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Attualità: I nuovi vespri siciliani
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Rispondi  Messaggio 1 di 45 di questo argomento 
Da: primaveraestate  (Messaggio originale) Inviato: 17/01/2012 14:28
BLOCCATE TUTTE LE AUTOSTRADE E STRADE DI COMUNICAZIONI FRA PAESI E CITTA', IL PORTO DI PALERMO E LE RAFFINERIE CHE PRODUCONO CARBURANTE.. TUTTO BLOCCATO!!!! E' INIZIATA COSì L'ALBA SICILIANA CON IL MOVIMENTO DEI FORCONI CHE HA UNITO TUTTI I SICILIANI.... PERCHE' SIAMO STANCHI.. NON SI PUO' PIU' ANDARE AVANTI!!!... ANCHE L'ITALIA DOVREBBE INIZIARE A PRENDERE IL CORAGGIO DI RIBELLARSI DAVVERO A QUESTO CARO VITA....!!!! I TG NAZIONALI NON NE PARLANO PER PAURA CHE LA NOTIZIA SI ESPANDA E CHE TUTTA LA NAZIONE PRENDA CORAGGIO... FACCIAMO GIRARE TUTTI DEVONO SAPERE COSA STA ACCADENDO IN SICILIA!!!!


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Rispondi  Messaggio 16 di 45 di questo argomento 
Da: primaveraestate Inviato: 18/01/2012 07:56
Se è tutto così semplice, perchè non ne parlano? In Romania, lo so dalla badante di mia mamma, da 2 mesi tutto è a ferro e fuoco, ma fino a ieri io lo ignoravo e penso molti come me. Se i media tacciono è perchè sono asserviti. Se le persone si ribellano in Italia, non è ad un tiranno ma a dei maiali che con i media a fianco, ci convincono che dobbiamo fare sacrifici mentre loro non si privano di nulla. Quando sulle banconote leggerò di nuovo REPUBBLICA Italiana e non BANCA d'Italia, potrò rivedere i miei punti di vista sul governo, e sul funerale della democrazia che ci hanno imposto.

Rispondi  Messaggio 17 di 45 di questo argomento 
Da: primaveraestate Inviato: 18/01/2012 08:12
  Un mito soffocato

Gentilissimi  giornalisti,

   Sono una studentessa Siciliana (e lo scrivo con la maiuscola perché sono fiera di esserlo) che da quasi 36 ore assiste alla protesta più grande che sia mai stata attuata nel corso di questi ultimi decenni. Mi riferisco al blocco stradale degli autotrasportatori che ha coinvolto non solo questa categoria,  ma anche studenti, operai e tantissimi altri padri di famiglia che non sanno più come garantire un presente (non dico un avvenire) dignitoso ai loro figli. Ieri mattina ho acceso il televisore per avere delle informazioni sullo svolgimento della vicenda, ma nessuno dei telegiornali nazionali ha potuto saziare la mia sete di conoscenza. Ho pensato allora che fosse ancora troppo presto ricevere notizie, dato che la protesta era cominciata da sole 7 ore… così ho aspettato con ansia il telegiornale all’ora di pranzo…all’ora di cena…ma non c’era alcun servizio che informasse tutta la Nazione di un evento così importante. Ho seguito attentamente tutti i servizi circa il gravissimo disastro della Concordia (che è giusto vadano in primo piano) e pensavo tra e me che almeno qualche secondo sarebbe stato dedicato ad informare gli Italiani del ritorno dei “Vespri Siciliani”-così sono stati denominati da alcuni-. Ma, ancora una volta, ogni mia aspettativa è stata delusa.  

    I social network già nel primo pomeriggio, cominciano a far girare links d’indignazione circa il “soffocamento d’informazione” , perché non ci si riesce a spiegare il motivo per cui ad esempio si debba rendere noto a circa 60 milioni di Italiani l’iniziativa delle targhe alterne di Milano e non una protesta che non interessa solo noi Siciliani, ma tutta la Nazione! Da qualche tempo sia in tv che nelle radio aleggia una campagna pubblicitaria sulla Nostra isola che recita testuali parole: “Sicilia: mito in un’isola di luce”. Non c’è una frase migliore per poter descrivere la regione più grande d’Italia, il suo granaio, la sede dei suoi principali poli petrolchimici, dei suoi paradisi turistici e culturali… quando l’isola però gode di ottima salute!

