Giovedì Santo
Le Vare o Misteri sono degli imponenti gruppi statuari realizzati in legno, cartapesta e gesso. Ogni gruppo rappresenta una delle scene evangeliche della Passione di Gesù e alcune stazioni della Via Crucis.
Nel corso degli anni, le Vare sono state migliorate e completate nel numero, fino a raggiungere l'attuale numero di sedici. Nel 1881 gli zolfatari della miniera di Gessolungo, scampati ad una morte violenta, si fecero promotori della costruzione dei nuovi misteri.
Gli scultori napoletani Francesco e Vincenzo Biangardi, ispirandosi ai capolavori di Reni, Stanzione, Rubens, Michelangelo e Raffaello, realizzarono le nuove Vare, protagoniste ancora oggi della processione del Giovedì Santo.
Le Vare sono affidate alle corporazioni che ogni anno nei vari quartieri della città ne curano l'addobbo floreale. Al tramonto vengono presentate alla cittadinanza in piazza Garibaldi, pronte per la processione. E quando, alle 20, il corteo delle Vare muove verso i cinque "sepolcri" della città antica, l'attesa della folla esplode in una accorata partecipazione, e diventa protagonista.
Ogni gruppo è accompagnato dalle musiche di bande provenienti da vari luoghi della Sicilia. I suonatori, di tutte le bande, un paio d'ore oltre la mezzanotte, si ritrovano nuovamente nella piazza centrale ed esausti per avere relegato oltre sei ore di fiato alle note musicali, intonano insieme l'ultimo emozionante crescendo dedicato alla "spartenza", la separazione dei gruppi sacri che svaniscono così come magicamente erano apparsi.