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De: primaveraestate  (message original) Envoyé: 30/07/2012 15:38
L’onorevole del Partito Democratico Stefano Esposito scrive una lettera a Marco Travaglio, pubblicata sul Fatto, sulla questione della Tav:

Egregio Dottor Travaglio, ho letto il suo articolo “Violenza e c o nve n i e n z a ” e, pur nella siderale distanza tra le nostre opinioni, mi ha fatto molto piacere ritrovare alcune considerazioni che da tempo vado denunciando. Mi riferisco a quei ‘violenti dementi’ ‘estranei alla Valsusa’, ‘ben nascosti dietro le nobili bandiere del pacifico movimento’ e, soprattutto, ‘tollerati troppo benevolmente da alcuni settori del movimento’. Dal luglio dello scorso anno la Valle di Susa si è trasformata in una palestra per gli antagonisti che vengono qui per praticare lo sport del tiro al poliziotto. Gli amministratori locali e i vari comitati del movimento No Tav hanno commesso il grave errore di tollerarli, senza mai prendere le distanze nè isolarli. Pensando che potessero giovare alla causa, hanno finito per mettere la guida del movimento nelle mani dei gruppi più fanatici e violenti. Uno sbaglio davvero fatale per un movimento popolare e che si è sempre autodefinito pacifico. Al tempo stesso nel suo articolo ci sono molte cose che non posso condividere. Intanto il riferimento ai ripensamenti francesi (falsi), il fatto che la Tav danneggerebbe ambiente e salute dei cittadini, e che addirittura sarebbe un’opera “criminale e criminogena”. Criminale una galleria in una montagna? La stessa montagna in cui stanno realizzando una galleria del tutto simile, quella del raddoppio del Frejus senza nessuna protesta da parte di amministratori e abitanti della Valle di Susa… Se ha tempo e voglia, la invito alla lettura del libro, da me scritto con Paolo Foietta, “Tav Sì”, così da potersi confrontare con dati e analisi diverse da quelli diffusi dai No Tav. Ma c’è soprattutto un aspetto che mi infastidisce nelle sue riflessioni: il continuare a parlare di un cantiere che non esiste, della militarizzazione della Valle, dello Stato che provocherebbe la gente… Per questo la invito, mi verrebbe da dire la ‘sfido’, a venire con me a visitare il cantiere di Chiomonte, a incontrare gli agenti che lo difendono e i lavoratori che vi operano.
Stefano Esposito Parlamentare Pd

La replica di Travaglio:

Gentile onorevole, ho letto il suo libro, come prima ne avevo letti alcuni di segno opposto, e resto fermo nella mia convinzione che il Tav Torino-Lione (non l’alta velocità ferroviaria in generale, che reputo utile su altre tratte già realizzate per i passeggeri, e non per le merci come nel nostro caso) sia un’opera criminale perché sottrarre miliardi alle casse dello Stato in un momento come questo – mentre si tagliano servizi e posti di lavoro – per un’opera totalmente inutile è un crimine. E criminogena perché provoca delitti, da parte dei violenti infiltrati nel movimento, ma anche da parte di elementi delle forze dell’ordine ben protetti sotto i caschi e dunque inidentificabili e impunibili. Quanto ai francesi, non resta che aspettare le mosse del governo Hollande. Quanto infine alla visita al “c a n t i e re ”, se non fossi quasi sempre a Roma per il mio lavoro verrei volentieri. Ma resto dell’idea che il Tav non si farà mai, e dunque mi auguro che prima o poi un governo illuminato abbia il coraggio di ammetterlo, com’è già avvenuto per il ponte sullo Stretto, ritirando quella baracconata che chiamano “c a n t i e re ” e lasciando i violenti senza più pretesti. m . t ra v


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