COME RICONOSCERE IL VERO AMORE?
Per rispondere in modo completo a questa domanda, ammesso che sia possibile, è necessario prendere in considerazione due realtà: l’amore che alberga in noi stessi e quello che risiede nella persona che desideriamo.
Vediamo la prima:
Ogni buon programmatore di computers sa che più “if” (se) ci sono nel suo programma e più questo avrà la possibilità di girare senza intoppi; perché ogni volta che incontrerà un “se” vorrà dire che lì è previsto un problema e grazie a quel “se” potrà prendere una strada invece che un’altra o tornare addirittura indietro. Anche in amore I “se” sono importantissimi, per una ragione molto semplice: non devono assolutamente esserci!
Se amiamo veramente una persona non esistono compromessi che tengano. Può ricoprirci di ingiurie o di insulti, rendersi responsabile delle peggiori nefandezze nei nostri confronti ma continueremo ad amarla ugualmente. Magari ci incazzeremo in maniera furibonda, grideremo, minacceremo, però alla fine, almeno nel nostro cuore, saremo sempre pronti a darle tutto quello che abbiamo in cambio di nulla! E questa non è una opinione ma un dato di fatto.
La storia è ricchissima di esempi. Uno fra tutti? Il più eclatante? Cristo! E non lo tiro in ballo come simbolo guida di una religione, bensì come personaggio storico. Massacrato ed inchiodato ad una croce ha avuto fino all’ultimo parole di amore verso coloro che lo stavano ammazzando.
Viene da chiedere: ma cosa c’entra Gesù con l’amore fra un uomo ed una donna? C'entra perché quest’ultima è una di quelle tante “sfumature” a cui accennavo nel capitolo precedente e benché rivolta ad una situazione diversa, sicuramente meno cosmica, è della stessa natura della prima, in quanto scaturisce dalla medesima radice.
Attenzione però!
Diceva un mio vecchio educatore: "alla persona amata si da il cuore, mai il cervello!" e questo è fondamentale. Mai perdere la propria personalità, il proprio raziocinio ed il contatto con il mondo che ci circonda.
I "se" di cui parlavo prima, per il sentimento non debbono assolutamente esserci, ma lo stesso discorso non vale per le azioni.
Mi spiego:
Se una persona, che ne ama veramente un'altra, ad un certo punto scopre che quest'ultima è in realtà un essere ignobile, degno soltanto del suo disprezzo, tutto ciò, riguardo al sentimento che prova, deve essere totalmente trasparente.
Cosa che invece non può o non deve accadere, per quanto riguarda il suo reale comportamento in relazione a questa tremenda scoperta. Cioè... Se ce la fa... Gli può dire benissimo "arrivederci..." in quanto ciò non significa che non ami più, ma soltanto che, come diceva il mio educatore, alla persona amata ha donato il cuore e non il cervello!
Naturalmente è una questione di scelta, si può anche decidere di fare il "Cireneo" per tutta la vita...
Inoltre, ci piaccia o no, siamo inseriti in una realtà che fa parte della nostra stessa esistenza ed abbiamo il dovere di tenerlo sempre a mente. Non solo per noi stessi, che siamo liberi di vivere anche di "pane e cipolla" se ci piace, ma per chi ci sta intorno, specialmente se questi fanno parte integrante della nostra vita.
L'amore per un altra persona è un discorso personalissimo che se arriva a coinvolgere il prossimo in senso positivo, cioè che questo ne trae beneficio, ben venga, ma se lo fa in modo negativo allora è tutto da rivedere con attenzione.
Sacrificare se stessi fino in fondo per chi si ama, può e deve essere fatto; sacrificare gli altri assolutamente no. Si rischia di dar vita al più puro e micidiale degli egoismi.
E' un discorso difficilissimo, questo, sia da capire che porre in essere. Perché spesso comporta scelte terribili e dolorosissime che, oltre tutto, nella maggior parte dei casi, non vengono mai comprese dalle controparti; sommando quindi dolore a dolore. Controparti, che hanno anch'esse dei diritti che non vanno dimenticati... Primo fra tutti quello della verità.
Ed allora, fra le altre cose, ogni volta che ci vengono in mente affermazioni tipo: “ti amerò per sempre”, magari scrivendolo come spesso avviene su di un ciondolo d'oro, prima di creare delle illusioni nella persona che ci sta davanti, chiediamoci innanzi tutto se ciò è possibile ed andiamo poi ad analizzare quello che in quel momento crediamo un vero sentimento.
Cercando quei “se” o quei “ma” che forse verranno fuori, potremo evitare tanti disastri e tantissimi dolori negli altri, nonché delle ignobili figure a noi stessi, di cui un giorno vicino o lontano, potremmo anche provare vergogna.
Purtroppo queste prove non le fa mai nessuno e tutti si abbandonano all’impulso del momento, lasciandosi sfuggire promesse o peggio giuramenti a tamburo battente, salvo poi rimangiarsi ogni cosa al primo “if” perché quello a cui hanno ceduto era tutt’altro che Amore.