   Questo mito vede affievolirsi  la sua luce ogni giorno di più...Oramai nemmeno lui può permettersi di pagare le tasse in merito...Per sua natura esso esiste finchè un popolo sarà in grado di trasmetterlo ai posteri. Ma io mi chiedo quali posteri, quale entità mitologica passerà tra le nostre mani se tutto si sta sgretolando? Sono in pochi ormai coloro che hanno fiducia nel futuro.

 

    Ed io sono  -e voglio continuare ad essere- una di quelli. Secondo una famosa canzone si nasce da incendiari e si muore da pompieri, ma questa volta è il contrario. Sofferenti, abbiamo camminato in punta di piedi per non turbare la quiete nazionale, abbiamo servito il Paese con forte senso del dovere.

    In un’epoca in cui però il lavoro non è più un diritto di tutti ma un privilegio di pochi, in cui si è fortunati se con la paga si arriva a fine mese, la Sicilia  ha deciso di far sentire il suo dissenso. Secondo però le regole della comunicazione, un’emittente presuppone l’esistenza di un ricevente- che in questo caso non c’è o non vuol esserci.

   Cari amici giornalisti, so di non poter far molto con questa umile e breve lettera, ma a nome di tanti giovani siciliani sento il bisogno di chiedere il vostro aiuto: aprite i cancelli che tengono imprigionata la nostra pacifica protesta, lasciatela correre libera nel vento cosicchè tutti gli Italiani vengano informati di questa importantissima pagina di storia che i loro connazionali stanno tentando di scrivere. La Sicilia è libera e vivrà per sempre.

Con stima e gratitudine, in attesa di una Vs risposta Vi invio i miei più cordiali saluti.

Federica Fanella.



Rispondi  Messaggio 18 di 45 di questo argomento 
Da: lore luc Inviato: 18/01/2012 10:08
Facile fermarsi agli effetti, perché non si analizzano le cause? Come si è arrivati a questa situazione?  Chiunque, tramite internet, può confrontare i dipendenti della Regione Lombardia con quelli della Regione Sicilia, nel numero e nella remunerazione.  Io posso confrontare la mia pensione di funzionario Poste SpA con quella di mia sorella funzionaria Regione Sicilia. Visto che sono siciliano e mi sento siciliano dopo circa 50 anni di domiciliazione a Torino, dovrei tacere? Non si ama la Sicilia tacendone le magagne.  Ero informato del movimento dei forconi, ma forse non faccio testo dato che passo molte ore a cacciare notizie.  I media in questo momento sono impegnati col naufragio di cui tutti sappiamo tutto.

Rispondi  Messaggio 19 di 45 di questo argomento 
Da: lore luc Inviato: 18/01/2012 10:20
da "il Giornale"
 

è la rivolta dei forconi Sit-in e scioperi bloccano la Sicilia

Autotrasportatori e agricoltori si fermano. Blocchi stradali e pompe di carburante a secco

di -

Hanno fatto cartello e in due giorni hanno bloccato l’isola, dove non c’è più una goccia di benzina, dove non circolano più i mezzi pesanti e dove i treni sono stati fermati dai blocchi sui binari.

Ingrandisci immagine

Sono gli autotrasportatori dell’Aias, i produttori agricoli del Movimento dei forconi e da ieri ci sono pure i pescatori. Protestano contro il carovita, i costi alle stelle dei carburanti e delle autostrade, ma soprattutto la poca attenzione del governo e per questo chiedono alla classe politica di «farsi da parte perché incapace di dare risposte ai cittadini e alle imprese ridotte al fallimento».

