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From: haiku04 (Original message) |
Sent: 20/03/2011 19:24 |
Ogni giorno se ne parla sempre di più... in Italia, tanto per cambiare, c'è tanta confusione: come ne usciremo?..... eravamo rimasti così ....
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Message 2 of 6 on the subject |
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E' proprio questo che mi spaventa ancora di più, Gheddafi è un sanguinario, ed hanno fatto troppo in fretta a decidere che lo avrebbero eliminato. Temo la vendetta. E penso anche che se in Libia non ci fossero gas e petrolio, nessuno si sarebbe sognato di intervenire... sempre più avvilita!!! |
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Message 3 of 6 on the subject |
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Gheddafi: 'l'Italia ci ha tradito'
Napolitano: "Italia impegnata in operazione autorizzata dall'Onu"
Tripoli - "L'italia ha tradito la Libia e il suo popolo": queste le parole del Colonnello Muammar Gheddafi durante il suo messaggio alla Tv di stato libica. "Italia, sei traditrice", ha affermato Gheddafi, accusando esplicitamente di tradimento anche Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti. Secondo l'agenzia libica Jana, citando le fonti della Difesa di Tripoli, il governo libico ha distribuito armi a più di un milione di persone, Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, raggiungendo il Museo del Risorgimento a Milano ha commentato così la situazione italiana in Libia: "Non siamo entrati in guerra. Siamo impegnati in un operazione autorizzata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu". Intanto, attuando la risoluzione 1973 approvata il 17 marzo dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu, l'Italia ha congelato i beni di Gheddafi o di entità libiche per 6-7 miliardi di euro. A renderlo noto, il rappresentante permanente italiano presso le Nazioni Unite, l'ambasciatore Cesare Maria Ragaglini.Forze fedeli a Gheddafi sono entrate nella città insorta di Misurata, situata a 200km a est di Tripoli, dove sono ancora in corso combattimenti, bloccando il porto cittadino con le loro imbarcazioni e fermando gli approvvigionamenti. Secondo il bilancio ufficiale del ministero della Salute libico, a seguito del decesso di alcuni feriti il numero delle vittime dei raid aerei della coalizione è salito a 64. Antonella Muroni
Messaggio audio in diretta tv del Rais Gheddafi
"Vi combatteremo e sara' una guerra lunga"
Tripoli - Mentre stamani riprendevano i raid aerei contro la Libia e il capo dei militari Usa dichiarava che la no fly zone è stata "imposta", Gheddafi ha fatto sentire la sua voce nella sua prima manifestazione dall'inizio dell'attacco della Coalizione.Il rais ha promesso ai nemici, paragonati ai nazisti, "l'inferno" di una "lunga guerra", che vedrà la Libia vincitrice in quanto è "alla testa dei popoli in rivolta", rivolgendo infine un suggerimento agli occidentali: "pensateci". Violento e infuocato il discorso del Rais, nel messaggio audio in diretta dalla tv libica e ritrasmesso in tutto il mondo. Un messaggio minaccioso per gli occidentali, definiti "barbari, terroristi, mostri, criminali", guidati dal solo scopo di "appropriarsi del nostro petrolio. Avete attaccato il civile popolo libico che non vi aveva fatto nulla", ha sottolineato. Ma il terreno libico, ha commentato il Rais, diventerà "l'inferno" per i suoi attaccanti. Gheddafi ha fatto sapere che i depositi di armi sono aperti e che i libici si stanno armando: "Vi combatteremo", ha assicurato, e "sarà una guerra lunga", combattuta su "un fronte vasto, su un terreno troppo vasto" per gli attaccanti, da persone "pronte a morire da martiri. Voi (occidentali) volete il nostro petrolio, ma la nostra terra ci è stata data da Dio. Noi non la lasceremo a voi francesi, americani o britannici e continueremo la guerra per liberarla...Noi siamo oppressi e colui che è oppresso vincerà, mentre