|
De: lore luc (Mensaje original) |
Enviado: 08/07/2012 05:40 |
|
NEWS |
7/7/2012 |
|
Lunedì 9 luglio "giorno del giudizio" per 300 mila pc: ecco come fare il check-up |
|
|
|
Fbi spegne server che copriva utenti colpiti da malware, ma molti computer interessati in disuso |
|
|
Lunedì 9 luglio circa 300 mila computer nel mondo potrebbero andare offline per quello che il Washington Post definisce in modo un po' catastrofista "Internet doomsday", il giorno del giudizio per Internet. L’allerta riguarda i pc infettati dal virus "DNSChanger" collegati al web grazie ad un server temporaneo e "pulito" messo a disposizione dall’Fbi che viene spento definitivamente proprio il 9 luglio. Chi è ancora infettato ha dunque a disposizione tutto il week-end per scongiurare il pericolo blackout del web.
Il virus in questione è un malware - creato cioè con lo scopo di fare danni ad un computer o un sistema informatico - che infetta i pc in modo da reindirizzare gli utenti verso siti dannosi. Lanciato nel 2007, "DNSChanger" colpisce il traffico Internet attraverso i Dns, il servizio che converte i nomi dei siti web in indirizzi Ip e viceversa, dirottando così il traffico verso siti illegali per truffare gli utenti, soprattutto rubando dati bancari.
A fine 2011 l’Fbi ha sgominato una banda di cybercriminali che lo usava - un russo e sei estoni - incolpata di aver infettato e rubato dati di quattro milioni di computer nel mondo. Dopo la cattura, l’Fbi ha messo a disposizione degli utenti colpiti dal malware un server ’ponte' per andare sul web in sicurezza, grazie ad un contratto con l’Internet Systems Consortium. Contratto che però è già scaduto a marzo ed è stato prorogato fino al 9 luglio prossimo, appunto.
Gli utenti infettati dal malware che non avessero ancora risolto il problema o ne sono inconsapevoli, possono però correre ai ripari in questo week-end, per non andare offline. Si stima che sono circa 300 mila i pc ancora infettati nel mondo: alcuni siti parlano di 277 mila, di cui 69 mila negli Stati Uniti e 26.500 in Italia. Ma ovviamente i paesi coinvolti sono tanti, anche l’India e l’Australia.
«Prevenire le vittime è molto difficile e problematico da anni», spiega all’Afp Johannes Ullrich, un ricercatore dell’Istituto Sans Security, aggiungendo però che l’impatto potrebbe essere minimo perchè molti computer interessati non sono più utilizzati.
Per fare un check-up del proprio computer, basta andare sia sul sito del DNSChanger Working Group (www.dcwg.org). Una volta entrati si clicca sul Paese d’interesse e si aspetta il controllo del computer. Se risulta infettato, lo stesso sito mette a disposizione una serie di strumenti per risolvere il problema (backup e scansione antivirus) in modo da scongiurare il blackout di lunedì.
|
| | |
|
|
Primer
Anterior
2 a 2 de 2
Siguiente
Último
|
|
Mi sa che,almeno il mio,a questo giudizio é scampato... |
|
|
|
|