La questione oggi approda al question time della Camera, dove il deputato del Pid Pippo Gianni rivolgerà un’interrogazione al ministro dell’Agricoltura, Mario Catania. «La situazione in Sicilia sta degenerando - ha spiegato Gianni - per questo chiedo che il governo si faccia carico della questione siciliana con l’Europa per la defiscalizzazione della benzina e dell’energia elettrica, ma anche per sbloccare fondi per l’agricoltura già stanziati e non ancora utilizzati nel piano di sviluppo rurale 2007-2013. Chiederò anche il congelamento delle procedure per la riscossione dei tributi di Equitalia e Serit, visto che le imprese piccole e grandi sono al collasso».

La protesta messa in piedi in ogni angolo della Sicilia vanta numeri considerevoli: secondo i dati forniti dal Movimento più di cento presidi in tutta l’isola rallentano il percorso delle auto per rendere più visibile la manifestazione contro una classe politica «corrotta e nepotista». Gli autori della protesta accorsi da tutta la Sicilia hanno superato i centomila di numero, in un giorno quasi diecimila contatti Facebook nella pagina del Movimento dei Forconi.
Iniziata in sordina, dopo il primo giorno di sciopero coinciso con l’inizio della settimana, la situazione con il trascorrere delle ore è divenuta pesante. Ieri infatti sulla statale 624, la Palermo-Sciacca, è stata bloccata totalmente la strada a differenza di lunedì quando il transito era stato limitato ai soli mezzi pesanti e ai tir. A Lentini, nel Siracusano stava per scapparci il morto: un padroncino che aveva deciso, assieme a decine di autotrasportatori, di bloccare la strada. Si è beccato una coltellata, dopo un’accesa discussione con un commerciante di frutta e verdura, un lentinese di 35 anni, che aveva deciso di proseguire con il suo carico di merce deperibile. Lunghissime file si sono registrate ai distributori di carburante. Sono finite le scorte di benzina e gasolio e in diverse stazioni di servizio campeggiano i cartelli «benzina esaurita».
Agli autotrasportatori e ai produttori agricoli del «Forcone», si sono aggiunti anche i pescatori di Catania e Palermo che hanno organizzato dei blocchi. Nel capoluogo etneo un presidio ha bloccato il porto; in provincia di Palermo i marittimi hanno invece inscenato un sit-in lungo la linea ferroviaria, all’altezza di Santa Flavia, dove si sarebbe sfiorata la tragedia mentre era in corso un blocco: infatti un treno proveniente da Messina e diretto a Palermo è transitato a forte velocità. Per poco non travolgeva i manifestanti. E oggi è solo il terzo giorno. Ne dovranno trascorrere ancora altri quattro.


Rispondi  Messaggio 20 di 45 di questo argomento 
Da: lore luc Inviato: 18/01/2012 10:24
da "La Stampa"
 

Rivolta in Sicilia
I camionisti bloccano l’isola

Traffico bloccato all'ingresso dell'autostrada Catania-Messina

Sotto accusa l’aumento
di carburante e trasporti
Strade e ferrovie occupate
anche dagli agricoltori

FABIO ALBANESE
corrispondente da catania

Per arrivare al presidio di San Gregorio bisogna fare una lunga coda sulla tangenziale di Catania. Ed è questo il primo, pesante impatto con la protesta dei camionisti siciliani che da domenica notte blocca la Sicilia. Una protesta finora civile, ordinata, quasi senza tensioni se si esclude un padroncino esasperato che non potendo forzare il blocco di Lentini ieri si è scagliato contro un manifestante con un coltello in mano, mandandolo in ospedale. Non è questo isolato episodio, però, che al momento preoccupa le prefetture dell’isola. Piuttosto, è il passa-parola che sta estendendo a macchia d’olio la protesta da una parte all’altra della Sicilia. E ormai non ci sono soltanto i camionisti perché si sono aggiunti agricoltori e pescatori che hanno cominciato a presidiare anche strade statali, ferrovie e porti, rallentando la circolazione di auto, treni e perfino dei traghetti.

