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----Messaggio originale---- Da: info@ambientevalsusa.it Data: 22/12/2009
10.08 A: Ogg: Ultime notizie dala valle di
Susa sulla questione TAV
Torino Lyon- Il nostro commento di fine anno
(Inviato a 23587 utenti di cui 6409 uffici pubblici)
E’ passato un altro anno, neppure un chiodo è stato piantato in Valle di
Susa, mentre un’altra onorificenza è stata appuntata
sul petto dell’architetto Virano. Unica consolazione: almeno questa la pagano i
francesi, noi a Virano paghiamo già un lauto compenso (pare attorno ai 500.000
Euro annui!).
Un anno passato inutilmente si potrebbe dire, se non fosse che ogni anno che
passa rende più chiari e condivisi i motivi dell’opposizione al progetto della
Torino-Lyon.
Il fatto che si voglia far rientrare l’opera nella Legge
Obiettivo chiarisce come la politica vorrebbe prendersi gioco dei
cittadini. Il fatto che l’Italia non abbia ancora finanziato l’opera dimostra
invece la criticità delle nostre finanze ed il grado di “reale necessità”
dell’opera.
Sulla sicurezza dei tunnel basta dire che risulta
chiaro quanto siano incompatibili i nuovi convogli TAV con le gallerie, con gli sbalzi di temperatura, con le alte velocità in galleria. C’è poco da
aggiungere, il problema era già chiaro da tempo e sul nostro sito ne abbiamo
parlato fin dal 2006.
Mancava un dettaglio: la concorrenza dell’aereo, dal
29 marzo 2010 ci sarà anche quella... fra 20 anni (forse) arriverà anche il treno... chissà, se c’è davvero
qualcuno lassù sul Rocciamelone, forse ci darà ancora una mano. Intanto se
volesse intercedere per noi sul sindaco di Susa e
sull’ex presidente della Comunità Antonio Ferrentino, e farli rinsavire non
sarebbe male. Pensate un po’, la prima, la sindaca UDC di Susa (ex no TAV), dice
sì alle trivelle a patto che si faccia la stazione “Internazionale” proprio a
Susa (ombelico del mondo!). E dire che l'avvocato La Macchia aveva mandato alla
Comunità Montana un documento esaustivo circa il potere
dei Comuni di bloccare le indagini geognostiche in
assenza di un progetto chiaro. L’altro il “Votantonio Valsusino” (ex PD oggi
sinistrounito) preme per più sondaggi sul territorio, accontentandosi di veder
interrare la stazione a Sant’Antonino e creare in superficie un grandioso viale
alberato modello “Spina”. Invidioso di Chiamparino? Che strano, certo è che a
pensarci bene non è solo Chiamparino che fa rima con telefonino... (vabbè,
lasciamo stare, non tutti pe fortuna possono capire ). Dispiace dover annotare
come l’ex leader del Movimento No TAV abbia oggi dei dubbi perfino
nell'affrontare l’argomento TAV in consiglio comunale di fronte ad una proposta
di delibera portata avanti da un amministratore di minoranza del suo comune...
fa troppo male pensare alla lenta ma inesorabile metamorfosi politica del personaggio un tempo più amato dai
valsusini. Pazienza.
Per finire una botta di ottimismo, con la quale vorremmo che tutti i
cittadini attenti ed informati affrontassero il nuovo anno. A Strasburgo e Bruxelles c’è chi ci ama. Va bene, stiamo
esagerando, certo è che hanno accolto i nostri amici dei comitati il 15 dicembre
con attenzione, hanno drizzato le orecchie, fatto domande, capito alcuni aspetti
della questione che per noi sono fondamentali. Le petizioni inviate alla UE a
cominciare dal 2003 non sono state chiuse, anzi! I finanziamenti all’opera sono
stati promessi ma non ancora versati. Ed il prossimo anno ci saranno certo
ottimi sviluppi su questo fronte, indipendentemente dalle medaglie e coccarde
che avrà ricevuto Virano. E poi ci saranno le elezioni regionali e c’è molta
gente stufa, mancano risorse. Ah, dimenticavamo! Ricordate i consigli di
Moretti, AD di TRENI TAGLIA: In treno si sale solo con panini e coperte! E
magari portate anche il WC chimico ed un piede di porco (caso mai le porte non
si aprissero più).
Nonostante questa situazione penosa qualche politico venderà la Torino-Lyon
come già fatta pur di ottenere qualche piccolo finanziamento alla propria
campagna elettorale... ma anche gli industriali cominciano a sentirsi presi in
giro, e si sa che il gioco è bello se non dura in eterno... chissà...
Insomma, Buon Natale a tutti, anche alla Bresso ed
ai suoi amici, ma il buon anno nuovo lo auguriamo solo ai nostri amici, a tutti
gli altri un bel vaffa.... Se lo sono proprio
meritati, e per adesso non c’è Corte o Giudice che possa impedirci di
augurarglielo se accompagnato dalla nostra proverbiale pacatezza e sincera
nonviolenza.
P.S.
Con l’anno nuovo stiamo attivando un nuovo mezzo di comunicazione collettivo
tramite Facebook . Sarà un mezzo in più, non sostituirà
i nostri comunicati, ed integrerà il lavoro sul sito, rendendo più comoda la
diffusione di video e documenti ai singoli o a gruppi di persone interessate. I
resoconti mensili come questo come sempre verranno inviati alla mailing che sta
diventando veramente numerosa e resta aperta a nuovi amici. Chi fosse
interessato collaborare con noi può scrivere a info@ambientevalsusa.it oppure a ambientevalsusa@gmail.com
I documenti a corredo del testo sono reperibili su www.ambientevalsusa.it in
home- http://www.ambientevalsusa.it/fine_2009.htm
La redazione di Ambientevalsusa.--
Buon Natale a tutti e buon anno ai nostri amici.
Ambientevalsusa info@ambientevalsusa.it
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10 settembre 2010, aggiornamento sulla vicenda Torino Lyon:
L'ISOSTENIBILE PESO ECONOMICO DELL'OPERA.
troverete le ultime novità sulla HOME di:
Intanto potete diffondere questi semplici dati:
1 cm di TAV costa 1.300 euro, come lo stipendio di un operaio specializzato.
12 cm di TAV sono il suo stipendio annuale.
4,8 metri di TAV valgono tutta la sua vita lavorativa (40 anni).
le ultime notizie:
1) Sondaggi truffa a Susa? Esposto dei notav all'ufficio europeo anti-frodi:
LTF spende 165.000 euro per due sondaggi mai eseguiti. Il beneficiario? In questo caso la Consepi.
2) Qui trovate un documento nel quale viene affrontato non solo il costo dei sondaggi ma anche delle forze dell'ordine che devono
presidiarlo. Risultato? Costano più i poliziotti che i sondaggi!
3) Nuovo piano dei sondaggi. La stessa storia che abbiamo già vissuto?
Dal quadro economico della tratta internazionale, lato italiano, si deduce che il costo dei sondaggi è più che raddoppiato
4) I costi dovuti ai danni causati alle abitazioni per il passaggio della nuova linea: 4.500.000 euro per 770 fabbricati.
La divisione per unità fatela da soli.
5) A proposito del valore delle abitazioni, presentiamo in sintesi "l'analisi del valore aggiunto" della linea storica a seguito
della realizzazione del TAV. Questo è uno dei ragionamenti portati
a giustificazione dell'opera dall'Arch. Virano in Osservatorio.
Con calcoli del genere purtroppo si può giustificare anche l'opera più assurda.
RICAPITOLANDO:
1 cm di TAV costa 1.300 euro, come lo stipendio di un operaio specializzato. 12 cm di TAV sono il suo stipendio annuale. 4,8 metri
di TAV valgono tutta la sua vita lavorativa (40 anni).
DEDICATO AI DISOCCUPATI: da Torino a Lione di sono oltre 250 km e la manutenzione della nuova linea costerebbe 700 milioni di euro
all'anno. A quanti posti di lavoro fino alla pensione equivale questa inutile e immensa spesa?
P.S.: oppure, e ci riguarda tutti, quante cambiali lasceremo da pagare alle future generazioni? |
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12/09/2010 - torino-lione, riparte la protesta
La marcia dei sindaci imbarazza il Pd
La marcia contro la Tav partita ieri da Chiomonte e arrivata dopo un paio d'ore a Giaglione
Chiomonte, No Tav e amministratori di nuovo uniti: «E' solo l'inizio»
MAURIZIO TROPEANO
«Sono qui. E sono con voi. Lo scempio ambientale che questo progetto porterà a Chiusa, a Vaie, a Sant’Ambrogio e a Susa è intollerabile. Chi ha a cuore la valle deve protestare in forma pacifica».
