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De: haiku04 (Mensaje original) |
Enviado: 29/01/2011 13:58 |
Vieni bel gatto, vieni sul mio cuore innamorato; trattieni i tuoi artigli ch'io mi sprofondi dentro i tuoi begli occhi d'agata e metallo. Quando le mie dita svagate a lungo ti carezzano la testa e il dorso elastico, e la mia mano prova piacere nel toccare il tuo corpo elettrico, vedo in spirito la mia donna: profondo e freddo come il tuo, il suo sguardo, bestia amabile, penetra tagliente come fosse una freccia, e dai piedi alla testa una sottile aria, un rischioso profumo, nuotano attorno al suo corpo bruno.
Charles Baudelaire
Lei giocava con la sua gatta e che meraviglia era vedere la bianca mano e la bianca zampa trastullarsi nell'ombra della sera! Lei nascondeva - la scellerata - sotto i guanti di filo nero
le micidiali unghie d'agata taglienti e chiare come un rasoio. Anche l'altra faceva la smorfiosa e ritraeva i suoi artigli d'acciaio, ma il diavolo non ci perdeva nulla e nel boudoir, in cui tintinnava, aereo, il suo riso, scintillavano quattro punti fosforescenti.
Paul Verlaine
Gatto che giochi per via come se fosse il tuo letto, invidio la sorte che è tua, ché neppur sorte si chiama. Buon servo di leggi fatali che reggono i sassi e le genti, hai istinti generali, senti solo quel che senti; sei felice perché sei come sei, il tuo nulla è tutto tuo. Io mi vedo e non mi ho, mi conosco, e non sono io.
Fernando Pessoa
Un gatto post-euclideo
Meridiane, clessidre, misurata cadenza di gocce nelle grotte l'aritmetica noia del sistema le ore spietate della notte.
Ma osserva il gatto come serra e stringe il tempo intero tra le zampe davanti inerziale, lui guarda uomini e cose anche se balza in vista di vai a sapere:
s'invola allora oltre spinosi varchi scappa e corre in no time per dispettosi guadi e aridi suoli.
Il suo rapporto con lo spazio - tempo svela visioni di relatività mi fai capire, gatto, E-mC² : a metà.
Un gatto mistico
…poi d'un tratto smetti le tue fusa spalanchi gli occhi, guardi fisso davanti tutto preso dal vuoto della stanza, dove a me non riesce di vedere altro che spazio, mobili e specchiere.
Mi vuoi dire chi abita il tuo nulla? come fai a guardare chi è nessuno? oh giochi di parole , oh magistrati tu sì capisci l'essere, contempli… Meister Eckhart domestico, dammi i tuoi tempi!
Un gatto informatico
Gli inglesi direbbero she's kneading sta impastando, la mia gatta of course quando preme le sue zampe davanti (mia zia invece diceva pesta l'uga).
Sto parlando di te gattina nera saltata in grembo ti sei messa a pigiare trattando il mio ventre da tastiera
quasi io fossi un computer da digitare : batti lunghi messaggi, fai le fusa mi guardi, non schiacci alla rinfusa. Sub coelis sono strumento e meta
un io-computer che ribatterà al tuo segnale dal profondo emerso con carezze crocchette e qualche verso.
Luciano Erba
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** Un gatto **
Come dorme bene un gatto dorme con zampe e di peso, dorme con unghie crudeli, dorme con sangue sanguinario, dorme con tutti gli anelli che come circoli incendiati costruirono la geologia d'una corda color di sabbia. Vorrei dormire come un gatto con tutti i peli del tempo, con la lingua di pietra focaia, con il sesso secco del fuoco e, non parlando con nessuno, stendermi sopra tutto il mondo, sopra le tegole e la terra, intensamente consacrato a cacciare i topi del sogno. Ho veduto come vibrava il gatto nel sonno: correva la notte in lui come acqua oscura, e a volte pareva cadere o magari precipitare nei desolati ghiacciai, forse crebbe tanto nel sonno come un antenato di tigre e avrebbe saltato nel buio tetti, nuvole e vulcani. Dormi, dormi, gatto notturno con i tuoi riti di vescovo, e i tuoi baffi di pietra: ordina tutti i nostri sogni, guida le tenebre delle nostre addormentate prodezze con il tuo cuore sanguinario e il lungo collo della tua coda.
* Pablo Neruda *
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** Il gatto e la luna **
Il gatto andava qui e là E la luna girava come trottola, E il parente più stretto della luna, Il gatto strisciante, guardò in su. Il nero Minnaloushe fissava la luna, Perché, per quanto vagasse e gemesse, La luce fredda e limpida nel cielo Turbava il suo sangue animale. Minnaloushe corre fra l'erba Alzando le sue zampe delicate. Vuoi ballare, Minnaloushe, vuoi ballare? Quando s'incontrano due parenti stretti Che c'è di meglio che mettersi a ballare? Forse la luna imparerà, Stanca delle mode di corte, Un nuovo passo di danza. Minnaloushe striscia fra l'erba Di luogo in luogo illuminato dalla luna, La sacra luna sul suo capo E' entrata in una nuova fase. Lo sa Minnaluoshe che le sue pupille Passeranno di mutamento in mutamento, Che vanno dalla tonda alla lunata, Dalla lunata alla tonda? Minnaloushe striscia fra l'erba Solo, importante e saggio, E leva alla luna mutevole I suoi occhi mutevoli.
* William Butler Yeats *
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** La gatta **
La tua gattina è diventata magra. Altro male non è il suo che d'amore: male che alle tue cure la consacra. Non provi un'accorata tenerezza? Non la senti vibrare come un cuore sotto alla tua carezza? Ai miei occhi è perfetta come te questa tua selvaggia gatta, ma come te ragazza e innamorata, che sempre cercavi, che senza pace qua e là t'aggiravi, che tutti dicevano :"È pazza". È come te ragazza.
* Umberto Saba *
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De: haiku04 |
Enviado: 30/01/2011 12:36 |
E i Gatti
Le macchine
le macchine
sono troppo veloci
per i gatti
i gatti
che vogliono attraversar
per cercare un amore
un amore
che dall'altra parte della strada sta
(si sa, bisogna rischiar)
E i gatti i gatti sono troppo indipendenti per le donne le donne che li voglion carezzar per mimare un amore un amore quando proprio in giro non ce n’è (neanche a pagar)
E se di notte mi vien voglia ti telefono dalle cabine in autostrada da qualche squallido bar sento i gettoni che cadono come battiti del mio cuore ingenuo a metà e tu rispondi annoiata scocciata addormentata alle tre di notte cos’altro potresti far e io ti chiedo sei sola e tu naturalmente ti incazzi vorresti dormire vorresti riattaccar e non capisci che...
I telefoni i telefoni sono troppo scomodi per le zampe dei gatti dei gatti che voglion telefonar per chiamare un amore un amore che abita in un’altra città (chissà se un giorno tornerà)
E la notte la notte ci sono troppe stelle troppe macchine e ai gatti viene voglia di sdraiarsi proprio in mezzo alla strada e guardare e aspettar che qualcuno gentile ti tocchi la spalla e dica il mondo è finito, signore se ne può andar
E se di notte ti vien voglia mi telefoni dalla tua casa tranquilla o da un albergo sul mar sento gli squilli che mi svegliano come battiti del tuo cuore ingenuo a metà e ti rispondo scocciato annoiato addormentato alle tre di notte cos’altro potrei far e se mi chiedi se sono solo dico son solo sono solo solo solo come posso spiegar i gettoni son finiti signore è ora di andar ma perché non capite che...
Le macchine...
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