Correo electrónico:

Contraseña:

Registrarse ahora!

¿Has olvidado tu contraseña?

Amico Web di Francesca
 
Novedades
  Únete ahora
  Panel de mensajes 
  Galería de imágenes 
 Archivos y documentos 
 Encuestas y Test 
  Lista de Participantes
  
 ღ-TUTTI I POST-ღ 
 ♥LA ♥ NOSTRA ♥ CHAT♥ 
 ♥ AMICO ♥ WEB ♥ 
 ღ COMUNICAZIONIღ 
 ✿.。GENERALE.。✿ 
  
 ✿AFORISMI ✿ 
 ✿AMICI✿ANIMALI✿ 
 ✿AMICIZIA✿ 
 ✿ARTE✿ 
 ✿ASTROLOGIA ✿ 
 ✿ATTUALITA✿ 
 ✿BIBLIOTECA✿ 
 ✿BUTTERFLY✿ 
 CARA✿ALDA✿ 
 ✿CUCINO IO✿ 
 ✿CURIOSITA✿ 
 FAVOLE✿STORIE 
 ✿FRANCESCA ✿ 
 ✿GABBIANO✿ 
 ✿ GIF✿ 
 ✿GIOCHI ✿ 
 ✿GRANDI MITI ✿ 
 ✿HAIKU✿ 
 ✿IMMAGINI✿ 
 ✿INDIANI...✿ 
 ✿LINK AMICI✿ 
 MEDICINA✿SCIENZE 
 ✿.·:*MISTERI*:·.✿ 
 ✿MOTHERSIXTEN✿ 
 ✿MUSICA E VIDEO✿ 
 ✿PIANTE E FIORI ✿ 
 ✿POESIE✿ 
 ✿PROVERBI ✿ 
 ✿PROVE✿ 
 ✿QUIZ E TEST✿ 
 ✿RELIGIONE✿ 
 ✿ RIFLESSIONI✿ 
 S.GIOVANNI ROTONDO 
 SERVIZI ✿UTILI 
 ✿SFONDI ✿ 
 ✿UMORISMO✿ 
 ✿UN ADDIO A..✿ 
  
 .·:*DONNA*:·. 
 ♥♥♥MAMMA♥♥♥ 
 ┊┊★┊┊N@t@le┊┊★┊┊ 
 ♥PASQUA♥ 
 ♥S@n♥V@lentino♥ 
  
  
 
 
  Herramientas
 
Notav/Sitav: Il Cambiamento
Elegir otro panel de mensajes
Tema anterior  Tema siguiente
Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: primaveraestate  (Mensaje original) Enviado: 09/07/2011 13:09
Il Cambiamento RSS FaceBook
Spazio alle Opinioni

No Tav, una lettera aperta ai direttori della stampa nazionale

"Dove sono finite le 70mila persone per bene e a viso scoperto, in marcia per ore sotto al sole? Dove sono finiti i 23 Sindaci in fascia tricolore che aprivano il corteo, con quale colpo di bacchetta magica sono stati fatti sparire dalle inquadrature televisive e dai titoli della carta stampata?". Barbara Debernardi, una donna del movimento No Tav valsusino, lo chiede indignata ai direttori della stampa nazionale dopo la manifestazione del 3 luglio, in una lettera aperta, che pubblichiamo.

di Barbara Debernardi - 9 Luglio 2011


"Dove sono finite le 70mila persone per bene e a viso scoperto, in marcia per ore sotto al sole?" (Foto: notavtorino.org)

Indignata, furiosa, contrariata, irritata, offesa, furibonda, arrabbiata, inferocita, adirata, infuriata... (e mi fermo per buona educazione). E poi, ancora: oltraggiata, beffata, massacrata, ingiuriata, schiaffeggiata, sfregiata, profanata, sbeffeggiata, ferita, calpestata... (e anche qui, mi fermo, per decenza).

Ecco come mi sono sentita la sera di domenica 3 luglio, al ritorno dalla manifestazione nazionale contro il Tav in Valle di Susa, dopo aver ascoltato tutti i telegiornali a mia disposizione. Sentimenti identici, forse solo acuiti dall’accumulo, lunedì 4 luglio, leggendo i titoli dei giornali nazionali.