Le parole di Sandro Plano, presidente Pd della Comunità Montana Valsusa e Valsangone, scaldano il popolo No Tav che dopo una marcia di un paio d’ore rifiata nei campi sportivi di Giaglione. Quanti saranno? Cinque-seimila per i comitati. Millecinquecento per le forze dell’ordine. Ma al di là dei numeri il dato del corteo di ieri è la ritrovata saldatura tra gli amministratori di centrosinistra e il movimento.
Un’unità da «ritrovare» dopo le divisioni del passato ma che ieri si è evidenziata appena superato il torrente Clarea in secca. Lì finisce il territorio del comune di Chiomonte, governato da un sindaco, Renzo Pinard, indipendente Pdl, favorevole all’opera, e inizia quello di Giaglione dove comanda Ezio Paini che saluta i manifestanti così: «Restiamo uniti. Ora e sempre resistenza». Superato il confine, così come promesso, i sindaci o i loro rappresentati contrari all’opera indossano la fascia tricolore. Plano, che regge lo striscione degli amministratori, sorride compiaciuto mentre fa l’elenco: Avigliana, San Giorio, Venaus, Vaie, Chiusa, Sant’Ambrogio e San Didero, Novalesa, Villarfocchiardo... Alla fine le fasce tricolori sono quattordici, e due tra loro - Mattioli e Durbiano - sono tesserati Pd.
Si dà per giustificata l’assenza del primo cittadino di Almese (Gonnella, pure lui Pd) e poco importa della mancanza di Ferrentino perché c’è un assessore di Sant’Antonino. In queste settimane il presidente della Comunità lavorerà per consolidare questo «processo di riunificazione» infischiandosene degli strali del suo partito: «Sono sempre stato coerente con le mie posizioni». L’appuntamento è per il 9 ottobre a Vaie con la manifestazione organizzata dai sindaci: «Dobbiamo essere tanti e più di oggi. Abbiamo bisogno di tutti e dobbiamo essere uniti contro questa linea».
Plano sollecita il sostegno attivo dei comitati e Alberto Perino, uno dei leader della protesta, accoglie l’invito: «Noi appoggiamo e saremo collaborativi con i sindaci». La ritrovata unità comitati-amministratori è la conseguenza della presentazione del progetto preliminare della tratta internazionale della Torino-Lione da parte di Ltf. Esperti del movimento e tecnici dei comuni di Vaie, Chiusa e San Michele hanno messo in evidenza le criticità di quella proposta che adesso saranno raccolte nelle delibere dei consigli comunali. La marcia di ieri è servita per «segnare» il territorio con scritte sui piloni dell’autostrada, recinzione dell’area archeologica e posa di cartelli con scritto No cantiere.
E poi la costruzione di un primo presidio su un piccolo dosso che domina la strada d’accesso all’area del cantiere adesso occupata da un grande bosco. Il corteo è servito anche per fare conoscere quello che secondo Lele Rizzo, del centro sociale Askatasuna e del comitato lotta popolare di Bussoleno, «sarà il teatro di una delle più grandi battaglie per fermare definitivamente la Tav in Valsusa». Rizzo rappresenta l’ala più radicale di un movimento che userà tutti gli strumenti leciti per stoppare il grande cantiere. Dalle delibere dei consigli comunali ad un incontro con i responsabili dell’Ue, dagli esposti alla magistratura ai ricorsi legali.
Fino all’acquisto di alcuni terreni della Maddalena con l’obiettivo di piazzare un presidio nel cuore dell’area di cantiere. Questo, però, è il futuro. Il presente è fatto di musica, autofinanziamento - un piccolo drappello No Tav ha chiesto un pedaggio di 50 centesimi prima di percorrere la strada delle vigne - e di cartelli come questo: «Noi vi diamo carote e cavoli. Voi carotaggi e cavolate». Il movimento rivendica la sua autonomia dai partiti anche se ha trovato una sponda istituzionale nei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. Per il capogruppo Davide Bono la «Valsusa è un esempio di responsabilità e libertà». |
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(riceviamo da Assemblea permanente e doverosamente facciamo girare)
Tre indizi fanno una prova?
Noi di indizi ne abbiamo più di tre.
1. Viranvaselina ha detto e scritto sui giornali che a metà settembre sarebbero ripresi i sondaggi.
2. Voci ricorrenti a Susa dicono che l'Hotel Napoleon è stato prenotato al pari dell'Hotel Ninfa di Avigliana per ospitare i puffi neri per le notti di martedì 14 e di mercoledì 15 settembre
3. Sempre voci ricorrenti raccolte in loco dicono che gli hotel: Interporto, San Luigi, Campanile, Holiday Inn ecc. sono stati prenotati da metà settembre in poi dai puffi blu
4. Sul progetto preliminare sono ricordati i sondaggi che devono partire da subito e fino alla redazione del progetto definitivo i sondaggi descritti sono nell'allegato.
5. altri indizi non possono essere pubblicati per la loro riservatezza.
Dunque abbiamo seri motivi per ritenere, che nella migliore delle tradizioni, nella notte tra lunedì 13 e martedì 14 settembre si possano piazzare delle trivelle per dei sondaggi "leggeri" in uno di questi comuni: Torino, Rivalta, Rivoli, Villarbasse, Buttigliera Alta, Avigliana, Sant'Ambrogio (secondo il vecchio piano sondaggi di Virano ancora attualmente disponibile sul sito:
e nei comuni di Venaus, Susa, Vaie, Chiusa San Michele secondo il nuovo progetto preliminare.
Stiamo in campana e controlliamo il territorio. Andiamo a dormire con gli scarponi vicino al letto e teniamo i cellulari accesi a portata di mano. Sintonizziamoci su RADIO BLACKOUT 105.250 fm .
Facciamo girare. |
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Riceviamo da Comitato No Tav Condove:
"Trivella Geomont in via Veglia a Torino.
Messaggio ricevuto da Simone attorno alle ore 23 del 15 settembre.
Forse si preparano a scortarla e tornare in valle...
Di notte un tempo giravano solo i ladri... adesso anche le trivelle?
Non pare il momento migliore per trivellare visto i...l clima sociale in valle,
ma non ci stupiamo più di nulla.
Con che coraggio chiamano i sindaci a Roma ad inizio ottobre?
Nessuno ha neppure spiegato come mai utilizzano nuovamente la Legge Obiettivo...
probabilmente hanno studiato tutto a tavolino... stiamo a vedere!
VUOI SAPERE DI PIU' SUL PROGETTO LTF? VAI AI VIDEO!
GUARDA ED ASCOLTA GLI AMMINISTRATORI VALSUSINI
TI STUPIRAI!
Rischi sanitari, la farsa dei treni della neve e della Legge Obiettivo, amianto, ecc.
Chiusa San Michele - 6 settembre 2010- Serata informativa sul TAV
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I migliori saluti, Scrivi a:
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Questo messaggio è destinato in special modo ai cittadini di Susa e Dintorni.
EccoVi i documenti estratti dall'archivio comunale di Susa che provano il coinvolgimento degli attuali amministratori, Sindaco gemma Amprino in particolare:Un carteggio fitto tra lei e il presidente dell’osservatorio Tav Mario Virano, risalente alla primavera estate 2010, protocollato presso gli uffici del comune e su carta intestata dello stesso. Si parla di tav a Susa, le richieste di Ltf e dell’osservatorio e le risposte dell’amministrazione comunale.Se aprite il link qui sotto non stupitevi di nulla...
http://www.notav.info/wp-content/uploads/Susa.pdf
Non stupitevi mai! La politica dicono che è arte della mediazione, ma qui si va anche oltre!
http://www.youtube.com/user/ambientevalsusa#p/u/10/DFZu5eNuqtY
Volete vedere i "ricettori" di Susa e dintornI? Ovvero le case coinvolte dall'opera? ECCOLI!