«Non ci difende nessuno e allora facciamo da soli», dice un camionista fermo davanti al suo Tir sull’enorme piazzale del casello di San Gregorio dell’autostrada Catania-Messina, ormai completamente invaso da grossi bestioni con rimorchio. Gli organizzatori hanno chiamato questi cinque giorni di blocco «operazione Vespri siciliani» e il riferimento non è ai militari mandati in Sicilia dopo le stragi di mafia del 1992 ma alla storia, al 1282, alla rivolta popolare della Sicilia contro l’invasore francese. Stavolta, però, l’«invasore» si trova a Roma, è il governo - e qui non fanno distinzione tra il prima e il dopo per le condizioni di lavoro e dell’economia siciliana: «Sono aumentati il costo del gasolio, quello dei pedaggi, quello dei traghetti per attraversare lo Stretto, davvero non ce la facciamo più», dice il signor Salvatore che da anni va avanti e indietro lungo tutta la Penisola portando frutta e verdura dalle serre del Ragusano fino ai mercati del Nord Italia.

Il movimento l’hanno chiamato «Forza d’urto», l’obiettivo è quello di farsi sentire il più possibile per fare entrare i problemi dell’isola nell’agenda politica. By-passando i partiti, il governo della Regione, i politici locali. E dunque niente bandiere se non quelle gialle e rosse con la trinacria, la bandiera della Sicilia. A San Gregorio, come ai caselli di Messina, come lungo l’autostrada per Palermo, come sulle statali interne dell’isola, le auto passano, ma attraverso strette corsie tracciate dai camion. In altre zone sono gli stessi Tir, che avanzano a passo d’uomo e fanno su e giù lungo lo stesso tratto di strada, a rallentare la circolazione: «Non vogliamo esasperare gli animi perché vogliamo la popolazione al nostro fianco, vogliamo fare capire che qui è in discussione il futuro della nostra terra», ripetono. Mariano Ferro, agricoltore e leader dei «Forconi», uno dei movimenti che ha aderito all’Operazione Vespri siciliani, spiega: «Il nostro appello è rivolto a tutti i siciliani che vogliono combattere la politica corrotta e incapace, i sindacati imbelli, le associazioni finte, il caro carburante, le cartelle esattoriali con tassi da usura, l’arroganza delle banche, la burocrazia cieca e ottusa». Tra le organizzazioni coinvolte c’è anche l’Aias di Giuseppe Richichi.

Nell’ottobre del 2000 una protesta simile da lui organizzata, cominciata quasi in sordina, mise in ginocchio l’isola per settimane. I siciliani se la ricordano ancora quella protesta, gli scaffali dei supermercati vuoti e i benzinai senza più scorte. Stavolta non dovrebbe andare così - anche se la benzina ormai scarseggia - perché c’è un termine fissato, quello della mezzanotte di venerdì, per la fine della protesta. Almeno per gli autotrasportatori. Perché i pescatori, che ieri hanno cominciato a presidiare i principali porti dell’isola, da Catania a Palermo a Porto Palo, con ritardi nelle partenze e negli arrivi delle navi, dicono di voler andare avanti ad oltranza: «Siamo alla disperazione, il settore è in ginocchio - dice Fabio Micalizzi, leader dei pescatori catanesi - non ce la facciamo più a combattere, vogliamo che il presidente Monti ci ascolti».


Rispondi  Messaggio 21 di 45 di questo argomento 
Da: lore luc Inviato: 18/01/2012 16:59

MINZOLINI FAN CLUB!


