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De: MOTHERSIXTEN (Mensaje original) |
Enviado: 21/07/2011 12:47 |
"Come le dolci piogge che rigonfiano i ruscelli si riversano nei fiumi e si ricongiungono agli oceani, possa la forza di ogni tuo attimo di bontà scorrere e diffondersi per risvegliare e guarire ogni essere,presente,passato e futuro. Possa la forza di ogni tuo attimo di bontà soddisfare presto i desideri del tuo cuore con lo splendore della luna piena e la magia di una gemma che si apre. Possa la forza di ogni tuo attimo di bontà distogliere pericoli e malattie. Possa rimuovere ogni ostacolo dal tuo cammino. Possa donarti una lunga vita e serena. Per tutti coloro che custodiscono il rispetto nel cuore e seguono con saggezza e compassione la Via. Possa la tua vita godere delle quattro benedizioni: Vecchiaia,Bellezza,Felicità e Forza." Da un canto buddista BUON POMERIGGIO Annamaria |
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I figli I figli sono come gli aquiloni, passi la vita a cercare di farli alzare da terra. Corri e corri con loro fino a restare tutti e due senza fiato… Come gli aquiloni, essi finiscono a terra… e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri che presto impareranno a volare. Infine sono in aria: gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne. E a ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme.
Giorno dopo giorno l’aquilone si allontana sempre più e tu senti che non passerà molto tempo prima che quella bella creatura spezzi il filo che vi unisce e si innalzi, come è giusto che sia, libera e sola. Allora soltanto saprai di avere assolto il tuo compito. (Erna Bombeck)
BUON POMERIGGIO
Annamaria
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Oh, poeta, la sera s'avvicina; i tuoi capelli diventano grigi. Nel tuo meditare solitario odi il messaggio dell'aldilà? « E' sera », rispose il poeta, « e sto in ascolto perché dal villaggio qualcuno potrebbe chiamarmi, sebbene l'ora sia tarda. Osservo se i giovani cuori vagabondi s'incontrano, e due paia d'occhi supplicanti chiedono che la mia musica rompa il loro silenzio e parli per loro. Chi tesserà i loro canti appassionati, se io siedo sulla riva della vita contemplando la morte e l'aldilà? » « Già tramonta la stella della sera. Il fuoco d'una pira funeraria muore lentamente presso il fiume silenzioso. Dal cortile d'una casa deserta gli sciacalli urlano in coro alla luce della luna sfinita. Se un viandante, lasciando la casa, viene qui a contemplare la notte e ad ascoltare a testa china il mormorio dell'oscurità, chi gli sussurrerà i segreti della vita se io, chiudendo le mie porte, cercassi di liberarmi dai legami mortali? » « Poco importa se i miei capelli diventano grigi. Sono sempre giovane e vecchio Come il più giovane e il più vecchio di questo villaggio. Alcuni hanno negli occhi sorrisi semplici e dolci, alcuni un furbesco ammiccare. Alcuni piangono alla luce del giorno, altri piangono in segreto nel buio. Hanno tutti bisogno di me, e non ho tempo di rimuginare sull'eternità. Ho la stessa età di ciascuno, e cosa importa se i miei capelli diventano grigi? » Rabindranath Tagore BUONA SERATA Annamaria
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Non si puo' vivere senza la speranza. La mancanza di speranza indebolisce poi la volontà, in quanto non le permette di guardare oltre se stessa. E’ così che si pretende che i desideri diventino diritti. La parola “desiderio” può avere due significati. Nel primo esso è “attesa”, e in questo senso il desiderio è aperto alla speranza, anzi si fonda sulla speranza, è speranza. Nel secondo esso è “pulsione”, una spinta che nasce da noi e che pretende esaudimento e in questo senso esso si oppone alla speranza, che è disponibilità a quanto irrompe e non dipende da noi. La volontà si trasforma in desiderio, inteso in questa seconda accezione quando manca la speranza.
Infine la mancanza di speranza indebolisce la ragione, perché questa non è più in grado di guardare al di là di se stessa. Niente le sta davanti e niente la chiama, niente la spinge, niente le apre nuove porte da varcare. La volontà ha bisogno della ragione che le indichi la strada, ma la ragione ha bisogno della speranza che le permetta di vedere oltre se stessa. Da saggio sulla speranza, dal web
BUONA SERATA
Annamaria |
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LA PORTA DELL’INFERNO E
CARONTE
“PER ME SI VA NE LA
CITTA’ DOLENTE,
PER ME SI VA NE L’ETERNO DOLORE,
PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE.
GIUSTIZIA MOSSE IL MIO ALTO FATTORE:
FECEMI LA DIVINA POTESTATE,
LA SOMMA SAPIENZA E ‘L PRIMO AMORE.
DINANZI A ME NON FUR COSE CREATE
SE NON ETERNE, E IO ETERNA DURO.
LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI CH’ENTRATE.”
(Inferno,
Canto III, vv. 1-9)
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Verissimo... non concepisco vivere senza speranza... e chi dice che si muore delusi.. no... come si muore non lo so, ma intanto si vive.
Infine la mancanza di speranza indebolisce la ragione, perché questa non è più in grado di guardare al di là di se stessa. Niente le sta davanti e niente la chiama, niente la spinge, niente le apre nuove porte da varcare. La volontà ha bisogno della ragione che le indichi la strada, ma la ragione ha bisogno della speranza che le permetta di vedere oltre se stessa.
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