Ricettori Coldimosso
Ricettori San Giuliano
Ricettori Borgata Garelli
Ricettori Traduerivi
Per fortuna la valle sa riconosere e denunciare la truffa del TAV. Movimento NO TAV Una garanzia per il futuro
Comunicato Stampa dalle valli No TAV 30.9.2010
Il Parlamento Europeo e la Commissione incontrano cittadini No TAV: nuove indagini sull'utilità della Torino-Lione sono necessarie prima del punto di non ritorno.La mattina del 30 settembre una delegazione di Pro Natura ha incontrato la Commissione Europea allo scopo di ottenere formali garanzie per la messa a disposizione dei cittadini di tutta la documentazione europea e nazionale relativa alla prospettata nuova linea ferroviaria Lyon – Torino. La Commissione Europea - Direttorato Generale Mobilità e Trasporto ha confermato il suo accordo a mettere a disposizione di Pro Natura, associazione che sostiene sin dall’inizio le lotte No TAV, secondo le regole previste dal Regolamento dell’Unione Europea n. 1049/2001, i documenti ricevuti ed emessi dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione relativi al Progetto Prioritario n. 6 Lione-Torino. Questa collaborazione discende dall’applicazione della Convenzione di Aarhus ratificata dall’Italia e dall’Unione europea. Durante l’incontro la Commissione Europea si é innanzitutto impegnata a consegnare i dossier che accompagnavano la richiesta di finanziamento di 0,67 miliardi di € fatta nel 2007 da parte dell'Italia e della Francia e concessa nel dicembre 2008. Allo stato questi dossier, che contengono i dettagli che giustificano la richiesta di tale ingentissimo finanziamento, appaiono scomparsi dagli archivi elettronici della Commissione stessa. E' stata inoltre illustrata nel dettaglio la genesi del documento di Pracatinat, considerato in modo illegittimo dall'Osservatorio tecnico, che ha aperto la strada al finanziamento di 0,67 miliardi di €. Gli oppositori all'opera hanno dichiarato che tale documento (considerato accordo solo dal Presidente Virano che lo ha firmato in perfetta solitudine) non avrebbe dovuto in alcun modo sbloccare il fianziamento. Per tale ragione hanno richiesto alla Commissione Europea tutta la documentazione che ha permesso alla stessa di erogare il finanziamento.
Il pomeriggio del 29 settembre una Delegazione No TAV, in rappresentanza delle popolazioni in lotta contro il TAV Lione-Torino, è stata audita a Bruxelles dalla Commissione per le Petizioni del Parlamento Europeo, allo scopo di conoscere le ragioni che impediscono la realizzazione della nuova linea ferroviaria. Sono intervenuti numerosi MEP di differenti nazionalità e un rappresentante della Commissione Europea. Erminia Mazzoni, presidente della Commissione, al termine delle esposizioni dei cittadini, e alla luce delle insoddisfacenti argomentazioni della Commissione Europea, ha deciso di lasciare aperte le numerose petizioni NO TAV, la prima delle quali risale al 2003. La Delegazione NO TAV ha espresso la sua soddisfazione augurandosi che la Commissione delle Petizioni inizi una attività di analisi indipendente sull’utilità della nuova linea ferroviaria che giunga a riequilibrare il giudizio dei promotori, visto che la Commissione Europea prosegue a sostenere il progetto prioritario n. 6 indifferente all’opposizione popolare, alla delibere di contrarietà dei Comuni della Val Susa e alla mancanza di risorse finanziarie italiane.
Maggiori informazioni sui siti del Movimento NO TAV.
I migliori saluti, Scrivi a:
Ambientevalsusa info@ambientevalsusa.it |
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Val di Susa: sprechi, lentezze e costi stellari La Tav è già un disastro economico
In Italia il costo al chilometro è di 130 milioni di euro. In Portogallo, dove il progetto è stato sospeso, il prezzo si aggirava sui 38 al chilometro
“Come amministratore ho una grossa responsabilità rispetto alla questione Tav. La sento sulle spalle specie riguardo ai miei figli e ai miei probabili futuri nipoti che un giorno potrebbero chiedermi: ma tu cosa hai fatto per impedire questo disastro?”. In prima fila alla manifestazione di sabato, Oscar Margaira, capogruppo di minoranza nel consiglio comunale di Villar Dora, bassa Val Susa, non sembra avere dubbi. Le idee sulla Tav se le è chiarite nel corso del tempo. Abituato da anni a vivisezionare documenti, progetti e studi di ogni genere può anche arrischiarsi, per così dire, a qualificare l’opera senza mezzi termini. Perché a definire disastrosa questa Torino-Lione sono prima di tutto i numeri. E le cifre, mai come in questo caso, faticano davvero a mentire.I calcoli sono noti da tempo: 260 chilometri separano la destinazione francese dal capoluogo piemontese, 57 dividono invece le due estremità del famigerato tunnel transfrontaliero. I costi di realizzazione, in territorio italiano, si aggirano sui 130 milioni di euro al chilometro mentre quelli di manutenzione, calcolati sull’intero tracciato, sono stimati in 700 milioni annui. Numeri spaventosi che non hanno eguali in Europa. In Portogallo, uno dei Paesi maggiormente colpiti dalla crisi, il governo ha appena deciso di annullare le gare d’appalto per i lavori dell’alta velocità Lisbona-Madrid, ma lì il costo a chilometro si aggirava sui 38 milioni, meno di un terzo rispetto alla cifra italiana. Nei mesi scorsi, persino Giulio Tremonti aveva chiesto di far luce sul conto della spesa. Di ripensamento dell’opera, tuttavia, manco a parlarne.Per il costo complessivo della Torino-Lione si parla storicamente di 20 miliardi (quattro volte il budget pensato per l’ormai mitico ponte sullo Stretto di Messina), ma la cifra non rende ancora l’idea. Già, perché nel bilancio dell’opera andrebbero iscritti anche i costi ambientali e sociali da calcolare a parte sulla base di una serie di dati a dir poco spaventosi: almeno 455 mila metri quadrati di espropri definitivi (ma c’è chi ipotizza il doppio), 85 mesi di tempo per il completamento delle opere civili, 40 mila litri di acqua potabile consumata quotidianamente oltre a una movimentazione di non meno di 200 camion ogni giorno.Per molti residenti sono numeri da incubo, per qualcun altro sono cifre da sogno. Perché un’opera del genere – così acriticamente sostenuta a livello politico e istituzionale – resta prima di tutto un affare colossale. Lyon Turin Ferroviaire (Ltf), il consorzio italo-francese che si occupa della tratta comune, ha assegnato ad oggi un solo progetto di scavo vero e proprio: quel cunicolo esplorativo (altrimenti detto geognostico) necessario per verificare la fattibilità dell’opera principale: il famoso Tunnel di Base Saint Jean-Venaus. Vincitrice dell’appalto, nel 2005, una grande impresa di Ravenna, la Cooperativa Muratori e Cementisti (Cmc), capofila di un raggruppamento che comprende le società Strabag AG, Cogeis, Bentini e Geotecna. L’azienda – al momento impegnata soltanto in Italia nella realizzazione di 25 progetti tra cui quello per la riconversione dell’aeroporto militare italiano Dal Molin a Vicenza – ha chiuso l’ultimo bilancio con un patrimonio netto di oltre 125 milioni e un valore complessivo della produzione che si attesta sui 715.Nell’ultimo quinquennio, però, i lavori sono rimasti sostanzialmente fermi e il progetto, nel frattempo, è cambiato radicalmente. La galleria di base è stata allungata di 5 chilometri e il punto di attacco del tunnel geognostico è stato spostato da Venaus a La Maddalena, nel comune di Chiomonte. Il cunicolo esplorativo, inoltre, si è trasformato in una vera e propria galleria di servizio al tunnel di base con un diametro diverso, nuove opere collegate e un differente utilizzo. Il valore preventivo dell’appalto, intanto, è passato da 84 a 96 milioni mentre il costo delle materie prime è aumentato mediamente del 32%. Nuovo cantiere, insomma, con nuovi lavori, nuovi costi e nuovi problemi. E visto che il piano dell’opera è cambiato in modo significativo la domanda non può che sorgere spontanea: per quale motivo non è mai stata indetta una nuova gara d’appalto?La spiegazione, forse, sta ancora una volta nelle cifre. Quando nel dicembre 2005 gli attivisti No Tav “riconquistarono” i terreni di Venaus il Governo corse ai ripari istituendo un osservatorio ad hoc. Impossibilitata a svolgere i lavori la Cmc avrebbe avuto diritto a un rimborso da parte dell’appaltatore del valore di 30 milioni di euro. Ltf ha però evitato di ricorrere a questa soluzione preferendo assegnare alla società ravennate un nuovo cantiere per così dire “equivalente”. Una scelta che per i No Tav è divenuta il simbolo stesso di una gestione inaccettabile. “La cosa pubblica non può essere amministrata in