Questa è la mia gente, la gente che lotta con me, che mi riempie il cuore ogni giorno, mi infonde coraggio, mi induce al confronto, mi crea mille dubbi ma mi regala sempre una grande certezza: siamo dalla parte giusta, anche se forse non abbiamo ancora trovato la forma più efficace di lotta, la stiamo cercando insieme in un percorso determinato, non violento, a tratti disobbediente come unica scelta in questo vuoto nel quale il morto c'è già ed è proprio lo Stato, fatto ormai di corrotti, corruttori, mafiosi, affaristi che hanno occupato le nostre istituzioni e lucrano sulla "cosa pubblica" per sempre più evidenti interessi privati. Questa è la mia gente, gente che ha dignità e coraggio per andare a volto scoperto e a testa alta rischiando di essere arrestata, manganellata, magari rischiando la propria stessa vita. Sono disposta a rischiare tutto, per loro, per molte ragioni.
Ma per nessuna sono pronta a fare del male a qualcuno, no.
La mia scelta è quindi non violenta, sempre. E la riaffermo, ancora una volta, perché ritengo che in questo momento qualsiasi strada diversa permetterebbe a loro di vincere. La nostra grande forza sarà quella di non cedere alle loro provocazioni, 1700 militari SONO una provocazione, posti di blocco ovunque SONO una provocazione, come lo sono i proclami mediatici di chi dice che in Valsusa "si cerca il morto", come lo è una zona rossa che chiude gran parte di quella montagna dopo ridicoli proclami di chi sosteneva di avere autorizzato la manifestazione. A queste provocazioni reagiremo, come sempre, con sangue freddo, intelligenza e un pizzico d'ironia.
Perché di questo hanno paura, più che di una fionda, di una moltitudine di persone determinate, pacifiche, pronte a sacrificare tutto, che non rinunciano al sorriso ed alla tenerezza, neanche nella lotta.
A sarà dura, quando vedranno i nostri sorrisi, più per loro che per noi!
Sans pitié, mon ami. Résistance.
Simonetta Zanidiri |
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