Addio a Gino Latilla, voce del secondo dopoguerra. Con lui erano...tutte belle le mamme del mondo
di Saverio Fossati
Son tutte belle le mamme del mondo, molte ancora lo ricordano. E
oggi, all'annuncio della sua scomparsa, hanno versato una lacrima. Gino
Latilla, nato a Bari il 7 novembre 1926, è morto a Firenze dopo una
lunga malattia, all'ospedale Santa Maria Nuova. Figlio d'arte (suo padre
Mario Giuseppe era un cantante di musica leggera celebre negli anni
Trenta), aveva debuttato al Teatro Manzoni di Bologna nel 1948.
Poi arrivano i successi al Festival di Sanremo, e soprattutto, "Son tutte belle le mamme del mondo",
una melodia, ma soprattutto delle parole, che hanno segnato gli anni
Cinquanta (la canzone vince nel 1954, in coppia con Giorgio Consolini). è
un'Italia ancora legata alla famiglia e il successo bissa,
nell'immaginario collettivo, soprattutto femminile (molte donne, allora,
si immaginavano essenzialmente come mamme) , quello di "Mamma",
cantata da Beniamino Gigli nel 1940. L'interpretazione di Gigli aveva
attraversato tutta la seconda guerra mondiale; per tanti giovani figli
era la canzone della speranza di tornare a casa salvi. E chi ce l'aveva
fatta si riconosceva ancor di più in "Vecchio scarpone", altro
grandissimo successo di Latilla del 1953, malinconica evocazione della
giovinezza che, per quella generazione, era coincisa con la sventurata
avventura militare.
Latilla fu, quindi, un sex symbol, per quanto sia improprio questro
termine: piuttosto, incarnò l'ideale (di allora) femminile di un uomo di
famiglia, con valori solidamente legati alla tradizione italiana
prebellica. E come tale fu adorato dalle donne, al punto che, innamorato
di Nilla Pizzi (anch'essa lontana dall'archetipo della femme fatale)
ma respinto, dopo un tentato suicidio ricevette dalle sue ammiratici
battufoli di ovatta imbevuti di lacrime. Tutte storie di un'Italia
sempliciotta, un po' buffa, sentimentale ma passionale e reale, vera, e
forse anche più buona.
Il resto della vita di Latilla non mostra più eventi clamorosi:
sposato dal 1958 con il grande amore Carla Boni, smette di partecipare a
Sanremo all'inizio degli anni Sessanta: i tempi erano radicalmente
cambiati, la melodia di stampo lirico veniva soffocata da urlatori, beat
e cantautori. Diventa funzionario Rari e solo negli anni Ottanta si fa
coinvolgere con altre "vecchie glorie" come Nilla Pizzi , Giorgio
Consolini e la moglie Carla Boni nel gruppo "Quelli di Sanremo". Ma il
personaggio resta sempre legato, anche per chi non era neppure nato a
quell'epoca, all'epopea della "mamma".
La TV non c'era. C'era la Radio: ascoltavo le imprese di Coppi, le radiocronache della Juve e mia madre aggiornava il suo repertorio canoro con l'orchestra Angelini ed i suoi cantanti Achille Togliani, Nilla Pizzi, Gino Latilla, Carla Boni. Mia madre non c'è più, la mia nipotina inizia oggi il suo percorso scolastico: la vita continua.
Le generazioni ne creano altre,il tempo passa,le cose cambiano,gli attimi non tornano,i ricordi seguono...é la vita,anche se poi non sempre ci garba...