questo modo – dichiara Margaira – . La questione di fondo è questa, prima ancora che il sì o il no alla Tav. E’ una questione di rispetto delle regole”.Lo spettro del rimborso, per altro, continua ad aleggiare. Il nuovo progetto, infatti, va incontro a nuove difficoltà come la costruzione di un impianto di raffreddamento e la sospetta presenza di materiale radioattivo nella roccia come ipotizzato dall’Agenzia Regionale Protezione Ambiente. Di fronte all’impossibilità di eseguire i lavori, sostiene Margaira, non si può escludere che “la Cmc possa un giorno farsi forte delle proteste, appellarsi a motivi di ordine pubblico, chiudere il cantiere e ottenere il famoso rimborso da 30 milioni da Ltf”. I costi dell’opera, per altro, dovrebbero essere coperti da un finanziamento a carico dell’Unione europea che, a quanto pare, avrebbe messo a disposizione, nell’occasione, fino a 119 milioni. Peccato però, sottolineano i No Tav, che Bruxelles si sia impegnata a sostenere solo ed esclusivamente i lavori “di indagine” sul terreno. Come la mettiamo, dunque, con la trasformazione progettuale del cunicolo esplorativo in un’opera di scavo “definitiva” come la galleria di servizio? Al momento non ci sono state prese di posizione, ma ora l’Ue potrebbe avere un valido motivo per tagliare i fondi. Scaricando l’onere sull’Italia.Accanto al problema degli scavi resta poi aperta la questione dei sondaggi del terreno, un altro tema caldissimo. Nel dicembre 2009 Ltf ne aveva previsti 91 mentre altri sono stati approvati recentemente. A oggi ne sono stati realizzati solo 32. Il costo stimato era di 6 milioni (che oggi sono diventati 15) anche se «alcuni esperti in sondaggi – ricorda Margaira – si stupirono di quella valutazione perché a prezzi di mercato il costo non avrebbe dovuto superare, anche esagerando, i tre milioni». Ma la vera voce critica è data dal costo per la sicurezza nei cantieri dei sondaggi, ovvero la spesa per la forza pubblica che per tre mesi all’inizio del 2010 è stata impegnata, movimentata e alloggiata in loco. Secondo uno studio pubblicato del movimento No Tav il costo degli uomini impiegati ammonterebbe ad oltre 113 mila euro al giorno. Calcolando giorni di lavoro e numero dei sondaggi totali si arriva a un valore compreso tra i 56,9 e i 105,1 milioni. “Ma queste cifre nei progetti non sembrano esserci”.La questione sicurezza, tuttavia, assume per i No Tav un significato più profondo. La massiccia sorveglianza dei cantieri da parte delle forze dell’ordine, secondo loro, rappresenta un’implicita ammissione circa l’esistenza di un rischio di ordine pubblico. Un problema non da poco visto che, ricorda Margaira, “uno dei vincoli alla concessione dei finanziamenti Ue alle opere transfrontaliere è che queste siano condivise dalle popolazioni coinvolte”. “I finanziamenti concessi dalla Ue in questi casi – prosegue – sono diretti agli studi delle opere ed arrivano fino al 20-30% dei costi totali, ma se i documenti portati a giustificazione delle spese fossero incoerenti con la realtà o falsati l’Unione sarebbe costretta a revocarli”. Bruxelles non si è espressa sulla questione sicurezza ma le sue norme conterrebbero già un ultimatum ai cantieri. I sondaggi dovranno essere conclusi entro la fine del 2013, pena la riduzione proporzionale del finanziamento. |
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SAITTA CERTIFICA L'OPPOSIZIONE AL TAV.VIRANO MENTIVA?
Virano ha mentito? Ha raccontato all'Europa che ormai c'era il consenso. Ma oggi è Saitta, Presidente della provincia di Torino a certificare con l'intervista al TG3 regionale che non c'è nessun consenso.
Inoltre l'opera Torino Lyon è pericolosa per la salute, tanto è vero che la stessa LTF sta cercando di modificare le modalità di stoccaggio delle rocce estratte.
DUNQUE L'OPERA NON HA LE CARATTERISTICHE PER ESSERE FINANZIATA DALLA UE: MANCANO CONDIVISIONE DEI TERRITORI E LE NECESSARIE GARANZIE PER LA SALUTE.
Vedetevi il video.
http://www.youtube.com/watch?v=PJTSdLPH6bA%EF%BB%BF
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Stefano Sarti
Sinone era un greco che ai tempi della guerra di Troia venne lasciato dai suoi sulla spiaggia, perchè ingannasse i troiani dando loro la versione greca di cos'era e a cosa serviva il cavallo di legno. Quando fu trovato, la prima cosa che disse (l'unica verità, il resto erano panzane per ingannare i troiani) fu che era un greco, bella scoperta! Da allora quando si ha a che fare con qualcuno che comincia con una ammissione la cui negazione è impossibile e che poi presegue con una serie di puttanate, si dice che la sua è la verità di Sinone, vero Saitta?
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Ottobre 10-20 ottobre 2010.
Video manifestazione Vaie-Sant’Ambrogio 9 ottobre 2010
Video dell’arch. Virano a Susa 19 ottobre 2010
Richiesta di interruzione della procedura di Valutazione Impatto Ambientale sul progetto preliminare tratta internazionale LTF
Osservazioni delle associazioni ambientaliste
Osservazioni della Comunità Montana
Immobili da abbattere: guarda se c’è anche la tua casa.
20 ottobre 2010 Corte dei Conti denuncia:opere pubbliche realizzate con studi di fattibilità superficiali o a volte assenti, tangenti, gravi irregolarità nella gestione e nel collaudo dei lavori appaltati, esecuzioni difformi ai progetti originari.
20 ottobre 2010 Per questo motivo bisogna vendere bene il grande cantiere Torino-Lione (Demarche Grand Chantier)
19 ottobre 2010 Susa. Il trio delle meraviglie: piazzisti di opere
Siamo andati a dare il benvenuto con le bandiere, gli striscioni e i cori "Giù le mani dalla Valsusa" ai sigg. Virano, Bonino e Amprino attesi per un vertice nei locali dell’Autoporto di Susa.
Guarda il video con Virano.
19 ottobre 2010 Stoccarda dice no alla nuova stazione sotterranea Tav
In germania la protesta ferma la stazione sotterranea di Stoccarda del TAV.
18 ottobre 2010 Hanno già perso ma non sanno come dirlo
17 ottobre 2010 Comunicato stampa dei comitati No Tav su relazione Commissione Petizioni Ue
Audizione presso la Commissione Petizioni
17 ottobre 2010 la valle che resiste: INAUGURAZIONE PRESIDIO N° 9 – VAIE - Mentre si sentono voci di "militarizzazione dei siti" da parte di "democratici" uomini di partito e/o interesse.... in Valsusa in 10 giorni nasce un Presidio su uno di questi siti. Punto informativo e luogo di incontro per i cittadini che - democratici - provano ad esserlo veramente!
17 ottobre 2010 Andate e militarizzate! S. Esposito vuole la militarizzazione della valle ed i sindaci No Tav fuori dal PD.
L'ultima trovata del deputato Stefano Esposito del PD, secondo un articolo de La Stampa di oggi, è quella di proporre la trasformazione dei cantieri TAV in siti militari. La proposta si commenta da sé e rende bene l'idea di democrazia del "nostro rappresentante. Tentato pressing alla Camera dei deputati di Esposito e Merlo. Ma le telecamere impietosi li riprendono, soli appollaiati ai loro banchi, in un parlamento vuoto...sembravano due cornacchie... ma quale pressing cari deputati...Non lo avete ancora capito che avete già perso?
16 ottobre 2010 Maddalena di Chiomonte. Nuovo presidio in costruzione. Domenica mattina sono iniziati lavori per la costruzione del nuovo presidio della Maddalena. Nell’appezzamento acquistato dal Movimento NO TAV proprio in mezzo all’area del presunto cantiere. I lavori andranno avanti tutti i weekend a partire dal 22 ottobre.
15 ottobre 2010 Questa è la responsabilità degli assessori regionali Bonino e Ravello: leggete la relazione e capirete con che leggerezza si autorizza l’avvio dei cantieri. Leggi la Deliberazione della Giunta Regionale 7 ottobre 2010, n. 54-768
“Il circo delle stelle”: cos’è il cunicolo geognostico della Maddalena.
14 ottobre 2010 Il Tav a Trieste: è una questione carsica tengono tutto nascosto.
Trieste: Tav, rigassificatori e turismo.
9 ottobre 2010 La marcia dei 60.000. “Una valle presidiata” di Chiara Sasso.
8 ottobre 2010: Perché le grandi opere non si fanno. Un articolo di Marco Ponti
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----Messaggio originale---- Da: info@ambientevalsusa.it Data: 20/11/2010 23.01 A: Ogg: PRESIDI, SIGILLI, PROGETTI E SUGGESTIONI NO TAV
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STRAPPATI I SIGILLI DEI CARABINIERI ALLA BAITA-PRESIDIO DI CHIOMONTE
ANALIZZATI I PROGETTI DI LTF, NASCONO SPONTANEE ALCUNE DOMANDE E QUALCHE "SUGGESTIONE"
21 novembre 2010:
Progetto definitivo Cunicolo della Maddalena e progetto preliminare tratta internazionale LTF. Breve analisi sui dati ufficiali e suggestioni collegate. Scarica e diffondi.
