Cosa vuol dire amare se stessi? Mi ha
sempre affascinato avvicinarmi a
comprendere quello che solitamente
ripetiamo spesso. Ma cosa vuol dire amare
se stessi?
Secondo me, intanto, implica guardare se
stessi non solo da fuori ma da dentro.
Devo entrare dentro me per potermi amare.
Questo implica l’accettazione di se,
dell’essere integro, dell’essere tutto uno con
me stesso.
Accettare il fluire di un’unica energia, che
si muove nel nostro Interno, via vai di strie
luminose che ci attraversano nella nostra
totalità, dalla testa ai piedi e che ci
riempiono completamente. Non c’è più
separazione, c’è solo unione fra la mente e
tutto il resto. Dal nostro plesso solare è un
fluire di luce in tutto il corpo, giù verso i
piedi e su verso la testa ed anche fin fuori di
noi.
Io immagino il mio corpo fatto di tante
piccole spirali di luce che girano intorno ad
un nucleo centrale e che ruotano su stesse,
ma anche intorno alle altre, in un caos
ordinato e si muovono lì dove non c’è luce e
la creano riportando ordine; allora
raggiungo un senso di benessere, di
equilibrio e di appagamento, allora accetto il
mio essere integro, connesso ed esprimo
amore perché lascio fluire la luce.
Mi accetto, quindi, come luce intera, totale,
abbaiante e con l’essere uno, totale,
completo posso muovermi verso, posso
affrontare la giornata, le sfaccettature del
mondo portando dentro me amore e
donandolo intorno. Allora vedo anche il mio
benessere e vedo fruirlo liberamente, mentre
le mie spirali di luce si compenetrano. E
posso pregare nella luce, per la luce e
rivolgere il mio sguardo verso il divino che
mi ha creato con amore e per l’amore; con la
luce e per la luce, nell’integrità dell’essere.
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Annamaria