TERAMO - Ha donato il cuore, il fegato e i reni la piccola Elena, la bimba di 22 mesi lasciata per 5 ore in auto dal padre, a Teramo, e dichiarata morta ieri notte alle 23 nel presidio pediatrico-infantile Salesi di Ancona.
"Da questa morte nasce la vita, e i genitori hanno dato prova di generosità sconfinata, un gesto prezioso", ha detto la dottoressa Francesca De Pace, che cura il coordinamento dell'attività di trapianto.
Accanto a lei il dottor Leonardo Incicchitti, della Direzione medica di presidio del Salesi e il dottor Fabio Santelli, responsabile facente funzione dalla Rianimazione.
I tre sanitari sono apparsi molto provati dal dramma della bimba e dei suoi genitori.
"In 23 anni di trapiantologia - ha commentato la De Pace - non avevo mai visto una bambina così piccola, è stata molto dura anche per noi".
Intanto il padre della piccola, Lucio Petrizzi, è accusato di omicidio colposo. Presto l'autopsia sul corpicino della povera bimba.
LE DONAZIONI
Il cuore della piccola Elena ha salvato un bambino in attesa dell'organo nel Centro Trapianti di Bergamo, il fegato è stato impiantato su un bimbo a Torino; i due reni, destinati a Roma, a quanto si è appreso verranno trapiantati su due piccoli pazienti dell'Ospedale Bambin Gesù.
Così, dalla morte della bimba hanno tratto nuova vita altri quattro bambini.
Lo hanno voluto i genitori di Elena, Chiara Sciarrini, incinta di un'altra bimba, e il marito Lucio Petrizzi, il papà disperato, difeso strenuamente dalla moglie, che ai giornalisti ha detto: "Quello che è capitato a lui può capitare a ognuno di noi, perché non ci si ferma mai".
Il prelievo multiorgano, si legge in un bollettino diffuso dall'Ao Ospedali Riuniti di Ancona, si è concluso questa mattina alle 6.
"Terminato il periodo di osservazione alle ore 23 di ieri, e dichiarata la morte della piccola, è partita la complessa organizzazione sanitaria per il prelievo multiorgano. Operazione iniziata alle 2, in presenza di tutte le equipe coinvolte, giunte da varie parti d'Italia".
I TRAPIANTI
I reni sono stati prelevati dal dottor Federico Mocchegiani della Clinica Epatobiliare e dei Trapianti degli Ospedali Riuniti di Ancona, per il prelievo del cuore è intervenuta una equipe chirurgica di Bergamo, per il fegato una equipe di Torino.
"Ha seguito tutta l'operazione la dottoressa Francesca De Pace, Coordinatore Ospedaliero (Ospedali Riuniti di Ancona) per la donazione e i trapianti, in stretta collaborazione con il Nit di Milano (Nord Italla Transplant) per le ricerche necessarie e l'allocazione degli organi, con il Crt-Centro Regionale Trapianti diretto da Duilio Testasecca e con il direttore Medico dottor Leonardo Incicchitti, del Presidio materno infantile Salesi".
Per le situazioni pediatriche, ricorda l'Ao, la lista dei pazienti in attesa è nazionale.
"Il fegato è stato destinato a Torino, il cuore a Bergamo, mentre i reni a Roma".
La dottoressa Nadia Storti, della Direzione generale dall'Azienda Ospedali Riuniti, ha "seguito e coordinato tutta la situazione fin dall'arrivo della piccola al Salesi", il 18 maggio.
"Assieme a tutta la comunità ospedaliera, è vicina alla famiglia e in particolar modo ai genitori, che pur nel loro immenso dolore, hanno dato il consenso alla donazione degli organi della piccola Elena".
IL PADRE ACCUSATO DI OMICIDIO COLPOSO, PRESTO L'AUTOPSIA
Omicidio colposo.
È questa l'ipotesi di reato a carico di Lucio Petrizzi, il docente universitario di 45 anni padre della piccola Elena, dimenticata in auto per 5 ore e morta ieri, dopo tre giorni di cure disperate, nel presidio materno-infantile Salesi di Ancona.
La qualificazione del reato potrebbe anche cambiare, e attenuarsi, lo deciderà la procura della Repubblica di Teramo, ma la notifica del conferimento dell'incarico per l'autopsia, consegnata ieri dalla polizia ai familiari della bambina e al padre, è l'atto standard che, in casi come questo, consente all'indagato e alle parti offese di nominare propri consulenti che li rappresentino in sede di esame autoptico.
Esame che si terrà entro martedì prossimo, nell'obitorio del polo ospedaliero di Torrette, dove la salma di Elena, che ha donato cuore, fegato e reni, è stata ricomposta.
Il corpicino è a disposizione dell'autorità giudiziaria, e nessuno può vedere la bambina.