21 novembre 2010:
I NO TAV strappano i sigilli alla Baita/Presidio. Stamattina sotto la pioggia, dopo un’assemblea pubblica iniziata alle ore 8.30 in piazza del Comune a Chiomonte, circa 500 cittadini si sono incamminati verso la località Maddalena ed una volta raggiunta sono stati rotti i sigilli apposti dai carabinieri. E’ cominciato ufficialmente l’inverno… In valle di Susa da quando ci si oppone al TAV, l’inverno comincia ogni anno in una data diversa: l’anno scorso cominciò il 12 gennaio, con la disobbedienza civile a Susa; nel 2005 iniziò il 31 ottobre con la “Battaglia del Seghino” e finì molto presto, il giorno 8 dicembre con l’ormai storica “presa di Venaus”. Quest’anno potrebbe essere una lunga stagione, ma in valle nessuno teme il freddo. Si temono invece gli spifferi del bilancio italiano e della UE: con opere da 1500 euro al centimetro possono arrivare anche brutti venti di tramontana su chi vorrebbe tanto il TAV.
18 novembre 2010:
Primo efficiente sequestro di costruzione abusiva in Italia. Prima dell’alba, i carabinieri hanno posto i sigilli sulla costruzione dei no tav sulla stradina panoramica tra Giaglione
e Chiomonte in Val Susa. Alle 7.30 hanno consegnato gli avvisi di garanzia per abuso edilizio a 5 persone. A tale proposito ci ha scritto Fabio M., esperto del settore che dichiara: “La repressione dell'abusivismo edilizio è il mio lavoro... di norma si fa un'Ordinanza di demolizione lasciando 90 giorni di tempo ai responsabili per demolire... poi c'è il processo... poi ricorsi al TAR... e quindi il Comune vince , poi non trova i soldi (o la volontà?) per far demolire...così prima o poi arriva arriva un condono edilizio e si sana tutto...quindi "complimenti" a Chiomonte, mai visto nessuno così solerte contro l'abusivimo!” C'è da chiedersi se in tutto il territorio di Chiomonte siano stati solerti!
18 Novembre 2010:
consegnate alla Commissione Petizioni della UE le 26 delibere NO-TAV di Comuni e Comunità Montana.
novembre 2010:
Proprio dove i NO TAV costruiscono un bellissimo fabbricato in stile baita , LTF vorrebbe depositare una quantità impressionante di smarino, oltre 250.000 metri cubi, estratti dalla galleria geognostica. Una galleria che ha ben poco di geognostico in quanto sarebbe a servizio del Tunnel di Base e verrebbe terminata ben dopo l’inizio dello stesso. Insomma, una" finta indagine” ed un tunnel che avrebbe una lunghezza pari alla somma dei tre che sono in corso in Francia. Un'opera da 200 milioni di Euro circa, proprio sotto ai piloni dell’autostrada A32, contro i quali verrebbero stoccati, in equilibrio precario, i 250.000 metri di rocce estratte, mentre se si troveranno materiali pericolosi (in zona sono state rilevate rocce radioattive), la procedura si complicherebbe e anche i costi.
13 novembre 2010:
A proposito di soldi, "quelli del TAV" fanno finta di nulla ma il buco finanziario li sta inghiottendo. Vedi le notizie finanziarie e sulle pensioni che l'informazione ufficiale non diffonde.
21 novembre 2010 Il commento di Ambientevalsusa-
TORINO-LYON. Un’opera che assomiglia ad una commedia
Se un cittadino attento ed informato dovesse spiegare cosa sta diventando la Torino-Lyon potrebbe affermare senza problemi che è l’intreccio peggiore tra interessi politici/economici, procedimenti amministrativi ed autorizzativi perlomeno “suggestivi”, e così innovativi da ribaltare quasi tutte le norme preesistenti.
C’è da rimanere basiti poi se si considera che il tutto si fonda su progetti, fatti e rifatti, rivisti col copia incolla, mancanti di dati essenziali, come verifica chiunque li legga e come denuncia la stessa delibera autorizzativa della regione Piemonte a firma dei novelli assessori Bonino e Revello.
L’amministratore locale o il professionista si trovano il più delle volte a contestare la richiesta del singolo cittadino su una piccola variante urbanistica, ma dovrebbero accettare senza battere ciglio che la “Grande Opera” vada praticamente in deroga a tutte le normative che vincolano qualsiasi privato: dalle fasce fluviali, ai pericoli geologici come frane, terreni inconsistenti, presenza di materiali pericolosi. Dovrebbero soprassedere all’inconsistenza dei dati progettuali, al pericolo di prosciugamento delle falde d’acqua potabile, ai rischi sanitari, ai disagi per le popolazioni, al crollo dei valori immobiliari, alla perdita di molte attività economiche e produttive.
Sia chiaro, ammesso che la Grande Opera avesse un senso trasportistico, e tutti ormai sanno che non esiste se non nell’immaginario dei proponenti interessati costruttori ed amici politici, se avesse un senso, dicevamo, potrebbe essere progettata con tutti (o quasi) i crismi del buon senso, come succede altrove. Perchè sulla Torino-Lyon ciò non avviene?
Come deve comportarsi il cittadino, il professionista, l’amministratore responsabile? Cosa può fare la persona che sente la responsabilità nei confronti delle future generazioni rispetto a ciò che alcune lobbies provano in tutti i modi a far passare come progresso ma che in realtà nasconde la distruzione ambientale, economica e sociale?
La risposta che ci siamo dati è molto semplice:
Se per i proponenti è essenziale complicare le procedure ed i dati, tramite leggi nuove, progetti sempre rimaneggiati, nuove o diverse società che progettano, cambio continuo di referenti, il cittadino, l’amministrazione, l’associazione locale, il partito o movimento politico deve conoscere i dati reali , provare a semplificarli, e poi diffonderli. Ambientevalsusa questo lavoro lo fa da 10 anni ed ultimamente anche grazie a Facebook l’informazione arriva molto lontano… Come noi tanti altri si sono attivati e lavorano con costanza, dunque si può migliorare ancora ma siamo sulla strada giusta.
Se i proponenti provano a “tagliare fuori” chi esprime critiche e incongruenze essenziali sui progetti, gli amministratori devono attivare tutte le misure amministrative e legali per impedire che queste criticità siano baipassate. Presto vedremo se la Comunità Montana ed i Sindaci coinvolti dalle opere si stanno attivando come la legge prevede, e come l'etica del buon amministratore insegna.
Se i costruttori, pur in presenza delle criticità descritte ancora irrisolte, hanno fretta di iniziare un cantiere per dimostrare “che si comincia” il cittadino onesto deve partecipare alle iniziative legali ed alle azioni di opposizione civile non violenta in grado di evidenziare l’opposizione all’opera in questione e suscitare un costruttivo dibattito pubblico.
Anche in questo caso possiamo dire che i cittadini ed associazioni, comitati hanno svolto un lavoro enorme, segno di una grande responsabilità e di una maturità democratica senza precedenti per i nostri territori, almeno in tempi di pace… Talvolta le decisioni sono difficili, ma chi le prende se ne assume la responsabilità, nel segno della massima libertà che contraddistingue un movimento che è privo di Leader, di Capipopolo...
Se i politici di mestiere interessati all’opera o le lobbies di potere provassero a definire estremisti coloro che si impegnano nelle azioni nonviolente di opposizione bisognerebbe semplicemente chiedere che:
1- Si leggano i progetti, cosa che probabilmente non hanno mai fatto.
2- Che spieghino pubblicamente, dati alla mano, magari supportati da loro tecnici di fiducia, il rapporto costi/benefici ai cittadini, magari avendo “l’ardire” di indire assemblee pubbliche,
come da anni fanno tutti i NO TAV che i progetti li studiano.
Qualcuno dirà tutto giusto, ma quando mai un politico favorevole all’opera ha avuto il coraggio di presentarsi? Si ricorderà cosa è successo ad Almese, quando Bresso, Saitta e Chiamparino (si noti bene, questultimo è lo stesso che oggi si candiderebbe a Premier) non ebbero il coraggio di presentarsi perché ad aspettarli in piazza c’era un presepe vivente NO TAV... Che paura!
E' vero, una cosa è sparare comunicati stampa da Roma o Torino, un’altra è avere il coraggio di confrontarsi con la popolazione. Infatti questi statisti la valle l'hanno evitata
negli ultimi anni! Vero è anche che possono cominciare tutti i buchi che vogliono ma il TAV non lo faranno mai, e forse non interessa neppure a loro... basta cominciare, aprire il rubinetto
dei finanziamenti e farlo gocciolare per decenni...