Cito a caso: “Si scrive No Tav, si legge BR”, “La guerra dei No Tav: 5 arresti e 200 agenti feriti”, “Grillo esalta i violenti: Eroi.”, Assalto alla Tav, 188 agenti feriti. I black bloc contro il cantiere. Napolitano: violenza eversiva”, “Scontri e feriti al cantiere Tav. Assalti in stile paramilitare”, “Via donne e bambini, sarà l’inferno. E nei boschi scoppia la guerriglia”, “Armati, addestrati e militarizzati. Ecco chi sono i nuovi black bloc. In Val di Susa erano oltre 300: arrivano da tutta Europa”, “ I pendolari della rivolta arrivati da mezza Europa”, “Tav, l’assedio al cantiere diventa guerra”...

E non è andata meglio nei giorni successivi: “Erano organizzati e volevano farci male. Al pronto soccorso tra i 110 agenti feriti”, “Maroni attacca: in val di Susa volevano il morto”, “Riapre il cantiere diventato trincea come in guerra”, “Guerriglia in Valsusa. Blitz negli ospedali a caccia dei violenti”, “Scontri, la linea dura di Maroni. In Val di Susa tentato omicidio”, “I bimbi? Foglia di fico per coprire i violenti”.

E dulcis in fundo, come una pietra tombale, con tanto di epitaffio funebre: “La Torino-Lione tiene l’Italia dentro all’Europa. Linea indispensabile, porta i nuovi mercati. Rhone-Alpes e Piemonte, una potenza economica”.


"Dove sono finiti i 23 Sindaci in fascia tricolore che aprivano il corteo con quale colpo di bacchetta magica sono stati fatti sparire?" (Foto: notavtorino.org)

Oggi, avendo atteso invano altri articoli, altri servizi, altri approfondimenti, indignata e schiaffeggiata mi chiedo: le 70mila persone per bene e a viso scoperto, autoconvocatesi con appena 5 giorni di preavviso, in marcia per ore sotto al sole, dove sono finite? Le documentate ragioni ambientali, economiche, sociali e morali che da 20 anni fanno scendere in piazza una Valle intera, chi si è preoccupato di raccontarle? I 23 Sindaci in fascia tricolore che aprivano il corteo con quale colpo di bacchetta magica sono stati fatti sparire dalle inquadrature televisive e dai titoli della carta stampata? Il copione per tutti uguale, a cui i media si sono rigorosamente attenuti, costruito a tavolino già nei giorni precedenti alla manifestazione, chi lo ha scritto?

Oggi, ancora indignata, ancora offesa, pongo dunque alcune domande ai direttori del Corriere della Sera, di Repubblica, de La Stampa, delle Reti Fininvest, delle 3 Reti Rai, con un particolare accento a Rai Regione Piemonte e che solo per conoscenza invio ai giornali locali (probabilmente gli unici che si prenderanno la briga di pubblicare questa lettera, senza tagli e senza inappellabili e non replicabili commenti in calce). Chiedo: correttezza, trasparenza, obiettività, deontologia professionale, onestà intellettuale, dovere di cronaca, servizio al cittadino, libertà di stampa e, non ultimo, l’articolo 21 della Costituzione italiana ("Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure …") dove sono finiti?

Barbara Debernardi - Movimento 'No Tav', Val di Susa



Primer  Anterior  2 a 3 de 3  Siguiente   Último  
Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: primaveraestate Enviado: 09/07/2011 14:18

Gran Torino (NoTav): 25000 per il V° referendum GUARDA I VIDEO

Submitted by admin on 9 luglio 2011 – 12:21No Comment

da infoaut.org torino

La città risponde: il NoTav è un bene comune!

Costruita in 48 ore, scende in piazza la risposta cittadina alla denigrazione di un’intera settimana  contro la  lotta NoTav. Fin dal concentramento è lo stupore a disegnarsi sui volti degli estensori dell’appello che ha convocato la serata e dei notav torinesi di luga data. Per la prima volta nella lunga storia del movimento notav è la città di Torino a scendere in piazza con grandi numeri in sostegno di una lotta che ha ormai travalicato gli stessi steccati valligiani.

Dice bene Sandro Plano, presidente della Comunità Montanna Bassa Valle Susa: “la gente non è solo qui per dire No ad un treno [...] è qui perché ne ha lepalle piene di questa politica!”. Colpisce il calore e l’intensità con cui sono ascoltati gli interventi e lo scroscio di applausi che accompagna i momenti forti che li scandiscono: il collegamento con la situazione generale e la crisi in arrivo; la solidarietà ripetuta e gridata a gran voce con tutti gli arrestati/e; l’equivalenza tra costo di un km Tav e la mancanza di fondi per ospedali e scuole; l’attacco contro il vergognoso comportamento del media mainstream e della politica istituzionale, struzzi che preferiscono ancora parlare di “300 violenti da scovare” quando è un’intera città che gli sta scappando di mano. Colpiva, per chi sa avere uno sguardo attento, quest’impressione fugace ma molto concreta: molti e molte torinesi sono scese in piazza questa sera (forse per la prima volta) perché – in mezzo a tanta merda – questo movimento, la sua tenuta, le sue prove di forza danno un segnale di speranza e di dignità, il comportamento fiero di chi non abbassa la testa…. Quando diciamo “NoTav: una garanzia per il futuro” intendiamo proprio questo.

