|
De: Butterfy (Mensaje original) |
Enviado: 06/01/2011 21:35 |
|
|
Mi ha sempre colpito questo proverbio perché l'ho sempre sentito come una presa in giro di chi fino a quel momento ha cercato di vivere , chi più chi meno, in diversi modi, nei giorni del tempo del Natale, un momento di serenità e gioia. Se una festa è capace di portare via tutto ciò che l'ha preceduta, non è una festa ma una grande tristezza. E se è vero che si spengono le luci e i colori, che finiscono le euforie dei cenoni e dei concerti, io non posso assolutamente pensare che quel bisogno di festa che ogni uomo porta nel cuore possa essere spazzato via dal volta pagina del calendario o dalla fine delle ferie o vacanze che siano. In questi mesi la tristezza ha attanagliato il cuore di tanti di noi nel vedere o nel sentire della sparizione di Yara e la morte di Sarah, ma quel sussulto di umanità che Papa Ratzinger ha chiesto al mondo di avere è diventato per ogni uomo di buona volontà un singhiozzo e un dolore profondo. Credo che anche nella vita della persona più indifferente le tragedie che accadono tutti i giorni, non consentano di chiudere gli occhi e le orecchie davanti alle centinaia di uomini e donne e bambini che non hanno nemmeno il tempo di alzare gli occhi al cielo.
Ricordo da bambina la mia festa dell'Epifania come un momento bellissimo, ricco di doni, poveri, semplici, ma enormemente grandi agli occhi miei e dei miei fratelli, ricordo la festa nella Parrocchia e le corse con i sacchi, ricordo la notte di un anno quando io e mia sorella ci siamo alzate nel cuore della notte per giocare nel salotto con il nostro primo ed unico passeggino per le bambole , ricordo la tombola giocata a suon di noccioline, fagioli e di mandarini con i nostri nonni! No, la festa non finiva quel giorno, la festa continuava grazie al clima del Natale appena trascorso quando si riusciva a fare un primo passo verso il perdono delle inevitabili beghe di famiglia che durante l'anno e a volte per anni e anni avevano amareggiato piccoli o grandi, quando si riusciva a pensare a chi stava peggio di noi e si condivideva anche il carbone , quando si sentiva l'esigenza di stare insieme non davanti alla televisione ma davanti al profumo di certi dolci che solo in quei giorni vedevi sbucare fuori dagli armadi accompagnati da qualche bottiglia conservata per le belle occasioni. E si cantava!
Nei giorni che seguono il Natale, le monache (credo che sia così per tutti gli ordini religiosi) , cantavano la sera le canzoncine antiche del Natale, davanti al presepio, quelle che una volta si cantavano per le strade o nelle chiese di paese. Quelle che ci sono state tramandate da secoli, sempre le stesse e che magari oggi fanno anche un po' sorridere per la loro strana poesia, ma che avevano ed hanno il magico potere di custodire nel cuore il più profondo bisogno di pace che l'uomo vive nel suo cuore.
Non lasciamo che nessun proverbio e meno che meno nessun problema ci porti via dal cuore questo bisogno e per quanto ci è possibile costruiamo ancora giorni di festa per noi e per gli altri. Le tragedie di chi perde una persona cara nel modo più infame possibile o di chi perde un lavoro o di chi conta i giorni e i minuti sopra un letto di sofferenza o di solitudine o di chi sbarra gli occhi davanti ad un carro armato non uccidano mai la nostra speranza e la nostra possibilità di cercare il bene e di detestare il male con tutte le nostre forze.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Primer
Anterior
2 a 5 de 5
Siguiente
Último
|
|
De: haiku04 |
Enviado: 07/01/2011 00:33 |
Ma sai Fly, non necessariamente si deve attribuire un'accezione negativa a questo proverbio, penso che sia solo una constatazione, poichè, con il 6 gennaio, effettivamente termina quel periodo di festività che risale a molti secoli fa a partire da epoche pre-cristiane. Le feste poi si devono sentire più col cuore che col calendario, e se si ha l'animo sereno e si ha avuto la fortuna di trascorrere un bel Natale e un felice Capodanno, queste sensazioni rimangono e continuano a tenere compagnia anche in periodi successivi all'Epifania. E' vero purtroppo che il consumismo del quale siamo vittime ha disperso molte delle tradizioni del passato, e la semplicità di quando eravamo bimbe fatica a sopravvivere, sopraffatta dalla corsa ai regali, dai cenoni etc, ma ripeto, la festa è tale se la si ha nel cuore.... e sappiamo che non per tutti è così. Mi ricordo di una notte di Natale di qualche anno fa: avevo deciso di andare alla messa di mezzanotte nella speranza di ritrovare la magia di un tempo..... macchè, la chiesa antica illuminata coi neon aveva perso la sua sacralità, la predica era stata banale, e la musica una marcetta quasi ridicola..... nulla è più come prima, nulla!.... però rimane la speranza, la speranza che il destino faccia in modo che, per ognuno di noi, la festa duri 12 mesi!
|
|
|
|
Volevo dire proprio questo...e mi è rimasta tanta nostalgia dei tempi andati...quelle emozioni indimenticabili dell'infanzia che ho cercato di trasmettere a mia figlia... quelle semplici e dolci abitudini...e a quei tempi,molta ristrettezza ma tanto amore...
Le feste poi si devono sentire più col cuore che col calendario, e se si ha l'animo sereno e si ha avuto la fortuna di trascorrere un bel Natale e un felice Capodanno, queste sensazioni rimangono e continuano a tenere compagnia anche in periodi successivi all'Epifania.
|
|
|
|
Si suol dire che non si rimpiangono i tempi andati con tutto ciò che li caratterizzavano, ma i propri anni giovanili, il proprio essere giovani, quella capacità di essere che si sente inesorabilmente svanire. |
|
|
|
De: haiku04 |
Enviado: 08/01/2011 12:23 |
Direi entrambe le cose Enzo: da un lato sicuramente gli anni giovanili, poichè la giovinezza è, salvo eccezioni, il miglior farmaco di ogni male spirituale.... quando si è giovani ogni giorno è veramente un giorno nuovo che permette di voltare velocemente qualsiasi pagina negativa.
E d'altro canto vi è anche la nostalgia di un'epoca più semplice di quella attuale, magari più ingenua, dove però si era meno egoisti e, meno si aveva, più si desiderava la condivisione con chi aveva ancora meno. Oggi direi che è molto rara una cosa così..... almeno questi sono i miei ricordi.... |
|
|
Primer
Anterior
2 a 5 de 5
Siguiente
Último
|