La polenta è un antichissimo piatto a base di cereali appartenuto alle classi contadine di tanto tempo fa. Tradizione culinaria nata nelle zone settentrionali dello stivale, con il passare del tempo la sua fama si è estesa per tutto il paese, attraversando le Alpi e facendosi conoscere in tutto il mondo.
Tradizione vuole che venga cotto nel "paiolo" di rame ma non allarmatevi, in una pentola va bene lo stesso!
Nonostante sia un ingrediente povero, negli ultimi anni è stata riscoperta da importanti chef che l'hanno usata per piatti sfiziosi e molto particolari, grazie anche alla sua versatilità e, per questo, può essere abbinata a numerose pietanze.
Quando si dice polenta si pensa subito a quella classica, gialla, ottenuta dalla farina di granturco. Ma ne esistono altre. Vediamo Quali.
La POLENTA BRAMATA è la classica farina di granturco ottenuta però decorticando il grano di mais. E' più delicata e meno granulosa. Indicata per preparare dolci e crostate.
La POLENTA BIANCA è ottenuta da farina di mais dalla pannocchia bianca. Viene spesso mescolata con semola di grano o di farro. Ha gusto più delicato e consistenza meno granulosa della gialla. Si adopera, specie nel Veneto, per accompagnare piatti di pesce in guazzetto.
La POLENTA TARAGNA è ottenuta mescolando farina di granturco e di grano saraceno. Ha colore scuro, quasi grigio, e sapore rustico. Lega bene coi formaggi di montagna e le carni brasate.
Calda d'inverno e fritta d'estate, possiamo abbinarla con carni, verdure, pesce e numerosi sughi.
Di seguito vi scrivo la ricetta tradizionale che voi potrete cambiare a seconda dei vostri gusti.
POLENTA RICETTA TRADIZIONALE
Prima di tutto dovete decidere la morbidezza del composto.
Per un composto morbido ci vogliono 200g di farina per ogni litro d'acqua.
Per un composto medio ci vogliono 250g di farina per ogni litro d'acqua
Per un composto sodo ci vogliono 300g di farina per ogni litro d'acqua
Pronti? Cominciamo!
Riempite una pentola di acqua e mettetela sul fuoco. Salatela (ricordate la regola: 10g di sale per ogni lt d'acqua) e portatela ad ebollizione.
Con una frusta, fate in modo che, girandola nell'acqua, si venga a creare un piccolo "mulinello". Prendete la farina e iniziate a versarla a filo nell'acqua.
Mettetevi l'anima in pace, la polenta va girata dall'inizio alla fine della sua cottura per evitare che si attacchi alla pentola e quindi, che si bruci, ma io dico di fidarvi, ne varrà sicuramente la pena.
Con un petolino di acqua bollente vicino, potrete aggiustare la densità del composto ne caso diventasse eccessivamente "sodo".
Potete anche sostituire la frusta con il "caro e vecchio" mestolo di legno.
Passati 50 minuti a girare la polenta, oltre al braccio indolenzito, noterete che il composto inizierà a staccarsi dalla parete della pentola.
In quel momento la vostra polenta sarà pronta!
Vi ricordo di servirla versata su un tagliere di legno.
Aggiungeteci sopra il condimento e portate il tutto in tavola
chi aggiunge ricettine ???