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De: lore luc (Mensaje original) |
Enviado: 20/01/2011 08:45 |
Tra calciopoli e tangenti: ora anche la Germania si scopre più corrotta |
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La più grande Calciopoli d'Europa. E la più ricca bustarella di tutti i tempi. Per non parlare di compravendita di deputati, tangentibancarie e cibi al veleno. I tedeschi non sono più "uber alles". Tranne che per gli scandali |
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La più grande Calciopoli europea, con decine di giocatori coinvolti (c’è anche un ex della nazionale), giri di scommesse da milioni di euro e 34 partite sicuramente truccate. Una «stecca» da 50 milioni di dollari atterrata sul conto dell’amministratore delegato di una delle principali banche del Paese. Il direttore dei programmi per bambini della tv di Stato che imbosca 7 milioni di euro senza che nessuno in azienda se ne accorga. Sembra di parlare di una sgarrupata repubblica balcanica o dell’Italia dei padrini. E invece sono alcuni titoli pubblicati negli ultimi giorni dai giornali tedeschi. E tutti, rigorosamente, si riferiscono alla protestante Germania. Che nei primi giorni del 2011 sembra un Paese sempre meno luterano e sempre più mediterraneo. Non che fossero del tutto giustificati i luoghi comuni di un tempo sull’irreprensibilità di usi e costumi di chi vive tra Alpi e Mar Baltico. Si calcola, per esempio, che negli anni ruggenti della ricostruzione dell’ex Ddr almeno il 10% delle somme investite (qualcosa come 20 miliardi di marchi l’anno) sia andato a speculatori o tangentisti tout court . E quanto a compravendita di deputati, se l’Italia vanta l’innegabile primato dei folkloristici cambi di casacca, ad aprire il solco è stata la Germania, con un intrigo i cui dettagli si sono conosciuti solo dopo la caduta del Muro. Nel 1972 l’allora cancelliere Willy Brandt dovette sottoporsi a un delicato voto di fiducia con una maggioranza risicatissima. A togliergli le castagne dal fuoco intervennero i servizi segreti dell’ex Germania Est. Che con 50milamarchi in contanti comprarono il voto di un rappresentante dell’opposizione, in modo che il cancelliere dell’Ostpolitik potesse continuare la sua marcia di avvicinamento al blocco sovietico. Ma se nel passato non tutto luccicava, il presente ha un sapore da tramonto degli dei. Al tribunale di Bochum va per esempio in scena in questi giorni il processo per la corruzione nel calcio. Finora è emerso che una banda di scommettitori guidata da Ante Sapina (lui non è tedesco ma croato) poteva valersi della complicità decine tra calciatori, molti di serie minori, e arbitri. Almeno 300 le partite su cui i truffatori avevano tentato la combine: tra di esse l’incontro di Europa League Basilea- Cska Sofia e il match di qualificazioni mondiali tra Finlandia e Liechtenstein. L’ultimo giocatore accusato di complicità è Oliver Neuville, padre tedesco e madre calabrese, vice campione del mondo con la nazionale di Germania nel 2002. Tutto tedesco, nonostante il cognome, è invece Gerhard Gribkowsky, numero uno della Bayerische Landesbank, sede a Monaco. Dopo il fallimento dell’imprenditore tv Leo Kirch l’istituto di credito era entrato in possesso di una quota rilevante della società che gestisce la Formula Uno. Gribkowsky è in carcere perchè accusato di aver manovrato la partecipazione azionaria in modo che finisse a una società amica del patron dei circuiti Bernie Ecclestone. Quest’ultimo, grato, gli avrebbe fatto recapitare una mega tangente. Ma questi, insieme a quello di «Kika », il canale per bambini delle emittenti pubbliche Ard e Zdf dove sono scomparsi 7 milioni di euro, rappresentano solo gli ultimi scandali. Basta andare indietro fino a dicembre per veder finire nel mirino la Ford: i funzionari della sede tedesca prendevano tangenti per favorire i fornitori. Qualche tempo prima era toccato alla Volkswagen, mentre è appena uscito il libro del maggiore protagonista della vicenda Siemens, che ha avuto il suo culmine qualche mese fa: un giro di tangenti da 1,3 miliardi di euro per acquisire contratti in mezzo mondo. Probabilmente la più grossa bustarella della storia europea. Intendiamoci, le statistiche parlano chiaro: anche se i tedeschi si stanno impegnando molto, nel settore i professionisti restiamo noi. E con l’Italia c’è una differenza fondamentale: chi viene beccato con le mani nel sacco non viene perdonato. Basta vedere il destino di Helmuth Kohl. Non ha mai voluto chiarire la vicenda dei finanziamenti illegali in cui fu coinvolto alla fine degli anni ’90. Da allora il Cancelliere della Riunificazione è onorato e rispettato. Ma non amato.
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De: haiku04 |
Enviado: 20/01/2011 12:21 |
Nessun Paese è privo di scheletri, più o meno numerosi.... a volte varia solo l'eleganza, o meno, con la quale si tenta di nasconderli.... |
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In Italia é stato insabbiato tutto,ora si vedrà quanto i tedeschi agiranno "all'italiana" |
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