CONSIGLI PER I PENSIONATI. Con le nuove norme, solo 900 euro verranno pagati in contante, per la somma residua, ecco cosa suggerisce Panorama:
Chi sceglierà di aprire un conto corrente dovrà pagare di sicuro qualche commissione alle banche. La legge impone infatti agli intermediari finanziari di offrire dei depositi gratuiti soltanto a chi percepisce le pensioni minime o gli assegni sociali. Tutti... gli altri pensionati affronteranno invece qualche costo per il servizio ricevuto perché, come si è affrettato a precisare Giuseppe Mussari, presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi), “gli istituti di credito non sono enti di beneficienza”.
Secondo le statistiche di Bankitalia, i conti correnti destinati ai pensionati con operatività bassa (che ogni 12 mesi effettuano appena 3 bonifici, consultano 5 volte la lista dei movimenti ed effettuano una cinquantina di prelievi e pagamenti con il bancomat), costano in media tra 75 e 102 euro all’anno. Se tutte le 450 mila persone contattate dall’Inps aprissero uno di questi depositi , le banche incasserebbero dunque un “tesoretto” tra 34 e 45 milioni di euro circa, nell’arco di 12 mesi.
COME RISPARMIARE. Con un po’ di attenzione, i pensionati possono però ridurre (o azzerare completamente) il conto delle spese. Innanzitutto, va ricordato che probabilmente molte banche metteranno a disposizione della clientela dei conti correnti a condizioni agevolate, che permettono di svolgere gratuitamente le operazioni più comuni.
Sul mercato, a ben guardare, esistono già dei prodotti di questo tipo: si chiamano Servizi Bancari di Base e sono offerti dagli istituti aderenti al consorzio Patti Chiari dell’Abi. Per i pensionati con operatività bassa, per esempio, il conto-base di IntesaSanPaolo costa meno di 43 euro all’anno, quelli di Unicredit e Bnl tra 65 e 67 euro, mentre il Monte dei Paschi fa pagare allo sportello circa 102 euro ogni 12 mesi.
MEGLIO I LIBRETTI. La soluzione più conveniente per i pensionati sarà però quella di depositare i soldi su un libretto di risparmio postale ordinario, che non ha alcun costo di gestione e, a differenza dei conti bancari, offre addirittura un interesse attivo sulle giacenze di almeno lo 0,9% all’anno. Il libretto può essere collegato anche a una carta elettronica per prelevare gratuitamente il contante agli sportelli Postamat (i bancomat delle Poste).
L’altra alternativa ai conti correnti è rappresentata dalle carte prepagate, strumenti di pagamento elettronici emessi dalle banche o dagli uffici postali che si ricaricano come il credito dei cellulari e che possono essere usate anche per ricevere ed effettuare bonifici o per accreditare lo stipendio e la pensione.
Secondo l’istituto di ricerca Of-Osservatorio Finanziario, la prepagata più conveniente oggi in circolazione è quella di Deutsche Bank, che si chiama Db Conto Carta e costa appena 9 euro all’anno.