Il Poli si conferma il migliore d'Italia
L'entrata del Politecnico di Torino
In vetta alle classifiche
di merito fra 54 atenei
ANDREA CIATTAGLIA
torino
Come nel 2010. E come capita sempre più spesso
negli ultimi anni, non solo nelle graduatorie statali, ma anche in
quelle stilate da riviste economiche ed esperti internazionali. Il
Politecnico di Torino è in vetta alle classifiche ministeriali per
l’assegnazione della quota di finanziamenti erogati da Roma in base al
merito degli Atenei. Denaro destinato, in proporzione, ai risultati che
54 Università del Paese ottengono nei settori chiave di ricerca e
didattica, e non solo. Per portare a casa una fetta consistente della
torta dei contributi statali, contano anche la qualità dei servizi per
gli studenti, il grado di internazionalizzazione e rapporti con
l’estero, i risultati ottenuti dagli universitari.
La
ripartizione del fondo 2011 assegna all’Ateneo guidato fino a pochi mesi
fa dal neo ministro all’Istruzione Università e Ricerca, Francesco
Profumo, una «quota premiale» di 22,8 milioni di euro, pari al 19 per
cento del fondo ministeriale trasferito nelle casse di corso Duca degli
Abruzzi, che sfiora i 120 milioni. Come a dire che ogni cinque euro che
l’Ateneo riceve dal fondo di finanziamento ordinario, uno gli viene
destinato in quanto Università d’eccellenza. Una quota che non si scosta
di molto dai valori 2010, «un segnale di tenuta che vale doppio in un
periodo di crisi e di diminuzione dei trasferimenti», spiegava pochi
giorni fa il vice rettore Marco Gilli al Senato Accademico, commentando i
dati in anteprima.
Insieme al Poli, la graduatoria nazionale
promuove a pieni voti anche l’Università di Trento e la veneziana Cà
Foscari. Alla prima sono andati 11,47 milioni (17,6 per cento del
finanziamento complessivo di 65 milioni), alla seconda 11,56 milioni (il
16,5 per cento dei 69 milioni finiti nel portafoglio della Scuola
lagunare). In valori assoluti, quelli che tengono conto delle dimensioni
degli atenei, del numero di studenti e docenti delle Università,
l’ateneo che riceve più fondi è Roma La Sapienza, con i suoi 513 milioni
di euro, davanti a Bologna con 380 e Napoli, 342. L’Università di
Torino, che da anni lamenta un sostanzioso sottofinanziamento,
soprattutto se paragonata ad altre sedi di uguale dimensione, ha
ottenuto oltre 243 milioni, 8 in meno del 2010, circa il 12 per cento
come quota di merito. Tutti i rettori chiedono che i fondi 2012 siano
ripartiti prima di fine anno, in modo da favorire la programmazione.
Dai
dati emerge un’Italia, anche all’Università, spaccata in due. Basta una
veloce occhiata alle graduatorie per capire che il merito premia il
nord. La più «meridionale» delle prime dieci classificate è l’Università
di Roma Tor Vergata (l’unica fra gli Atenei romani a presidiare i piani
alti delle tabelle ministeriali).
Tra le Università più virtuose
ci sono quelle di Pavia, Ferrara, la Statale di Milano e il Politecnico
del capoluogo lombardo, Udine e Bologna. La musica cambia dalla
capitale in giù. Fanalino di coda sono le Università di Messina (quota
premiale pari al 9 per cento del finanziamento ministeriale
complessivo), Cagliari (9,44), Palermo (9,67) e l’Università di Roma
Tre.
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