Ma allora c’è un problema: I politici cambiano, invecchiano, escono ed entrano dalla scena politica. Come potranno i nostri posteri individuare i responsabili di uno scempio ambientale, di un buco economico immane? Ci sentiamo di fare una proposta a tutti i Comitati ed Associazioni: Facciamo una bella "lapide virtuale" scrivendoci sopra i nomi
di tutti i politici con le dichiarazioni rilasciate a favore della Torino-Lyon e la mettiamo in bella vista su tutti i siti interessati, la diffondiamo con volantini prima delle elezioni .
Fra qualche anno, se ci saranno danni in valle, questi politici non potranno avere l’ardire di negare di essere stati favorevoli alla Torino Lyon. Ed i nostri nipoti, ovunque avranno dovuto emigrare sapranno la verità e potranno ringraziarli di persona.
Rispetto alle azioni legali possibili prossime e future che sicuramente nasceranno di fronte ad una situazione tanto assurda, facciamo in modo che le forze dell’ordine e la magistratura in futuro debbano fare il loro dovere nei confronti di chi provocherà eventualmente danni o eventualmente sta già provando a provocarli, ed attiviamoci aderendo alla campagna di finanziamento di queste azioni: Barricata anti sprechi.
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MADDALENA DI CHIOMONTE, 29 MAGGIO 2011 ULTIME NOTIZIE SULLA TORINO LYON
Venaus 2005 dovrebbe insegnare a tutti qualcosa: la forza interiore di chi è nel giusto.
I responsabili dello scempio: il video. Carbonato, industriali piemontesi, Bonino (PDL ex Alleanza Nazionale), assessora, Chiampa, (ex sindaco, PD ex sindacalista CGIL), e tanti altri portatori di interessi forti delle lobbyes del cemento ed acciaio vogliono il giocattolino TAV, puntano le loro ultime fiches al Bingo dei partiti, e sperano che le forze dell'ordine risolvano la situazione.
Gli industriali ed i lobbisti ben si guardano dal criticare Virano, LTF, RFI, o i politicanti che sono le vere cause delle loro attuali preoccupazioni: se Virano e Co. avessero lavorato almeno decentemente sarebbero anni che tutto si sarebbe risolto.
Invece siamo qui, in questa situazione assurda.
Oggi Comunità Montana e le quattro principali associazioni ambientaliste italiane hanno depositato due distinti ricorsi al TAR sul Cunicolo esplorativo della Maddalena, contemporaneamente ProNatura invia una lettera al Prefetto di Torino per le palesi irregolarità del cantiere e il Movimento 5 Stelle denuncia molteplici irregolarità tramite esposto allo Spresal (Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro) di Susa, all'Ispettorato del Lavoro di Torino, alla Procura della Repubblica di Torino, in particolare all'attenzione del Dott. Guariniello, e per conoscenza, alla FIOM.
Prefetto e poliziotti sanno quanto è difficile il momento, si ricorderanno ancora l'occupazione di Venaus del 2005, durata 29 giorni , fino al famoso 8 dicembre. Ricorderanno sopratutto che alla fine la violenza non ha pagato, anzi!
Imprese e costruttori per parte loro sanno bene che iniziare il tunnel geognostico oltre che difficile non sarà risolutivo, perché i sondaggi si fanno proprio per capire ciò che non si sa di quelle montagne, del calore fino a 50 gradi, dell'acqua, dell'amianto e dell'uranio.
Insomma, tutti sappiamo che se la situazione si complica non sarà facile farla passare sotto silenzio, e anche il Ministro Maroni ed i suoi superiori avranno compreso che la situazione italiana è ben differente dal 2005.
La Valle di Susa non è un posto facile. Li chiamano montanari per semplificare, ma è gente informata, attenta, e che non dimentica facilmente.
Se nel 2005 Ferrentino era stato adottato dalla valle e faceva il capopopolo, adesso per ritagliarsi uno spazio sui giornali deve farsi intervistare dai pochi giornalisti che ancora gli telefonano per attaccare il suo successore Plano, dimenticandosi dei proclami che faceva dai prati di Venaus.
Tutto cambia, i potenti diventano ex, alcuni passano oltre, come la De Palacio o Martinat, ed anche tra i No TAV molti non ci sono più, ma perfino nell'aldilà c'è una differenza tra i lobbisti ed i NO TAV: i primi nel cuore hanno gli interessi, i secondi nel cuore hanno un'anima, la coscienza delle persone, quella che fa la differenza e che da la forza di vincere!
Anche in questo senso va probabilmente intesa la parola "RESISTENZA" che si sente spesso ripetere da queste parti.
Di fronte alla violazione dei limiti cosa può fare il cittadino? Ce lo spiega il Professor Salvatore Settis, ripreso in una setata ad avigliana, guardate questo video che secondo il nostro parere ha dei contenuti davvero rivoluzionari.
Le attuali iniziative di resistenza nonviolenta sono un campeggio NO TAV alla Maddalena di Chiomonte, con corollario di "Notti bianche" nelle quali si sta insieme ragionando sul nostro futuro, quello che nessuno riuscirà a rubarci.
Il Movimento NO TAV ha bisogno del sostegno attivo e ideale di tutte le persone di buona volontà, vieni a trovarci e tieniti informato, informando a tua volta i tuoi amici. Grazie per tutto ciò che potrai fare. Il futuro del nostro Paese è anche nelle tue mani! |
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SCADUTA UNA DATA SE NE FA UN'ALTRA. Era il 31 maggio, diventa fine giugno. E doveva essere prima della fine del 2010. Parliamo del cantiee di Chiomonte e dell'enorme ritardo accumulato dalla prevista data di inizio lavori. Non hanno il coraggio di ammettere che non possono iniziare perchè esiste una concreta opposizione popolare e all...ora spostano le date. Ma a noi poco importa. Pioggia o sole, giorno o notte continuiamo a vivere in massa la Libera Repubblica della Maddalena. E in questi giorni verranno montate altre tende e molte saranno le iniziative in programma per il fine settimana. Intanto sempre ieri la CISL ha chiamato a raccolta i SI' TAV di tutto il nord Italia a Susa: "grandiosa" la risposta della popolazione: 150 persone arrivate da Veneto, Lombardia, Toscana, Liguria, Emilia Romagna e da tutto il Piemonte (notizia presa dall'Ansa). Dalla Valle di Susa si contavano 10 persone di cui 5 curiosi no tav. Eccola la maggioranza silenziosa di cui parla PinocchiVirano, la stessa che alle elezioni Regionali aveva "premiato" il candidato sì Tav, tal Cribari, con ben 300 voti!.Naturalmente per i giornali e tgr non si parla del clamoroso flop, ma si da molto risalto alla notizia di una manifestazione sì tav che in realtà non è esistita. E bene comunque ricordare che il movimento no tav in Valle di Susa sono anni che ad ogni manifestazione arrivare a portare dalle 20 alle 40 mila persone! Tra i manifestanti di Susa presente anche PinocchioVirano in abito grigio, colore che si accosta bene al suo viso sempre piu cereo . Ormai nervoso al limite di una crisi di nervi ha dichiarato che la data di apertura del cantiere lo decideranno le forze dell'ordine e che adesso coloro che stanno alla Maddalena dovranno rispondere dei vari reati che stanno compiendo(?!) Ma l'Europa lo sa che per tentare di aprire un cantiere in Valle di Susa non si può far a meno di sperare in un blitz di uomini in divisa?
Alla Maddalena intanto le abbondanti piogge di queste ore rinvigoriscono le vigne e i castagni...e rafforzano anche le radici di noi tutti. Alla Maddalena la resistenza continua! VIENI ANCHE TU, FAI UN PO' DI TURISMO SOSTENIBILE NELLA VALLENOTAV
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5 giugno 2011 Aggiornamento sulla questione TAV.
TORINO LYON, UNA QUESTIONE DI ETICA, NON DI ORDINE PUBBLICO!
Sono 20 anni che i valsusini si oppongono ad un'opera inutile, costosa e devastante. Con loro migliaia e migliaia di cittadini onesti sanno che questa non è una Grande Opera Pubblica, ma una GRANDE ABBUFFATA. Politica, Prefetti e Questori non hanno mai letto una riga di quei progetti. Noi invece lo abbiamo fatto. Prefetto, Politica, Industriali, Curia, Questore e Poliziotti sappiano che La gente non si oppone all'opera per questioni locali o politiche ma piuttosto PER QUESTIONI ETICHE. Per questo la Maddalena di Chiomonte rappresenta un simbolo. SE SI ROMPE QUEL SIMBOLO SI ROMPE L'ETICA CHE E' FONDAMENTO DELLA DEMOCRAZIA. Guarda il video sul presidio NO TAV di Maddalena.
