Mentre Monti chiede sacrifici agli italiani, i deputati non solo negano di prendere stipendi da capogiro, ma passano le vacanze in resort di lusso alle Maldive. E' il caso del leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, del presidente del Senato Renato Schifani, dell’onorevole pdl Stefania Craxi e del leader dell’Api, Francesco Rutelli. Gli onorevoli non hanno certo dormito nelle stanze 'normali', ma nelle suite migliori: le cui tariffe variano dai 2.550 dollari a notte per la più piccola sino ai 5.700, cameriere fisso compreso, per la "Presidenziale".
"Molte famiglie come la mia", spiega una delle turiste 'normali', rientrata dall’identica vacanza, "questa volta hanno provato una certa indignazione: come si fa a chiedere ai pensionati di tirare la cinghia e poi farsi vedere alle Maldive, sistemati non nelle camere di noi comuni mortali ma nelle suite più da urlo dell’isola?".
Qualcuno potrebbe obiettare: da che pulpito arriva la predica. La camera più "normale", nel resort di cui si parla, è comunque un piccolo stipendio da 550 dollari a notte, a persona. Con l'aria di caccia all'evasore in pochi hanno voglia di far sapere il proprio nome pur essendo turisti "indignati". Ma non bisogna fare neppure i Savonarola, le vacanze in un bel posto non sono mica un reato.
L’isolotto in questione, nello specifico, è quello che porta l’impronunciabile nome di Madhiriguraidhoo nell’atollo di Lhaviyani. è lì che si trova il Palm Beach Resort, di proprietà dell’editore del Corriere dello Sport Roberto Amodei. Ed è lì, peraltro, che durante queste stesse vacanze erano a prendere il sole diversi altri personaggi del mondo sportivo e non: come il romanista Francesco Totti con la moglie Ilary e figli, e il suo ex compagno di squadra Christian Panucci, e l’ex giocatore nonché attuale dirigente bianconero Gianluca Pessotto, e il presidente del Napoli nonché produttore del cinema Aurelio De Laurentiis.
L’unica differenza, per dire, è che mentre la famiglia Totti — la quale pure potrebbe ben permettersi di non badare a spese — si è accontentata di una delle camerette da 550 dollari, la comitiva politica praticamente al completo si sarebbe sistemata, come si diceva, nell’area delle ville e delle suite migliori: le cui tariffe variano dai 2.550 dollari a notte per la più piccola sino ai 5.700 (sempre a notte), cameriere fisso compreso, per la "Presidenziale". Va naturalmente detto —la comprensibile riservatezza dei tour operator non ha consentito di verificarlo — che i politici di cui sopra potrebbero anche essere stati tutti quanti «ospiti» del proprietario del resort. E che neppure questo, se anche fosse, è di per sé un reato. Ma la domanda è sempre la stessa: era il caso? Le polemiche non sono certo nuove quando si parla di politici al mare. Un vespaio era già scoppiato con la Carfagna e Bocchino e con Fini che si è immerso in un'area protetta portando via conchiglie e coralli.