Questa sera è andata in onda una prova generale delle istanze e della composizione che daranno vita alle insurrezioni a venire. Senza falsi pudori né eccessive auto-celebrazioni dobbiamo riconoscere che abbiamo avuto ragione su queste pagine a dire che la Val Susa e il movimento notav, in questo precisa fase – all’incrocio tra una lunga sedimentazione specifica e una più generale maturazione politica dentro il corpo sociale -, segnano la possibilità di una lunga primavera italiana. Il risultato di questa sera ci dà ragione su tutta la linea e conferma l’audace lettura di chi investe in questa battaglia una più generale lotta contro il debito e le politiche di austerity.
Come ha detto bene Ugo Mattei “qui stiamo giocando la battaglia del V° referndum”… e non possiamo certo permetterci di perderla!

A sarà dura… ma non per noi, perché noi abbiamo già vinto mentre la loro capitolazione è solo un dettaglio di durata.


Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: primaveraestate Enviado: 09/07/2011 14:20

L'ASSESSORE BARBARA BONINO E LE REGOLE D'INGAGGIO

pubblicata da COMITATO NO TAV SUSA-MOMPANTERO il giorno sabato 9 luglio 2011 alle ore 16.09

Le regole di ingaggio (Rules of Engagement) definiscono, nelle azioni militari e di polizia, quandodove e come le forze in campo debbano essere utilizzate. Possono essere generiche o specifiche, e ciascuna organizzazione le adatta alla propria cultura.

Le regole consistono nelle direttive emanate dalla autorità militare che delinea le circostanze e limiti in cui le forze operative iniziano ed effettuano scontri con forze nemiche.

Quattro elementi che caratterizzano le Regole di Ingaggio:

  1. Quando lo scontro deve essere effettuato
  2. Dove lo scontro deve essere effettuato
  3. Contro chi, secondo le circostante sopra delineate, deve essere compiuto lo scontro
  4. Come le unità operative devono essere utilizzate al fine di ottenere lo scopo desiderato

Due ambiti di applicazione delle Regole di Ingaggio:

  • le azioni che un elemento della squadra può effettuare senza consultarsi con un superiore, a meno che non sia esplicitamente proibito (chiamato anche “commando per negazione")
  • azioni che possono essere effettuate solo se esplicitamente ordinate da un superiore (chiamate “commando positivo")

Oltre ai tradizionali ordini, al personale vengono impartite addizionali regole di ingaggio prima di essere impiegato in qualunque missione. Queste addizionali regole possono includere come rispondere ad un attacco, o quali aree il personale deve agire o come le forze in campo debbano essere utilizzate.

Le regole di ingaggio sono vitali per la riuscita di qualunque operazione.

Esse forniscono un approccio consistente, comprensibile e forniscono lo standard di come le forze in campo debbano agire. Generalmente esse sono attentamente studiate nei dettagli prima di uno scontro e possono variare in funzione di scenari, con regole diverse per ciascuno.

Le regole di ingaggio assistono alla sincronizzazione delle componenti decisionali, politiche e operative di una strategia permettendo ai decisori di meglio comprendere, prevedere e focalizzare l’azione delle forze in campo.

 

Tratto da Wikipedia, la definizione delle regole d'ingaggio.

 

In un articolo de "La Stampa"  di Mariachiara Giacosa, apparso negli ultimi giorni di maggio l'assessore ai Trasporti della Regione Piemonte affermava di dover "fare tutto ciò che serve per aprire il cantiere della Maddalena entro il 31 maggio, ovvero la scadenza imposta dall'Unione europea". E dentro quel "tutto" c'è anche l'uso determinato della forza "perché  -  ha spiegato l'assessore regionale ai Trasporti Barbara Bonino  -  di fronte agli agitatori di professione che si muovono nell'illegalità non ci sono regole d'ingaggio e lo Stato deve fare tutto ciò che è in suo potere per ripristinare il normale ordine delle cose". 

 

Così è stato.

Come evidenziato dai numerosi video in circolazione nel web, le "forze dell'ordine" hanno agito senza regole.



 
©2024 - Gabitos - Todos los derechos reservados