Innanzi tutto etica nell'informazione perché chiunque voglia comprendere cosa c’è dietro alle Grandi Opere, TAV in particolare, ha un’infinità di strumenti utili a disposizione, ma se si affida ai mezzi d’informazione come TV e maggioranza e giornali paradossalmente non ottiene dati e notizie utili per farsi un’opinione ma solo slogan. Nel migliore dei casi le ragioni delle centinaia di migliaia di cittadini che protestano vengono oscurate, mentre quelle dei pochi che sono interessati economicamente all’opera vengono amplificate. D’altronde gli azionisti dei maggiori gruppi editoriali sono proprio gli industriali che trarrebbero profitto dalla realizzazione delle Grandi opere, lo ha affermato pubblicamente il Giudice Imposimato...
Questa è la prima parte della storia che vogliamo raccontare oggi, a titolo di esempio mettiamo a confronto due filmati riguardanti la recente manifestazione a Susa della CISL a favore delle grandi opere. Il primo è il servizio mandato in onda dal TG3 regionale , il secondo è il video realizzato da alcuni amici e pubblicato da Ambientevalsusa sulla stessa manifestazione. A supporto del confronto chi desidera può leggere il comunicato ufficiale dell’ANSA.l Propaganda? Informazione? Ai nostri lettori il giudizio.
La seconda parte della storia odierna invece riguarda la scarsa etica e linearità di alcuni politici che tendono ad utilizzare gli eventi per bucare il video, farsi intervistare, e magari arrivare più facilmente al potere e mantenerlo. Per fare ciò cambiano le loro posizioni politiche e se non basta anche i partiti di riferimento; caso emblematico quello di Ferrentino che dal 2005 ad oggi ha assunto posizione completamente diverse, diventando di fatto un estraneo alla maggior parte dei valsusini.
Ma c’è anche una terza questione che andrebbe affrontata per chiudere il cerchio: il ruolo dei “Virano”, ai vari livelli burocratici e politici. Gente che viene lautamente pagata per assumere un ruolo “superpartes”, ma che il più delle volte si rivela invece molto di parte. La logica delle lobby non ha quasi mai nulla di etico, anche sw la propaganda nasconde spesso il vero ruolo di questi burocrati. Nel caso di Virano la questione fu lampante allorché si autodefinì “un facilitatore” rispetto alla Torino Lyon (un vanto che non trova riscontro nei fatti), “Ho accettato l'incarico, sulla base di un programma che si pone come unico obiettivo quello di riprendere il filo del discorso con le popolazioni della Valle. Se questo accadrà, potremo andare avanti”. Buoni propositi seguiti dal nulla... Ma il suo ruolo di “dottor Jekyll e mr. Hyde” si capisce ancora meglio se si ascolta attentamente ciò che dichiarò in un incontro pubblico a gennaio 2008 il commissario. Qui si chiude il cerchio tra organizzazioni sindacali/politiche,singoli politici in crisi di visibilità, burocrati specializzati nell'arte di incantatori di serpenti e dell'equilibrismo politico. Tanto fumo da spargere attraverso i tubi catodici ed i giornali collegati alla vecchia politica. Una politica succube, stantia, sempre bisognosa di "contributi elettorali".
Ripercorriamo adesso le ultime vicende e dichiarazioni:
(30/5/2011) "La Tav va fatta ad ogni costo". L'appello di politici ed industriali. Carbonato scrive a Maroni: se serve, usare la forza. Questo l'appello degli industrialio- La questione TAV in Valsusa per gli industriali va risolta con la forza, la scadenza del 31 maggio per i finanziamenti UE è vicinissima...
(1/6/2011) Virano sempre più nervoso da i numeri. “Io ho sempre parlato di primavera e ci siamo ancora dentro”. Quindi fine giugno: è quella la scadenza vera? "La fine di giugno è una scadenza perentoria per il trattato internazionale e i francesi per firmare l'accordo vogliono vedere il cantiere di Chiomonte". Bello il gioco dei rinvii, anche perchè ad ogni rinvio le ditte sperano di prendere i soldi dei risarcimenti per il mancato avvio dei cantieri e Virano porta sempre più avanti il suo mandato retribuito all'osservatorio.
(3 giugno/2011) Il Prefetto passa la mano al Questore. Alberto di Pace, prefetto di Torino dal 2010, dichiara che il problema del tratto ferroviario da costruire è ormai un problema di ordine pubblico: "E' un problema tecnico di ordine pubblico e di sicurezza. Sarà il Questore a decidere i tempi ed i modi". Insomma,
semplice questione di ordine pubblico, d'altronde non è compito del Prefetto né del Questore leggere i progetti, le prescrizioni, o tenere in conto che sia la Comunità Montana che le principali Associazioni Ambientaliste hanno depositato al TAR del lazio un ESPOSTO contro l'inizio dei lavori alla Maddadena.
(dal 4 giugno al 21 giugno -fine della primavera anche per Virano-).“E’ bene che tutti tengano presente che l’opposizione alla tav non è prerogativa di 2-300 esagitati. Per contrastare l’avvio dell’opera potrebbero arrivare dalle 3000 alle 5000 persone e se le cose dovessero mettersi male il numero potrebbe salire a 20mila. E non si risolverebbe il caso arrestando una cinquantina di persone e neanche manganellandone 300.” Così ha dichiarato al Prefetto Nilo Durbiano, sindaco di Venaus. Queste dichiarazioni devono aver sortito un certo effetto, ed allora per alzare il livello dello scontro qualcuno, magari dei disperati, magari qualcuno collegato alla malavita, bisognosa di accaparrarsi gli appalti, infila dei proiettili in una busta e li manda via posta ad un politico pro TAV(ma non lo sa che viene controllata? Oppure lo sa benissimo, ed allora si capisce la provocazione studiata ad arte). La stessa cosa era già successa a Chiamparino, mentre altri, in valle se ricordiamo bene i proiettili li ricevettero direttamente nella buca delle lettere. Atti vergognosi, all'ordine del giorno in genere dove la malavita intende allungare i tentacoli.
(5 giugno 2011) Minacce e proiettili a Esposito. Su Facebook continua lo scontro. Esposito dichiara di non essere un pacifista durante una discussione sul social network.
(5 giugno 2011): De Magistris all’Europa: “Stop alla follia della Torino-Lione”. Insieme al neosindaco di Napoli anche gli altri eurodeputati IDV Sonia Alfano e Gianni Vattimo prendono netta posizione contro la Torino-Lione ed eventuali militarizzazioni del territorio.
Nel frattempo il 31 maggio 2011 Le associazioni WWF, Legambiente, Italia Nostra e Pro Natura hanno notificato il ricorso al TAR Lazio con cui si impugna la delibera CIPE (n. 86/2010, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 6/4/2011) che approva il progetto definitivo di escavazione del cosiddetto cunicolo esplorativo de La Maddalena (Comune di Chiomonte) in Val di Susa, funzionale alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lion. La Comunità Montana per le sue competenze ha fatto un'altro ricorso sempre al TAR del Lazio.
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I PRESIDIANTI NO TAV DELLA MADDALENA DI CHIOMONTE DIFENDONO LA LEGALITA’
Spieghiamo perché, chiarendo una volta per tutte che non si oppongono solamente ad un’opera inutile ma anche ad una procedura autorizzativa che secondo noi non rispetta le vigenti leggi. Altri e più complessi discorsi sono quelli sul modello di sviluppo, sull’autodeterminazione delle popolazioni, sull’evidente inutilità dell’opera, sui suoi costi economici insostenibili per il nostro Paese, sui motivi per cui grandi partiti e grossi industriali vorrebbero ristabilire il loro potere a forza di carabinieri e polizia in tenuta antisommossa. Presto qualcuno potrebbe farsi male alla Maddalena, conosciamo i metodi imposti alle forze dell’ordine, già sperimentati al Seghino, a Venaus, alla stazione di Avigliana in occasione della protesta antinucleare. I presidianti della Maddalena sanno a cosa vanno incontro, e conoscono bene quali sono i motivi che li obbligano a presidiare. Molti cittadini però probabilmente non sanno che costoro presidiano anche la legalità. In questo senso sono persone speciali. Utilizzano la non violenza, la comunicazione, il dialogo, perfino la preghiera, eppure sono descritti come pericolosi antagonisti. A cosa si oppongono specificatamente in quel di La Maddalena?
