corte costituzionale
Pacchetto sicurezza, nuova bocciatura
Carcere obbligatorio illegittimo per gli accusati di omicidio.
Il "pacchetto sicurezza" del 2009 finisce ancora una
volta nel mirino della Corte Costituzionale. Dopo aver bocciato
la norma sui super poteri ai sindaci, la Consulta ha dichiarato
giovedì 12 maggio, illegittimo l'obbligo per il giudice di
disporre la sola custodia cautelare in carcere (e non anche
misure alternative come ad esempio la detenzione domiciliare)
quando sussistono gravi indizi di colpevolezza per il reato di
omicidio volontario. Analoga decisione era stata presa lo scorso
anno dalla Corte Costituzionale per quanto riguarda i
procedimenti per violenza sessuale, atti sessuali con minorenni e
prostituzione minorile, rispetto ai quali il «pacchetto
sicurezza» aveva operato una stretta prevedendo l'obbligo di
custodia cautelare in carcere e non anche la possibilità di
misure alternative.
MARONI: «SONO ALLIBITO». «Sono allibito per
la decisione della Corte Costituzionale», ha affermato Roberto
Maroni, ministro dell'Interno. «E' illegittimo
l'obbligo per il giudice di disporre la sola custodia
cautelare in carcere - e non anche misure alternative - quando
sussistono gravi indizi di colpevolezza per il reato di omicidio
volontario. La norma era quella che chi commette un omicidio deve
rimanere in carcere e non possono essere concessi carceri
domiciliari o misure alternative».
MANTOVANI: «COSì SI BOCCIANO LE LEGGI CHE TUTELANO I
CITTADINI». Della stessa linea d'onda del numero
uno del Viminale, il coordinatore regionale del Pdl, Mario
Mantovani: «Condivido pienamente la reazione del ministro
Maroni. Purtroppo in Italia accade che leggi approvate per
tutelare la sicurezza dei cittadini vengano bocciate regolarmente
dalla corte costituzionale. E' la seconda volta, in poche
settimane, che una pronuncia della Consulta rischia di rendere
meno sicure le nostre città. Per la Corte Costituzionale,
infatti, è illegittimo anche l'ampliamento dei poteri di
ordinanza dei sindaci previsto dal 'pacchetto sicurezza'.
Il presidente Berlusconi ha ragione quando afferma che è
impossibile governare quando i provvedimenti più importanti
dell'esecutivo vengono poi annullati da un organo dello
Stato».
«INGIUSTIFICATA PARIFICAZIONE COI DELITTI DI MAFIA». la
sentenza che fa cadere tale obbligo (n.164, depositata in
cancelleria) è stata scritta dal giudice costituzionale Giuseppe
Frigo. Per la precisione, la Corte ha dichiarato
l'illegittimità costituzionale dell'art. 275, comma 3,
secondo e terzo periodo, del codice di procedura penale, come
modificato dal 'pacchetto sicurezza', nella parte in cui
- nel prevedere che, quando sussistono gravi indizi di
colpevolezza per omicidio volontario (art. 575 del codice
penale), è applicata la custodia cautelare in carcere, salvo che
siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono
esigenze cautelari - «non fa salva, altresì, l'ipotesi in
cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso
concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono
essere soddisfatte con altre misure». La norma del
'pacchetto sicurezza' è stata bocciata per
«ingiustificata parificazione» (violazione dell'art. 3
della Costituizione) dell'omicidio volontario ai delitti di
mafia, gli unici per i quali la Consulta e la Corte europea dei
diritti dell'uomo hanno ritenuto giustificabile la
«presunzione assoluta» di adeguatezza della sola custodia
cautelare in carcere. Obbligo, questo, che secondo i giudici
costituzionali viola anche la presunzione di non colpevolezza
(art.27 della Costituzione), oltre che le riserve di legge e di
giurisdizione (art.13).
«Mi sembrava e mi sembra una misura efficace, perché chi
commette un delitto così grave non merita i benefici», ha
concluso Maroni. «La Corte ha dichiarato che anche chi commette
un omicidio volontario può invece tornare libero a casa, e
magari commettere un altro omicidio. è un grandissimo errore,
che mina le misure che abbiamo prso a tutela della sicurezza dei
cittadini».
Giovedì, 12 Maggio 2011
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