coloro che opprimono saranno sconfitti".Ricordando che il popolo libico ha "già sconfitto gli italiani", Gheddafi ha sottolineato che gli occidentali non imparano mai dal passato: "L'attacco alla Libia è una nuova crociata contro l'Islam, ma sarete sconfitti, come già siete stati sconfitti in Iraq e in Somalia, come vi ha sconfitto Bin Laden" e come "siete stati sconfitti nel Vietnam". Poi l'invito agli attaccanti: "Chiudetevi nelle vostre basi" e "pensateci bene". "I popoli sono in ribellione dappertutto, anche nel Golfo Persico", ha concluso Gheddafi, "e noi, il popolo libico della Jamahiriya, siamo alla testa della rivoluzione". Intanto i raid, cessati verso l'alba, sono ripresi intorno alle ore 11:00 italiane. Tre bombardieri 'invisibili' (stealth), hanno colpito con 40 bombe una base aerea libica. Alle 12:00, ora italiana, il capo di stato maggiore U.S.A., l'ammiraglio Mullen, ha dichiarato che la no fly zone "é stata effettivamente imposta sui cieli libici" e che la contraerea libica è stata "resa inoffensiva". Il colonnello francese Thierry Bukhard, nel corso di una conferenza stampa a Parigi, ha sottolineato che i raid dell'aeronautica francese non hanno causato la morte di nessun civile libico. Antonella Muroni
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Si puntava sulla Lega Araba, ma i francesi hanno rotto gli indugi.
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Alla fine é sempre quella la morale..."Attacca là,dove c'é l'olio".
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Message 6 of 6 on the subject |
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From: haiku04 |
Sent: 22/03/2011 00:30 |
Cosa mai potrà legare un colosso bancario come l’Unicredit, una squadra di calcio come la Juventus alla Libia?
Provate ad indovinare?
Il capitale.
Eni, Unicredit e Impregilo, ma anche Astaldi, Finmeccanica, Fiat, e perfino la Juventus. In tutti questi anni la Libia ha in sostanza acquisito diverse partecipazioni nella Corporate Italia.
Tripoli ha formalmente il 7,5% della quota azionaria del gruppo Unicredit, attraverso la Banca centrale libica e il fondo sovrano Lia ed è dunque il principale azionista dell’istituto.
E le dimissioni di Profumo da Unicredit si realizzarono anche per la vicenda libica, per l’entrata potenziale e consistente nel gruppo azionario di Unicredit del capitale controllato anche per vie indirette dal dittatore.
Invece la Libyan arab foreign investment company (Lafico) detiene da tempo il 7,5% della Juventus.
Ovviamente solo ora si comprende la vera natura di Gheddafi.
I suoi soldi prima erano belli, utili, ora per celare tale vergogna, anche in relazione al genocidio vigente in Libia, tutte le realtà coinvolte cercano di aggrapparsi letteralmente sugli specchi per sminuire il controllo del capitale esercitato dal potere libico.
Questo è il sistema, questo è il modo di funzionare di tale società.
Società che continua a manifestare preoccupazioni, ad indignarsi verso ciò che è stato tollerato per decenni.
Ed ora che per vari motivi il dittatore mostra al mondo intero, ciò che prima veniva nascosto dal potere ipnotizzante del vile danaro, ecco che per strana magia il mondo si sveglia.
Si sveglia però guardando i massacri di un popolo intero in TV.
Evviva la comodità borghese della solidarietà, finta, umana.
Probabilmente se la situazione continuerà in tal modo interverranno anche con la forza militare.
Occorre comprendere quali sono i veri interessi economici che ad oggi non hanno consentito un mero intervento diretto delle forze globali del capitalismo per decapitare definitivamente tale regime.
Con Saddam Hussein non hanno atteso un genocidio così efferato, eppure hanno inventato storie e storielle per giustificare l’intervento militare.
Lì dovevano intervenire il prima possibile per accaparrarsi il controllo diretto del petrolio.
Ed in Libia cosa ferma le c.d. forze democratiche?
Marco Barone
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