Quand'ero bambina la Pasqua, sia che cadesse alta o bassa, era sempre e comunque la porta aperta
sulla Primavera.
Si riponevano i cappotti pesanti per indossare cose più leggere e colorate, i calzettoni lasciavano
il posto ai gambaletti rigorosamente di filo di Scozia bianchi (ma il sogno segreto era di arrivare presto
alle ambite calze di nylon, simbolo di crescita e femminilità), e le scarpe erano ovviamente
nuove di zecca, così belle da ammirare, prima di poterle indossare per la messa!
Si aspettava l'arrivo dei parenti e degli amici più stretti perchè avrebbero portato in dono le uova
di cioccolato... le si agitava per capire che cosa contenessero, si amava il fruscio del cellophan dorato
e si conservavano i fiocchi e i fiori di seta che fungevano da laccio, e poi, al momento fatidico dell'apertura,
la sorpresa era sempre accolta con gioia. L'uovo più bello ricevuto è stato senz'altro quello racchiuso
in una casetta di vimini tinto d'azzurro, con le finestre e l'interno in panno lenci, mentre la sorpresa
contenuta era un telefono rosso con suoneria e certi meccanismi che oggi farebbero sorridere,
ma che allora apparivano sensazionali, e quella casetta l'ho poi conservata a lungo, sino a perderla
credo in un trasloco...
La Pasqua rappresentava anche una settimana di vacanza dalla seccatura della scuola, dove,
nell'imminenza della festa, le pagine bianche dei quaderni si ingentilivano con disegni di primule, di viole,
e dell'immancabile chiesetta sul colle fiorito, con l'alto, sbilenco campanile circondato da un gran volo
di garrule rondini (eh sì, arrivavano pure le rondini, allora) .... disegni ingenui, certo, tuttavia pieni
di innocente poesia e sempre meritevoli di un bel sospirato 10 scritto in rosso dalla signora maestra.
Però era anche un momento di riflessione.... il pensiero andava a quel momento lontano di dolore
e di sacrificio, e se scoppiava un temporale si pensava che il cielo stesso piangesse per quel
qualcosa così difficile da capire, che però veniva annullato dalle campane festose che annunciavano
la resurrezione e la gloria....
Oggi il tempo fa il matto, può capitare che a Pasqua nevichi, oppure si giri in canotta,
le scarpe nuove non sono più una prerogativa delle feste comandate, delle calze di nylon le ragazze
se ne fregano, non sono più di moda, e gli ovetti Kinder sono disponibili tutto l'anno per cui
all'uovo tradizionale si preferirebbe, viene richiesto, magari un nuovo gioco per la playstation
o l'ultimo iPhone.... Le vacanze poi non hanno più lo scopo finale della gitarella fuori porta col
cicorino, il frittatone casereccio e tanta allegria, ma se appena è possibile meglio una sfacchinata per
andare a vedere il mare per qualche ora, e magari piove.... (prima della crisi era anche
probabile, o sognata, una bella crociera Costa...)
Anche per un certo tipo di riflessioni non c'è più lo spirito giusto, sono troppi gli altri problemi....
Ma comunque, Buona Pasqua a tutti!
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