percepisce già come reale, il mio conscio e sicuro, ogni giorno che passa, che mi sto avvicinando alla mia isola, anche nel mondo reale.
Che vantaggi mi porta questa specie di
ginnastica mentale?
Mi
rilasso, riduco lo stress, sto con me stessa, mi piaccio di più e sono più sicura della mia capacità di realizzare i miei sogni. E questa sicurezza accresce la mia
autostima e mi ha permesso di perdere senza troppa fatica quella brutta abitudine ….quella di lamentarmi sempre e così facendo continuare ad “attirare” nella mia vita esperienze negative.
Ora nella mia vita c’è lo spazio e il tempo per giornate piene di cose che amo fare e di domani ricchi di sogni realizzati.
E anche quando viene un momento triste o un evento che mi fa arrabbiare, bene, lo affronto sapendo che è normale, che non c’è nulla di drammatico e che sta a me e solo a me decidere quanto tempo farlo durare e che peso dargli.
Sono sempre una “dipendente” …ma la mia dipendenza mi ha aperto nuovi mondi invece che chiudermi anche quello che avevo già.