FORCONI. LA RAI SI ACCORGE DEL MOVIMENTO!
CODACONS E CONFAGRICOLTURA CONTRO LA PROTESTA!
da RaiNewsLa Confederazione italiana agricoltori ed il Codacons chiedono l'intervento delle autorità "per garantire la libera circolazione di merci e persone". Le due associazioni manifestano la disapprovazione "per i metodi di attuazione della protesta, che ledono le libertà e i diritti dei siciliani, arrecando loro un danno ulteriore invece di agevolarli e procurare miglioramenti nelle condizioni generali di vita".
Per motivi di ordine pubblico la Capitaneria di porto di Palermo ha disposto la chiusura del varco principale di accesso all'area portuale. A Catania, i tir che trasportano beni di prima necessita', vengono scortati dalla polizia.
Conto salato
Cia e Codacons sottolineano che "lo sciopero e il conseguente blocco impediscono la circolazione non solo delle merci ma anche delle persone e stanno creando notevoli difficoltà allo spostamento deicittadini, ottenendo l'effetto di penalizzare ulteriormente la Sicilia, la sua fragile economia e in particolare la commercializzazione dei prodotti agricoli siciliani".
E' il terzo giorno di sciopero e gli autotrasportatori Aias, gli agricoltori di "Forza d'urto" e "Movimento dei Forconi" non sembrano cedere di un millimetro: chiedono un intervento del Governo per ridurre il prezzo del gasolio in Sicilia. Aumenta la tensione in tutta l'isola.
Gli autotrasportatori ieri hanno presidiato diversi snodi stradali, bloccando il traffico all'ingresso delle città e la linea ferroviaria Palermo-Messina occupando i binari.
Dal "Dal 16 al 20 gennaio 2012 tutto il Popolo Siciliano si ferma perchè non è più disposto a essere schiavo di qualcuno. Visionate il video e partecipate a questa alba della nostra vita, della vita di tutti e dell'Italia intera", spiega in un video su YouTube uno degli aderenti al Movimento dei Forconi, che in un profilo Facebook si autodefinisce "un'Associazione di agricoltori, pastori, allevatori stanchi del disinteresse quando non del maltrattamento da parte delle istituzioni".
Il Movimento lamenta il costo eccessivo dei carburanti, che rende ormai non competitivi sui mercati i prodotti agricoli siciliani. E ancora:come mai in Sicilia, dove si raffina il 40% della benzina italiana, gasolio e super spesso costano di più?

Il Movimento raccoglie consensi crescenti dalle campagne alle città: a Gela un corteo di contadini e camionisti è stato rapidamente ingrossato da artigiani e commercianti e più di un negozio ieri ha abbassato le saracinesche in segno di solidarietà. "Il fisco ci tartassa, anche al benzinaio", dicono. Ma sul web sbocciano richieste di sopensione delle procedure esecutive della Serit-Equitalia e di tutela dei marchi siciliani dei prodotti agricoli.
La protesta non si placa ma inizialmente i media tradizionali sembrano quasi ignorarla. Se ne occupano i siti web, anche per l'attivismo on line di alcuni 'militanti' che viene registrato, invece, da radio e tv siciliane. "Siamo apartitici", è la frase più ricorrente, ma in pochi giorni emergono la figura di Mariano Ferro, ex Mpa, e quella del leader sindacale Giuseppe Richichi.
La stampa più sensibile al cosiddetto popolo viola raccoglie la denuncia di Beppe Grillo: uno dei pilastri della protesta, 'Forza d'urto' altro non sarebbe se non un cugino presentabile del movimento di estrema destra Forza Nuova. Ma le etichette non sembrano fotografare con precisione né la protesta né il movimento, che raccoglie l'interesse anche del presidente del Palermo Calcio Maurizio Zamparini, guarda caso da pochi mesi impegnato in politica con il suo 'Movimento per la gente'.
A Palermo da ieri i distributori di carburanti sono a secco e davanti agli ultimi ancora in funzione si sono registrate code di auto incolonnate fino a notte fonda. Stessa sorte anche per i generi alimentari, che cominciano a scarseggiare nei supermercati rimasti senza forniture.
Martino Morsello, rappresentante del "Movimento dei Forconi" che promuove la protesta, ha spiegato che la manifestazione è il segno di una "volontà di rinascita siciliana. Finchè la politica e la classe dirigente resteranno sorde al grido di disperazione e di rivolta dei lavoratori - ha detto Morsello - scenderemo in piazza per esprimere il nostro disagio".
Chiedendo le dimissioni del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, Morsello ha anche annunciato "la possibilità di portare la protesta e le migliaia di manifestanti, davanti al portone di Palazzo d'Orleans", sede del governo regionale siciliano.
Confindustria: proprio quello che ci voleva
Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia boccia senza appello la
protesta: "Ci sono due cose che noto, purtroppo - spiega a La Stampa - Da un lato ci sono evidenti strumentalizzazioni politiche di demagoghi in servizio permanente effettivo, dall'altro credo che all`interno di alcune frange dell'iniziativa ci siano realtà criminali organizzate che mirano a far saltare tutto", "protestano contro la crisi, ma nel modo peggiore, perché così si rischia di dare il colpo letale a un'economia siciliana già fragilissima, che adesso è in piena recessione. Molte aziende hanno difficoltà di accesso al credito, le amministrazioni pubbliche pagano nella migliore delle ipotesi a otto-dodici mesi, il Pil è in calo drammatico. E loro cosa fanno? Bloccano i trasporti. Il colpo finale"


