Cronache
25/01/2012 - IL DOCUMENTO
Tutti i numeri della mafia Spa
Beppe Pisanu, presidente della Commissione parlamentare Antimafia
Un impresa su tre legata ai clan,
il Pil del Meridione è azzoppato
Pisanu: "Fatturano 150 miliardi
l'anno, la guerra è ancora lunga"
GUIDO RUOTOLO
roma
Siamo in presenza di una metastasi affaristica che si espande dall'economia illegale a quella legale, dai beni reali ai procedimenti amministrativi e ai prodotti finanziari. L'attività mafiosa nelle quattro regioni di origine, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia, è causa di un mancato sviluppo equivalente al 15-20% del PIL delle stesse regioni. Circa un terzo delle imprese meridionali subisce una qualche influenza delle mafie, con dati che oscillano tra il 53% della Calabria al 18% della Puglia.
Sono alcuni passaggi della relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno mafioso. Annota il presidente dell'Antimafia, Beppe Pisanu: «Se si prospetta una manovra finanziaria biennale di circa 38 miliardi, l'opinione pubblica entra in fibrillazione. Ma se si afferma che solo sui giochi e le scommesse le organizzazioni criminali lucrano almeno 50 miliardi all'anno, pochi se ne curano». E ancora: «Quando pensiamo, stando alle stime più prudenti, ai 150 miliardi di fatturato annuo delle mafie nostrane (senza calcolare i proventi della corruzione, dei giochi e delle scommesse) ci rendiamo conto di quanto ancora lunga e difficile sia la guerra. Difficile perché dovremo combatterla più che sul versante militare, su quello assai più sfuggente e impervio dell'economia, della finanza e della politica».
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