Mentre aumentano ancora le spese militari
Ieri il presidente del Consiglio ha annunciato l'intenzione di intervenire nuovamente sulla previdenza, sottolineando il proposito di unificare l'età pensionabile a 67 anni.
Il tutto accade, incredibilmente, mentre si apprende del programma triennale di 16 miliardi di euro per l'acquisto di cacciabombardieri e per onorare le commesse con le industrie belliche, mentre si cerca di aprire la "voragine" TAV per far sparire miliardi e miliardi di denaro pubblico nelle solite tasche partitocratiche e mafiose.
L'innalzamento progressivo dell'età pensionabile viene giustificato con l'agganciamento alla prospettiva di vita e con l'esigenza di adeguarsi a quanto previsto in altri paesi europei.
Bisogna denunciare l'inaccettabile processo di mistificazione che accompagna la questione previdenziale. I dati dimostrano come l'età pensionabile in Italia sia più alta al cospetto degli altri paesi: anche l'età effettiva, per citare un caso, è già oggi più alta rispetto a Francia e Germania. Non solo: i versamenti contributivi mostrano intollerabili difformità che si guarda bene dall'andare a toccare: basti pensare che dinanzi all'aliquota del 33% pagata dai lavoratori dipendenti per poter sperare in una pensione decente, ben 6 milioni di lavoratori autonomi versano tra il 10% e il 23%, accanto ai lavoratori agricoli che versano il 18%.
Si tratta dunque di rigettare le mistificazioni per poter difendere il sistema previdenziale italiano e i lavoratori che lo sostengono concretamente.