IL CIPE ha approvato il progetto di una galleria di servizio di 6.30 metri di diametro, con occupazioni temporanee e sistemazione dei luoghi occupati a fine cantiere, ma se iniziassero i lavori si realizzerebbe una galleria di servizio di 9 metri di diametro, con occupazione permanente dei territori: quindi un’opera del tutto difforme da quella autorizzata, che non ha assolutamente le caratteristiche di “cunicolo esplorativo”. Di conseguenza la procedura VIA sull’opera autorizzata non rispecchia la realtà dell’opera che si vorrebbe iniziare.
Inoltre lo spezzettamento del progetto da Settimo Torinese a Lyon in tre diverse parti, con diverse procedure VIA non cumulative e la suddivisione ulteriore della procedura VIA per la parte internazionale in altre due parti (cunicolo e tunnel di base anche in questo caso non considerate come somma degli impatti), peggiora la possibilità di intuire la situazione reale di impatto ambientale, compromettendo la regolarità di tutta la procedura autorizzativa. Va anche detto che l’impatto di una galleria geognostica eventualmente sommato a quello del tunnel è ben diverso dall’impatto di un tunnel sommato ad una sua ulteriore galleria di servizio che è l’opera che in realtà realizzare. Se si fosse voluto agire correttamente si sarebbe dovuto realizzare un’unica procedura di VIA riguardante l’intera linea ad AV/AC da Torino a Lione, o almeno complessiva su tutto il territorio italiano. Non lo hanno voluto fare, forse perché gli impatti cumulativi avrebbero obbligato a rinunciare all’opera. Per lo stesso motivo probabilmente non è mai stata considerata l’opzione zero.
In questo discorso tecnico che la nostra redazione Vi sottopone è esclusa la questione del rapporto Costi/Benefici dell’opera che volutamente non è mai stato affrontato dai proponenti in modo serio e scientifico, meno che mai sul lungo periodo o considerando i reali flussi di traffici. In sostanza, non risulta in alcun modo il beneficio di ordine sociale ed economico proveniente dalla realizzazione del cunicolo, e di conseguenza non è stato possibile per i proponenti dimostrare che il beneficio risulti superiore al valore della perdita eco sistemica provocata dalla sua realizzazione.
Dunque adesso tutti comprenderanno che l’intervento progettato da LTF e sottoposto in data 17 maggio 2010 a VIA non è un cunicolo geognostico, bensì, una vera e propria discenderia a servizio del cantiere del tunnel ed alla sicurezza della linea in progetto.
Ad ulteriore conferma dell’illogicità e carenza istruttoria che affliggono la delibera autorizzativa CIPE, si annota il numero e la portata delle prescrizioni della Regione e del CIPE stesso, che in pratica sono l’ammissione della superficialità degli studi effettuati, il che comporta una mancanza di tutela preventiva dell'interesse pubblico e ambientale, con conseguenze sociali ed economiche incalcolabili. Non si può poi tacere l’affermazione provata da atti scritti dagli assessorati trasporti ed ambiente della Regione Piemonte secondo cui il “cunicolo esplorativo” ha anche l’utilità di consentire di sperimentare la cosiddetta “Talpa” poiché nelle montagne del massiccio d’Ambin non è mai stata utilizza neppure per le discenderie francesi. Dunque siamo ad una primordiale sperimentazione, alla faccia dei proclami sulla fattibilità dell’opera, sui tempi di cantiere, e sulla valutazione attendibile dei costi economici, tutti caricati sulla collettività, poiché anche il contributo europeo deriva da tasse pagate dai nostri cittadini.
Una delle dimostrazioni più lampanti che la progettazione è sommaria ed incompleta è che nell’asseverazione dei costi del 21 ottobre 2009, sottoscritta dal Presidente e legale rappresentante Raulin Patrice Raymond, si dichiara che il valore delle opere è pari a € 164.342.457,74, mentre nella dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, sottoscritta dall’Arch. Pietro Romani, in qualità di coordinatore e responsabile scientifico dello SIA, relativo alla Maddalena, si legge che il valore delle opere desumibile dai progetti è pari ad € 165.050.534,54. Si tratta di 700.000 Euro di differenza che chiariscono l’approssimazione dei costi, dei progetti, e dei responsabili legali di quest’opera.
L’affidamento a CMC della realizzazione del cunicolo di Maddalena “in sostituzione di altra opera definita dai progettisti “paritetica”, quale il cunicolo di Venaus definendo i lavori a Maddalena di Chiomonte una “variante tecnica”, rispetto a Venaus risulta in effetti null’altro che un escamotage per eludere l’obbligo di una nuova gara a livello europeo e contemporaneamente, a distanza di 5 anni, evitare il pagamento delle penali dovute alla CMC per la mancata realizzazione del primo cunicolo. Abbiamo già spiegato che i due cunicoli progettati, quello di Venaus e di Maddalena hanno caratteristiche, ubicazioni, pendenze, impianti, del tutto difformi. Infatti, anche l’importo dei contratti relativi sono diversi: il “cunicolo geognostico” di Venaus costava 84.342.414,21 euro, mentre quello di Maddalena, sempre a preventivo, costerebbe il doppio: 164.342.457,74 euro. Dire che si tratta della stessa opera è tentare di prendere in giro i contribuenti italiani ed in particolare quelli valsusini che conoscono benissimo il territorio ed il valore dei propri risparmi.
Come se non bastasse abbiamo annotato che a fronte di una valutazione positiva del progetto da parte del CIPE, per La Maddalena sono presenti tali e tante prescrizioni, spesso contraddittorie tra di loro, da delegittimare nei fatti tale valutazione dei costi e le autorizzazioni del CIPE stesso. In questo senso sia la Comunità Montana che le associazioni ambientaliste hanno preparato le loro osservazioni ed i vari ricorsi legali. Se non lo avessero fatto sarebbero risultati complici di una potenziale ed enorme truffa ai danni dello Stato! D’altra parte le stesse prescrizioni imposte dal CIPE paiono fungere, in realtà, quali necessarie integrazioni ad un progetto incompleto al fine di renderlo approvabile in una fase successiva alla presentazione stessa, con prescrizioni peraltro basate in parte su studi mai realizzati e che nel caso lo fossero abbisognerebbero di anni di indagini approfondite. Questa procedura prescrittiva da parte del CIPE rischia peraltro di delegare alla fase esecutiva attività proprie della progettazione definitiva. Insomma il progetto è e resta incompleto e la procedura autorizzativa utilizzata non rispetta la legge italiana e comunitaria.
Il CIPE tra l’altro non ha neppure tenuto conto della modifica normativa introdotta nel 2010 riguardante le norme sulle terre di scavo. Ciò è particolarmente grave dal momento che nello stesso testo delle prescrizioni si legge, senza alcun margine di dubbio, come all’interno della galleria geognostica, siano rinvenibili materiali radioattivi e/o contaminati da uranio, unitamente a smarino con possibile presenza di amianto.
Queste sono alcune sintetiche ragioni per cui riteniamo che i presidianti compiano un’azione di civile protesta, peraltro su terreni privati, con accesso da strade private, autorizzati in questo dai proprietari stessi, mentre gli amministratori pubblici che frequentano ed appoggiano i presidianti svolgono a pieno titolo il loro ruolo, lo stesso stanno facendo i proprietari delle proprietà attraverso le procedure di ricorso legale all’occupazione dei terreni. Qualcuno, non informato sulla realtà dei fatti o interessato ad aprire il rubinetto dei finanziamenti pubblici di una futura Salerno Reggio Calabria quello che in questa nota chiariamo potrà anche non piacere, ma la realtà non si cambia con gli slogan e le denigrazioni, meno che mai facendo finta di ignorare la verità. La redazione del nostro sito non può far altro perciò, ancora una volta, che ringraziare sentitamente tutti coloro che nel segno della non violenza, della determinazione e del rispetto delle idee altrui pretende che anche le proprie siano rispettate, insieme alle leggi di questa nostra Italia.
Valle di Susa, 23 giugno 2011
La redazione: Ambiente Valsusa
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SERVE UNA MANO E TANTA SOLIDARIETA' Questa notte ignoti si sono introdotti nell'ostello di Piazza Conte Rosso ad Avigliana. Hanno devastato e imbrattato i locali della reception della struttura gestita da Nicoletta Molinero. Esprimiamo la nostra più totale solidarietà a Nicoletta e a Giada, che gestiscono l'ostello, e la più totale condanna per quanto accaduto. Sono stati distrutti oggetti e documenti relativi alla lotta contro il Tav e alla lotta partigiana. L'esempio di democrazia e di civiltà dimostrato ieri dal movimento No Tav e dai valsusini, ha scatenato questa reazione mafiosa. Chiediamo una risposta democratica e di civiltà da parte di tutte le persone libere di questo paese.
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