LA SEMPLICITA’ DELLA TRUFFA TAV - 28 agosto 2011-
(Cosa è emerso dal Forum tematico grandi opere inutili)
Il TAV come la gran parte delle grandi opere é una truffa perché è indifferente al contesto, spreca il denaro pubblico, non esprime le necessità di una singola comunità, né della collettività ma solo le esigenze del potere economico della grande impresa. Un’impresa che nel tempo si è strutturata come un’enorme ragnatela, orientata solo al mercato e non alla produzione. Nel senso che la grande impresa diventa sostanzialmente virtuale appaltando e subappaltando dove il lavoro costa meno. Lasciando i rischi a totale carico di chi realizza realmente l’opera, il piccolo imprenditore, l’artigiano che dopo infiniti subappalti sono destinati al fallimento.
La grande impresa perciò somiglia ad un’intermediario ed è ormai priva di innovazione tecnologica e scarica la competizione verso il basso alimentando il lavoro nero. Ottiene in questo modo la massima elasticità ed il massimo profitto senza operare direttamente nei cantieri. La grande opera consente a questo modello di impresa virtuale di massimizzare i profitti senza rischiare nulla.
Insomma. la grande opera ha un valore solo per il presente, prescinde dal passato e dal futuro. è indipendente dai bisogni collettivi, non viene sottoposta a nessuna reale valutazione di costo benefici, viene propagandata dai mezzi d’informazione sottoposti al potere economico delle grandi imprese. Mezzi d’informazione che, senza produrre il minimo dato ufficiale, tendono contemporaneamente a ghettizzare chi evidenzia l’inutilità delle grandi opere.
La mancanza di democrazia e la necessità di difendere i grandi interessi delle “imprese ragnatela” obbligano sempre più spesso il potere all’uso della forza. Un uso tanto più smodato e costoso a seconda dell’affare più o meno redditizio che si tenta di difendere. In tutto ciò la politica ha una funzione sussidiaria, né di destra né di sinistra, semplicemente simbiotica all’affare, di cui si aggiudica qualche briciola attraverso comitati d’affari composti da politici o dai loro tirapiedi. Compito della politica corrotta è quello di propagandare l’opera, denigrare gli oppositori, modificare le leggi che possono rallentare o complicare l’affare per la grande impresa.
Nel contesto AV italiano, privo di certezze legislative e tempi di realizzazione, il General Contractor appaltatore (grande impresa) diventa contemporaneamente il committente dell’opera ed il controllore dei lavori con aumento dei costi esponenziale e ricorso al credito bancario “a babbo morto”, nel senso che debito più interessi sul capitale verrebbero addebitati alla collettività ignara, quella che ancora non sa, i nostri figli ed i nostri nipoti, ipotecandone il futuro.
E’ importante annotare che le opere viarie, ferrovie AV in particolare, e quelle in galleria ancora di più sono le più costose di tutte. Ciliegina sulla torta: Se l’opera risulterà anche inutile, meglio, perché restano da realizzare altre opere, quelle utili. Se l’opera risulterà devastante sarà perfetto per queste imprese, perché le “compensazioni” e le sistemazioni, o meglio ancora lo spostamento di interi paesi, la costruzione ex novo di altre strade, acquedotti, canali, ponti, sono un’ulteriore affare da subappaltare, altri guadagni, altre tangenti, altra crescita in borsa per qualche impresa.
Questo in estrema sintesi ciò che è emerso dal Forum, un modello perverso, un modello di grande opera che ormai è attivo in tutta Europa, in svariati settori, sempre gli stessi i beneficiari, sempre uguali i contribuenti che pagano e pagherebbero per decenni.
Un sistema che rende evidente quanto sia assurda la contrapposizione tra cittadini contrari perché hanno capito e cittadini favorevoli perché credono ancora all’informazione drogata dei grandi mezzi d’informazione, tutti in mano alle grandi imprese di cui sopra. Un sistema che non permette il qualunquismo di chi “non si sente toccato” dal problema TAV perché a pagare sarebbero proprio tutti: i contrari, i favorevoli, i qualunquisti, senza avere assolutamente nulla in cambio!