Alimentazione
27/07/2012 - molte sostanze proibite in frutta e verdura
Belle, fresche verdure ricche di… veleni
Frutta e verdura, per renderle più attraenti, possono essere state trattate con sostanze tossiche
La frutta e la verdura che fanno occhiolino dai
banchi del mercato o del supermercato sono sempre più seducenti, belle,
lucide, fresche, colorate… un appagamento per la vista. Il problema però
è che spesso sono povere di nutrienti, ma ricche di veleni
Belle a vedersi, certo, le verdure che fanno bella
posa di sé mostrandosi in tutto il loro splendore: sfoggiano una
freschezza ineguagliabile, un colore ricco e ammaliante, una
brillantezza che non ha pari… Ma è davvero tutto oro quello che riluce?
In questo caso pare proprio di no. Spesso infatti, le verdure così
appaganti per la vista non lo sono altrettanto per il palato ma,
soprattutto, per la salute.
Gli specialisti del “make-up” per
vegetali paiono infatti non lesinare quando si tratti di utilizzare
miscugli di sostanze chimiche tossiche o pericolose pur di presentare al
meglio i loro prodotti. E così, secondo gli esperti del Dipartimento di
Tecnologie Alimentari presso la Jadavpur University (India), le verdure
che ci accingiamo a portare sulla nostra tavola pensando che ci
facciano bene potrebbero invece farci del male. E così su frutta e
verdura anziché vitamine, minerali e altre sostanze benefiche, potremmo
ritrovarci prodotti chimici come il solfato di rame, l’ossido di
rodamina, la malachite verde e il mortale carburo – che sono tutte
sostanze più comunemente utilizzate per accentuarne la colorazione e la
freschezza.
«Il consumo di frutta e verdura cruda è diventato un
paradosso. L’uso dilagante di sostanze chimiche va in netto contrasto
con i loro benefici nutrizionali – sottolinea nella nota JU il dottor
Utpal Raychaudhuri, scienziato al DTA – Queste [sostanze] sono
neurotossiche, causano la malattia di Alzheimer e la demenza e, in più,
sono anche cancerogene. Inoltre, accelerano il processo di
invecchiamento». Un pericolo reale di cui spesso neanche ci rendiamo
conto. è bene dunque diffidare di frutta e verdura troppo colorata,
lucida e quant’altro e che, spesso, arriva dall’estero (l'autore dello
studio si riferisce all'India), dove l’uso di certe sostanze è più
diffuso.
Secondo l’esperto è importante accertarsi che non siano
stati utilizzati coloranti tessili come la malachite verde – noto agente
cancerogeno – per rendere più “verdi” piselli, fagiolini, peperoni e
così via. Il solfato di rame, per esempio, si usa per fare un bel
lifting alla verdura che più patisce i segni del tempo affinché appaia
fresca. Il solfato di rame è un fungicida utilizzato in agricoltura che,
nell’uomo, colpisce fegato e reni – in più causa la formazione dei
dannosi radicali liberi. La Rodamina B è quella sostanza che invece
per esempio rende così rosse e seducenti le ciliegie – se non fosse che
anch’essa è cancerogena. Infine, per rendere lucida la frutta – ma
anche pomodori e melanzane – si utilizzano cere e derivati del petrolio
che hanno effetti tossici e possono causare problemi respiratori e
gastrointestinali.
Il primo pensiero che viene a mente è quello
di lavare accuratamente frutta e verdura per eliminare gli eventuali
pesticidi, tuttavia, nel caso di questi “additivi” non richiesti la
faccenda si complica un po’. «Il lavaggio non elimina le sostanze
chimiche che sono già penetrate all’interno – sottolinea Raychaudhuri –
Inoltre, quando si tratta di additivi non solubili in acqua come il
petrolio o la benzina è inutile [lavare]». L'uso di molte di queste
sostanze è proibito in Italia, tuttavia questo non esime produttori
senza scrupoli dall'usarle purtroppo. All'estero e in Paesi orientali
invece si utilizzano ancora, per cui è bene sapere da dove proviene
la frutta e la verdura. Cerchiamo dunque di aprire bene gli occhi,
informandosi magari sulla provenienza, quando ci accingiamo a comprare
frutta e verdura perché un bell’aspetto non è affatto sinonimo di
salubrità, anzi… [lm&sdp]
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