Rispondi  Messaggio 22 di 45 di questo argomento 
Da: primaveraestate Inviato: 18/01/2012 18:46
Comunque, forconi di destra, di sinistra, di centro,
l'importante è che infilzino i culi lardosi che ci governano.
(Garden)

Rispondi  Messaggio 23 di 45 di questo argomento 
Da: primaveraestate Inviato: 18/01/2012 20:02
Il tempo dirà tutto alla posterità. E' un chiacchierone, e per parlare non ha bisogno di essere interrogato
(Euripide)

Rispondi  Messaggio 24 di 45 di questo argomento 
Da: primaveraestate Inviato: 18/01/2012 20:07
Per quello che ho visto e sentito io, la gente che appoggia il movimento si è rotta di pagare tasse, di vedere il loro reddito, se ce l'hanno, senza potere di acquisto, di essere licenziati, di avere paura di perdere il lavoro, di dover chiudere la loro attività per colpa delle tasse, eccetera eccetera. Non gliene frega niente se dietro c'è FN, è troppo ignorante per capire chi è veramente FN e anzi sarebbe pure capace di ringraziare. La sinistra-che-non-c'è non ha fatto assolutamente niente e continua a cincischiare e a discutere sul sesso degli angeli, il popolo viola (senza colore politico, dicono loro, ma sappiamo tutti benissimo che dietro hanno IDV) continua a pontificare, e magari avranno pure ragione, dietro ci sono i fascisti, ma continua a tenere un atteggiamento insopportabile (e te lo dice una che è stata a Roma il 5 dicembre 2009 alla prima manifestazione). Ora vedo che grazie alla rete il movimento è sostenuto da gruppi di altre regioni, e mi chiedo se è davvero tutto spontaneo o c'è una organizzazione a livello nazionale che con perizia sta manovrando tutto. Sono confusa e incazzata con chi è troppo sicuro della sua opinione, senza nemmeno avere visto in faccia uno solo dei poveri cristi che protestano contro chi spinge al suicidio la gente.

Rispondi  Messaggio 25 di 45 di questo argomento 
Da: primaveraestate Inviato: 19/01/2012 06:52
Prima di parlare di mafia e di quello che fanno o non fanno i siciliani per combatterla ,trovatemi le differenze tra stato e mafia.

Rispondi  Messaggio 26 di 45 di questo argomento 
Da: Amico Web di Francesca Inviato: 19/01/2012 08:38

Rispondi  Messaggio 27 di 45 di questo argomento 
Da: Amico Web di Francesca Inviato: 19/01/2012 08:41

Rispondi  Messaggio 28 di 45 di questo argomento 
Da: lore luc Inviato: 19/01/2012 09:01
nella telecronaca di una tappa siciliana del giro ciclistico d'Italia ho visto molte bandiere col simbolo della Trinacria e nessun Tricolore. L'Italia salta fuori quando c'è bisogno di mungere.  Credo poco alla sicilianità di tanti odierni tamburi: la Sicilia è solo un pretesto per alimentare il caos distruttivo nazionale.

Rispondi  Messaggio 29 di 45 di questo argomento 
Da: Amico Web di Francesca Inviato: 19/01/2012 13:27
Intanto anche Calabria ed Abruzzo sono fermi ma nessuno ne parla

Rispondi  Messaggio 30 di 45 di questo argomento 
Da: Amico Web di Francesca Inviato: 19/01/2012 13:59


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