Groupon è nato nel 2008 negli Stati Uniti e in soli due anni è diventato il punto di riferimento di chi vuole spendere il proprio tempo libero in attività interessanti a un prezzo scontato.
Il sito oggi è presente in 20 paesi e 200 città in tutto il mondo e continua a crescere grazie alla forza dei suoi utenti. Alla base di questo successo c’è l’idea dei gruppi d’acquisto: le offerte, infatti, si attivano al raggiungimento di un numero minimo di persone che si iscrivono alla proposta del giorno. In questo modo è possibile garantire prezzi molto più bassi.
Groupon propone attività per il tempo libero a un prezzo imbattibile grazie alla forza dei gruppi d’acquisto. Benessere, bellezza, ristoranti, divertimento, fitness e relax: il sito pubblica ogni giorno qualcosa di interessante da fare in città con sconti fino al 70%.
I prezzi imbattibili, però, sono solo una parte della filosofia dell’azienda. L’obiettivo più grande è quello di diventare una guida per il tempo libero in città capace di proporre esperienze uniche in posti sempre nuovi. Il team di Groupon seleziona i partner e le attività migliori e offre un servizio sempre attento alle richieste dei propri clienti.
Dopo il boom dell'anno scorso, arrivano i primi guai per il famoso sito di acquisti scontati: servizi scadenti, prodotti mai arrivati etc. E un'indagine di Altroconsumo rivela che nelle offerte dei ristoranti in un caso su tre il servizio non è uguale a quello promesso
(20 gennaio 2012)
La homepage di GrouponIl 2011 è stato l'anno dell'entusiasmo, ma il 2012 rischia di essere quello della delusione e dei ripensamenti: il fenomeno Groupon, il sito che insieme gli altri portali di couponing ha rivoluzionato l'e-commerce anche in Italia, negli ultimi tempi è diventato protagonista di cronache quasi sempre negative.
Dopo i trionfi del lancio sono arrivate in breve sequenza le lamentele dei consumatori insoddisfatti per prodotti mai arrivati o servizi scadenti, degli ordini professionali infuriati per le offerte lanciate da medici e dentisti, e degli stessi esercenti che si sono ritrovati sommersi di richieste a cui non riuscivano a far fronte. Eppure, nonostante il gran numero di problemi, l'impressione è quella di trovarsi di fronte a un sistema assai migliorabile, ma comunque vincente e destinato a durare nel tempo.
"L'e-commerce in Italia vale circa 8 miliardi di euro e di questa cifra ormai diverse centinaia di milioni di euro sono collegate al fenomeno dei coupon", spiega Riccardo Mangiaracina, responsabile scientifico dell'Osservatorio eCommerce del Politecnico di Milano, "Le cifre esatte non possono esser rivelate per motivi di riservatezza, essendo Groupon una società quotata in borsa, ma nel 2011 la crescita dell'e-commerce italiano è stata di 1,5 miliardi di euro (+20%), e una quota consistente del boom è merito di questo tipo di siti".
Centinaia di milioni che hanno portato però anche molte proteste, lamentele e dubbi, come è possibile verificare con una ricerca su Google o Facebook. Un'indagine appena conclusa da Altroconsumo su dieci siti del settore, e specifica a coupon dei ristoranti, ha mostrato come in un caso su tre il servizio offerto non sia uguale a quanto promesso.
"Il modello è di sicuro valido, ma servono delle modifiche serie", spiegano dall'associazione, "Questi siti presentano ancora delle zone d'ombra che invece non verrebbero accettate per gli esercizi reali". I dubbi di Altroconsumo sono legati al servizio di assistenza, a volte a pagamento o assente, e al problema delle fatture, che non vengono quasi mai rilasciate anche se il coupon da solo non ha valore fiscale. La stessa indagine mostra però come le offerte consentano un risparmio medio del 48% sui prezzi normali, nonostante la metà dei coupon esageri nel quantificare il risparmio (il classico "effetto saldi").
"Siamo un'azienda giovane ed abbiamo fatto degli errori è vero", ammette senza difficoltà Boris Hageney, Ceo di Groupon in Italia, Spagna e Portogallo, "Buona parte delle lamentele è però collegata ai coupon per la vendita di prodotti, e non di servizi. L'estate scorsa abbiamo lavorato con dei distributori, e sono spesso delle aziende "che non si vedono", quindi non abituate a confrontarsi con il cliente. Poi c'è tutto il capitolo della spedizione e dei ritardi e non bisogna dimenticarsi che per anni in Italia i grandi player internazionali come Amazon hanno rimandato l'arrivo sul mercato a causa dei problemi di logistica".
La lamentele dei clienti hanno portato Groupon a dotarsi di una logistica propria in Italia, oltre a interrompere i rapporti commerciali con i partner rivelatisi inaffidabili. Ma anche sulla gestione dei reclami la società non accampa scuse. "Dispiace molto per le polemiche dei clienti, e noi stessi non abbiamo seguito bene la vicenda, è vero", continua Hageney, "Adesso ci siamo impegnati a risolvere le controversie di oltre 300 clienti che si sono riuniti in un gruppo su Facebook ed entro fine mese contiamo di sistemare le cose". Lo stesso amministratore confessa poi di aver acquistato molti prodotti attraverso i coupon della sua azienda, ritrovandosi in alcuni casi davanti a ritardi inaccettabili.
Se protestano i clienti, non mancano le rivolte anche dall'altra parte della barricata, ovvero tra commercianti e persino ordini professionali. E' di pochi mesi fa la notizia dello scontro tra Groupon e l'ordine dei medici, con l'ultimo che accusava i propri associati di fare dumping attraverso il sito, e il portale di coupon a rispondere passando per l'antitrust
I pareri sono contrastanti. Conosco 2 persone che hanno usufruito dei buoni ristorante, una soddisfattissima, l'altra delusa. Inoltre in palestra ho sentito che sta diventando una specie di mania, e con la scusa, "tanto costa poco" molte persone complessivamente, spendono cifre anche considerevoli.