Oppure partono a testa bassa come tori eccitati, travolgendo tutto quello che trovano, senza badare ai danni ed alle "macerie" che creano, magari... Per niente... Finendo poi, addirittura, per accusare gli altri.
Comunque, alla fine di ogni discorso che si possa fare, la conclusione è una sola: se ciò che proviamo è Amore vero non può dircelo nessun altro se non noi stessi.
Attraverso l’analisi delle nostre sensazioni, dei nostri gesti e soprattutto della disponibilità (che dovrebbe essere totale nei confronti di chi crediamo di amare), possiamo capire la vera natura di quella forza che ci scoppia dentro.
Senza dubbio, porre freni con troppi ragionamenti all’impulso di amare, snaturerebbe il sentimento stesso, infatti non sto dicendo questo. Sto semplicemente affermando che, pur seguendo le vie del cuore, bisogna sempre tenere a mente che tutto ciò coinvolge anche altri essere umani, i quali, innocenti, potrebbero pagare le conseguenze di un nostro errore di leggerezza.
E qui possiamo entrare nella seconda realtà.
E’ estremamente difficile stabilire se la persona che amiamo ci corrisponde dello stesso vero sentimento.
Questo perché chi ci sta di fronte può non aver fatto quelle "prove" di cui dicevo poc’anzi ed essere quindi in buonafede nelle sue manifestazioni, oppure, perché é dotato di quella micidiale capacità che si chiama “saper mentire”.
C’è poi un altro fattore, il più pericoloso di tutti: la stupidità! La persona ingenua è tutto sommato scrutabile, quella malvagia, se sei in gamba, prevedibile, ma la stupida è micidiale.
Queste persone hanno, fra le altre cose, la prerogativa di entrare ed uscire dalle righe della normalità come se nulla fosse, sia in senso buono che cattivo, ed è quindi praticamente impossibile rendersi conto di ciò che nascondono veramente dentro. E purtroppo ci si innamora anche degli stupidi…
Ma è veramente pericoloso? Bisogna stare sempre con il fucile puntato e non fidarsi mai di nessuno? Certo che no! Se fosse così l’Amore avrebbe perduto tutte le prerogative che lo rendono la più bella cosa che esiste al mondo. Ed allora?
Allora, una volta che siamo certi di noi stessi, come di non far danno a nessuno, bisogna lasciarsi andare a ciò che il cuore detta, indifferentemente da ciò che possiamo riceverne in cambio, tanto, se amiamo veramente, questo non ci interessa.
L’importante è continuare ad avere la coscienza di ciò che siamo e con lei mostrarsi a chi ci sta di fronte senza mentire o dare false immagini.
Molti credono che attuando tattiche o comportandosi in alcune maniere, possono acuire o addirittura far nascere l’amore nella persona che desiderano.
Avere questa illusione è sbagliatissimo oltre che pericoloso... a parte il fatto che non sempre si riesce nell’intento, ma si rischia di attirare o tenere una persona a se, non per ciò che siamo , ma unicamente per come ci siamo rappresentati o per ciò che possiamo dare.
Se un giorno tutto questo, per mille ed una ragione venisse a cadere, rischiamo di ritrovarci soli a meditare sulla stupidaggine che abbiamo fatto. Ci renderemmo poi conto, con amarezza, che quella persona in realtà non ci ha mai amati, in quanto era legata a ciò che le davamo non a ciò che siamo.
Perfino Ovidio nella sua "Ars amatoria", dove spiega i modi per conquistare e mantenere un amore, alla fine dello scritto afferma:"lusus habet finem" (Il gioco è finito), infatti, una simile cosa può essere fatta solo per "scherzo"...
In fin dei conti porre in essere troppi ragionamenti sulla lealtà del sentimento della persona che amiamo, non serve ad assicurarci la felicità, perché questa in gran parte non dipende da noi.
Infatti, se attraverso la logica arriviamo a capire che il suo amore non è sincero e per questo la abbandoniamo, sicuramente ne soffriremo tantissimo. La stessa sofferenza però la patiremo pur restando al nostro posto, perché se il ragionamento che abbiamo fatto è giusto, sarà prima o poi lei a lasciarci. O vivremo una vita, consapevoli, che la persona che ci è accanto è animata da un finto sentimento e non sarà un bel vivere.
Intendiamoci, sto parlando della felicità interiore, cioè di quella che si prova nel sentirsi veramente amati. Quella di contorno, legata alla materialità della vita, per quanto importante e fondamentale, è un’altra cosa e richiederebbe un discorso a parte.
Vale allora la pena porsi tante domande? Dipende certamente dall’individuo… in queste righe io sto facendo accademia, parlando cioè dell’amore allo stato dell’arte, ma il mondo è anche bello perché ognuno ha il suo metro di giudizio ed i sui livelli di sicurezza, attraverso i quali si comporta ed agisce.