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Il termine Stonehenge deriva dall’unione di stone che altri non significa che pietra e dalla parola henge, che deriva da hang, sospendere, da cui pietra sospesa: ci troviamo in realtà di fronte a degli architravi che compongono un sito neolitico nei pressi di Amesbury nello Wiltshire, Inghilterra. Il sito si esplica attraverso un insieme circolare di grosse pietre erette, i cosiddetti megaliti. Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1986, queste pietre nel tempo hanno acquisito sempre maggiore fascino per via dei misteri e delle leggende che ruotano attorno ad esse. Delle pietre gelide, grigie, che racchiudono la storia di tante generazioni e che attraverso la luce che si riflette sulla loro superficie, sembrano voler raccontare strascichi di una storia antica e misteriosa.
Le pietre di Stonehenge sono allineate ai punti di solstizio ed equinozio, per questo motivo alcuni pensano che si tratti di un “antico osservatorio astronomico”. Tanti sono gli studiosi che hanno speso il loro lavoro alla scoperta di questo mistero. L’astronomo e scienziato Sir Norman Lockyer ha studiato i megaliti ed é giunto alla conclusione che siano stati eretti attorno al 2800 a.C. e poi siano andati parzialmente distrutti, risistemati nel 1560 a.C., poi ancora una volta distrutti e sistemati. In pratica nel corso dei secoli queste pietre hanno subìto l’abbattimento di varie generazioni, per poi essere ricostruite e portate alla luce con un nuovo splendore.
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