"Cari cittadini, i tagli che il governo ha fatto alla benzina delle auto della polizia (ma non alle autoblu della casta politica) ci impediscono di garantire la vostra sicurezza e la vostra incolumità. Per questo oggi siamo in piazza a chiedervi una vostra donazione affinché si possano ricostituire i fondi per l'acquisto del carburante che consentirà di tutelare la vostra sicuerzza, la vostra difesa, la vostra incolumità pubblica". Non era mai successo, dalla storia della Repubblica, che la polizia facesse la "questua" alla popolazione per potersi finanziare il carburante delle Volanti.
Detto fatto. I sindacati di polizia, con tanto di bidone-salvadanaio per raccogliere contributi e un "titolo di debito" dato ai sottoscrittori: "Obbligazione per avere maggiore legalità in cambio di un euro", si sono dati appuntamento alla Camera e hanno esposto un bidone come salvadanaio per raccogliere le offerte che sperano, dice Filippo Girella dell'Ugl, arrivino anche dai deputati. Alla gente distribuiscono un clamoroso volantino intitolato "Allarme Rosso" con la grafica di un titolo di debito ("Obbligazione per avere maggiore sicurezza, legalità e sviluppo"), con tanto di codice Iban e conto postale del "Fondo assistenza Ministero dell'Interno" per chi volesse contribuire in modo più sostanzioso al risanamento del deficit del Viminale. I vertici dei sindacati sono stati ricevuti dal presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Il motivo? La polizia è al collasso. Non ci sono le auto per andare in giro, è finita anche la benzina per le volanti. Ed è allarme sicurezza. Alcuni poliziotti sono arrivati al punto di anticipare di tasca loro i soldi per il carburante, sperando prima o poi siano loro restituiti. Altri, stanchi di quei prestiti divenuti elemosina, si limitano a fare percorsi ristretti, per ridurre chilometraggio e, di conseguenza, consumo. Ma nella maggior parte dei casi si deve gettare la spugna e lasciare le volanti ferme nei parcheggi, con il serbatoio a secco. Il quadro allarmante quello descritto dai sindacati di Polizia: gli ultimi tagli alla sicurezza hanno eliminato tutto, perfino il carburante per le vetture. La conseguenza è pericolosamente banale: la benzina non c’è, le auto non circolano. Stop alle pattuglie in strada quindi. E da nord a sud è caos.
L'allarme arriva dal dirigente nazionale del sindacato di polizia Consap, Gianmario Morello che ad Affari spiega: "Fino ad oggi ci siamo arrangiati ma adesso non basta più. Non si può dire che siamo arrivati alla frutta semplicemente perché ci hanno portato via anche quella. Già adesso, per gli scarsi fondi, le volanti sono di fatto contingentate. Entro fine anno, molte rimarranno ferme e non saremo più in grado di garantire controllo e monitoraggio del territorio. Non è rischioso per gli agenti, ma per i cittadini. Tutto questo perché i debiti accumulati nei confronti dei distributori di benzina dall’Amministrazione sono troppo alti".
Da nord a sud tutto il territorio soffre per questi tagli. "Per esempio, gli Uffici della Polizia della Regione Liguria, territorio di un'autorevole esponente, prima del Governo, oggi della Maggioranza, Scajola Claudio, per poter rifornire di carburante le autovetture di servizio si devono recare a Imperia. Di fatto, quindi, gli Uffici di Polizia periferici ogni giorno saranno costretti ad effettuare una “trasferta” che comporterà un gravissimo disagio sia per le risorse umane da impiegare per questa attività che dal punto di vista temporale. Per esempio i poliziotti in servizio nella città di Ventimiglia dovranno percorrere circa 100 km tra andata e ritorno per effettuare l’operazione di rifornimento. Senza contare che, allo stato dei fatti, non è neanche sicuro che il carburante possa durare per molto, vista l’esiguità stipata nelle cisterne della Questura ed i buoni a disposizione". E continua: "Ancora una volta, la scriteriata condotta del Governo mette gli uomini della Polizia di Stato in generale, e della provincia di Imperia in particolare, nelle condizioni di non poter garantire le normali attività istituzionali di controllo del territorio perché, tra le altre cose, se non interverrà una soluzione sollecita, resteranno anche appiedati".
Le stime sono chiare. A partire dal 2012, a Roma saranno centocinquanta le auto della polizia a rischio, a Napoli cento, a Bari settanta, a Milano cinquanta, altrettante a Torino. Cifre che vanno ovviamente ad aggiungersi a quelle – peraltro, alte - delle auto già ferme per riparazioni che non vengono effettuate: 500 a Roma, 300 a Napoli, 170 a Bari, 150 a Milano e anche a Torino. Non solo. In città, di norma una volante in media percorre tra 70 e 100 km per un turno, dal 2012 i chilometri potranno, tutt’al più essere compresi tra 50 e 70, lasciando intere zone senza controllo. "È una situazione gravissima, in particolare in alcune realtà, come Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Non riusciremo a mantenere il controllo".
"La stessa situazione si presenta a Bologna. È surreale che in un luogo considerato lo snodo del centro d'Italia, le vetture in transito di polizia non possano neanche fare benzina". La denuncia arriva anche dal consigliere del Pd Luigi Bobba: "Basta passare come ho fatto io a fianco del parcheggio della Questura per osservare le condizioni (vecchie e danneggiate) delle auto di servizio in borghese oppure verificare lo stato di alcune volanti in servizio sulle strade".
SITUAZIONE PARADOSSALE- Una situazione paradossale dove i tagli hanno lasciato in mutande le forze dell'ordine. Eppure ci sono ancora delle anomalie che lasciano perplessi. Come ad esempio lo sperpero di denaro nei trasferimenti. "Rimaniamo allibiti" continua Gianmario Morello "nell'assistere a centinaia di movimenti d'autorità posti in essere dalla compagine governativa, alle Qualifiche Dirigenziali, corrispondendo a questi colleghi un emolumento di circa 9500 euro in 24 mesi, con un periodo di crisi globale di mancanza di fondi e di mezzi, dovuti ai continui tagli posti in essere dalla compagine Governativa. Si deve dire basta alle continue assegnazioni d'autorità che comportano un aggravio di spesa per le casse dello stato, regolamentati dalla legge 86/2001, posso tranquillamente essere predisposti movimenti con richiesta a domanda da parte dei Funzionari della Polizia di Stato. Proprio in questi giorni il Ministero dell'Interno trasferisce d'autorità, con movimento d'ufficio retribuito ben 10 Questori ponendo in essere dei movimenti di promozione, tutti questi movimenti vengono ricompensati con la Legge 86/2001 con spese per le casse dello Stato".