Addio a Ben Gazzara, scompare uno dei duri di Hollywood
È morto a Los Angeles all'età di 81 anni Ben Gazzara, l'attore italo-americano interprete di decine di ruoli da duro, era ricoverato in un ospedale di New York per un tumore al pancreas. È diventato noto in Italia per il ruolo da protagonista nel film «Il camorrista» ispirato al boss mafioso Raffaele Cutolo che segnò nel 1986 l'esordio di Giuseppe Tornatore.
Gazzara ha lavorato con vari registi italiani. Nel 1960 interpretò per Mario Monicelli «Risate di gioia» con Totò e Anna Magnani. Nel 1988 interpretò il ruolo di Don Bosco nell'omonimo film di Leandro Castellani ma ha collaborato anche con Marco Ferreri in «Storie di ordinaria follia» (1981).
Biagio Anthony Gazzara, questo il nome che gli avevano dato i genitori siciliani quando era venuto alla luce in un quartiere malfamato di New York debuttò al teatro di Broadway nel 1956 nei panni di Brick di «La gatta sul tetto che scotta» di Tennessee Williams, diretto da Elia Kazan.
Al grande schermo era approdato con «Un uomo sbagliato» del 1957 ma il successo era arrivato due anni dopo con «Anatomia di un omicidio» dell'austriaco Otto Preminger. Centrale nella vicenda professionale di Gazzara fu la lunga collaborazione con il regista e amico John Cassavetes: un sodalizio iniziato con il film «Mariti» (1970) e proseguito con titoli quali «L'assassinio di un allibratore cinese» (1976) e «La sera della prima» (1977).
Dagli anni '90 ha lavorato per altri grandi registi come i fratelli Cohen («Il grande Lebowski» del 1998), Spike Lee («The summer of Sam» del 1999) e John Turturro («Illuminata» del 1998). Nel 2003 era comparso nel «Dogville» di Lars Von Trier. Ha interpretato la sua ultima parte nel 2011 in «Chez Gino», una commedia francese di Samuel Benchetrit.